Fenomenologo tedesco (Francoforte sul M. 1880 - Seal Harbor, Maine, 1937). Discepolo di H. Lipps e di H. Wundt in psicologia e di E. Husserl in filosofia, collaborò con quest'ultimo allo Jahrbuch für Philosophie [...] trasferirsi negli USA, dove, fino alla morte, insegnò nel Vassar college di Poughkeepsie (N. Y.). Esponente del circolo fenomenologico di Monaco, e s presse nelle sue numerose opere (tra cui Die philosophische Bedeutung der Relativitäst Theorie, 1921 ...
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Filosofo italiano (n. Milano 1907 - m. 1997); prof. di estetica all'univ. di Milano dal 1951 al 1961, poi di filosofia teoretica all'univ. di Trieste (1964-82), collaboratore di note riviste di filosofia, [...] una pressoché costante attenzione per la questione dei valori, delle tecniche e dello stile, e da un metodo fenomenologico-empirico. Si ricordano: Le strutture del trascendentale (1951); Il concetto dello stile (1951); Aristotelismo e Barocco (1955 ...
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Filosofo (Monaco di Baviera 1874 - Francoforte sul Meno 1928). Professore nelle univ. di Jena, di Monaco, di Colonia e di Francoforte. Dopo un saggio ispirato ancora alle prospettive del suo maestro R. [...] cui il più celebre e importante è Der Formalismus in der Ethik und die materiale Wertethik (1916). Il metodo fenomenologico consente infatti, secondo S., d'individuare degli oggetti completamente inaccessibili all'intelletto e disposti tra loro in un ...
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Psicopatologo (Pietroburgo 1885 - Parigi 1972). Di origine polacca, studiò medicina a Varsavia, filosofia a Monaco, psicopatologia in Svizzera, dove divenne poi assistente di E. Bleuler; nel 1915 prese [...] . La sua ricerca di un modello di struttura della psiche sia normale sia patologica, fondata sull'indirizzo fenomenologico di E. Husserl e sulla distinzione bergsoniana tra tempo spazializzato e durata vissuta, ha anticipato la Daseinanalyse ...
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Etnologo e sociologo (Amburgo 1867 - Berlino 1953); allievo di F. Retzel e W. Wundt, prof. di filosofia e di sociologia nell'univ. di Berlino. Si dedicò dapprima a studî etnologici e di "psicologia dei [...] , in ambito tedesco, fra gli altri G. Simmel. Ma il metodo privilegiato da V. è quello fenomenologico, almeno a livello delle teorizzazioni generali, perché le ricerche sociologiche specifiche possono trarre indubbio vantaggio dall'applicazione del ...
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Passione
Giorgio Sassanelli
Il termine passione, in rapporto al significato fondamentale del verbo latino pati, "patire, soffrire" da cui deriva, si contrappone ad azione e indica la condizione di passività [...] quale conferisce un senso di pienezza e di esuberanza.
Concettualizzazione della passione
È rispetto a un simile quadro fenomenologico che si deve valutare il pensiero di quegli autori che hanno cercato di concettualizzare questa forma di esperienza ...
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Bazin, André
Giorgio De Vincenti
Critico cinematografico francese, nato ad Angers (Maine-et-Loire) l'8 aprile 1918 e morto a Bry-sur-Marne (Seine-et-Marne) l'11 novembre 1958. Sospinto da un generoso [...] . In questo interrogare sé stesso e le cose, e nell'esibizione implicita di questo interrogativo, vale a dire di questa relazione fenomenologica tra la cinepresa e la realtà, consiste il cuore stesso di questo cinema e il senso più profondo della sua ...
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Filosofo francese (n. Parigi 1946). Studiò all’École normale supérieure; diretto da F. Alquié, nel 1974 discusse in Sorbona il dottorato in filosofia. Prof. nel 1981, dal 1995 ha iniziato l’insegnamento [...] dalle ricerche sul divino e la religione (L’idole et la distance, 1977; Dieu sans l’être, 1982) in cui la fenomenologia risponde al tempo stesso alla nichilistica ‘morte di Dio’ e alla ‘crisi della metafisica’. Tra le altre opere: Prolégomènes à la ...
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BASAGLIA, Franco
Giuseppe Armocida
Bruno Zanobio
Nacque a Venezia l'11 marzo 1924 da Enrico e da Cecilia Faccin. Si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia di Padova e già da studente orientò [...] iniziò a distaccarsi dalle posizioni della clinica padovana e fu tra i primi in Italia ad interessarsi al pensiero fenomenologico esistenziale che trovava in E. Minkowski, L. Binswanger, E. Straus, J. P. Sartre, ecc. la proposta di un'interpretazione ...
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Panico
Paolo Pancheri
Maria Caredda
Panico viene dal greco πανικός, termine che deriva dal nome di Pan, dio delle montagne e della vita agreste: era detto timor panico, o terrore panico, quel timore [...] l'individuo, evocati dal timore di un evento imminente di natura ignota e contenuto minaccioso. Dal punto di vista fenomenologico, tutte le coordinate spaziali e temporali sono coinvolte. La minaccia, la mancanza di un contenuto noto, la tonalità ...
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fenomenologico
fenomenològico agg. [der. di fenomenologia] (pl. m. -ci). – Della fenomenologia, relativo alla fenomenologia: processo f.; descrizione f.; metodo f.; ricerca f.; ecc. In fisica, teoria f., ogni teoria che, senza indagare previamente...
fenomenologia
fenomenologìa s. f. [comp. di fenomeno e -logia; il termine è stato coniato originariamente in tedesco, Phänomenologie, come titolo di una parte dell’opera Neues Organon del matematico e filosofo ted. J. H. Lambert (1764)]. –...