Insieme di legami personali e politici e poi sistema socioeconomico che caratterizzò l’Europa occidentale medievale. Le sue componenti fondamentali furono l’istituto del feudo e il vassallaggio (➔).
Le [...] signore di incorporare poteri di origine pubblica, di difesa militare e di esercizio giurisdizionale. Tramite gli istituti feudali, molto modificati rispetto a quelli carolingi (divenuti, per es., ereditari e inalienabili: nell’877, con il capitolare ...
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Demanio Feudale
Emanuele Conte
È tipica della tarda dottrina giuridica meridionale la distinzione dei beni demaniali nelle tre grandi categorie del demanio regio, del demanio feudale e del demanio comunale [...] ) che annullava le concessioni di beni demaniali effettuate dopo la morte di re Guglielmo, così come i trasferimenti di beni feudali alienati in mancanza di regio assenso durante i quasi trent'anni di assenza di un forte e strutturato potere centrale ...
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feudale, modo di produzione
Massimo Fornasari
Concetto elaborato dalla metà del 19° sec. da K. Marx e dalla successiva tradizione marxista, nell’ambito della cosiddetta concezione materialistica della [...] storiografia marxista
Nel corso degli anni 1960, la storiografia marxista cercò a sua volta di precisare il concetto di modo di produzione feudale. Fu, in particolare, lo storico polacco W. Kula a elaborare nel 1962 una Teoria economica del sistema ...
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Nel mondo feudale, il delitto di tradimento della fede giurata, che comportava la rottura del contratto feudale e la conseguente perdita del feudo. Poiché il contratto feudale creava vincoli reciproci [...] di fedeltà tra il vassallo e il signore con la costituzione del rapporto di vassallaggio, il delitto di f. poteva essere commesso tanto dal vassallo verso il signore come dal signore verso il vassallo ...
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Tassa che, in epoca feudale, si pagava per poter far legna nei boschi. Detta anche legnatico o stirpatico, aveva la stessa origine dell’erbatico e di altre simili gabelle derivate dallo snaturamento di [...] usi collettivi, trasformati nell’economia feudale in cose proprie del signore e dunque a suo gradimento concedibili o revocabili. ...
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Nell’ordinamento feudale, dall’uso originario della mano recisa del vassallo defunto inviata al dominus per comunicargli il venir meno del servizio feudale, termine usato in vari significati, tutti comunque [...] loro volta distinti in beni demaniali e patrimoniali: solo questi ultimi si ritennero alienabili con le forme comuni. La m. feudale nacque con la concessione in feudo di diritti e beni dello Stato, con il frazionamento dell’autorità pubblica e con l ...
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Nel linguaggio feudale catalano, signoria divisa tra due o più persone in virtù sia di una successione sia di una convenzione, e il tributo conseguente a tale divisione.
P. di Andorra Convenzione arbitrale [...] , ratificata dalle parti interessate, garantita da re Pietro d’Aragona e poi approvata dal pontefice, riconfermò la sovranità feudale della Chiesa di Urgel su Andorra e precisò i rapporti tra conti e vescovi nell’amministrazione e nell’esazione dei ...
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valvassore Nel linguaggio giuridico feudale, in particolare nei milanesi Libri feudorum (12° sec.), era il vassallo del capitaneus, che era a sua volta il vassallo del vassallo del re, vassallo dominico [...] .
I vassalli dei v. erano detti valvassini, e costituivano l’ultima classe di titolari di feudi. In origine il possesso feudale dei valvassini fu precario, poteva essere revocato dal signore, non si estendeva agli eredi, non conferiva alcun grado di ...
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feudale
agg. [dal lat. mediev. feudalis]. – Di feudo, che concerne il feudo e l’organizzazione della società che dal feudo fu caratterizzata: signore f.; governo, ordinamento, dominio, giurisdizione f.; la gerarchia f.; età f.; usi, consuetudini...
feudalita
feudalità s. f. [der. di feudale]. – 1. Natura feudale, l’essere feudale: la f. d’un possesso. 2. a. Feudalesimo: le caratteristiche della f. in Sardegna. b. La classe dei feudatarî nel suo complesso.