GANIMEDE DI OXFORD, Pittore di
P. Bocci
Ceramografo etrusco, a cui si attribuiscono due stàmnoi a figure rosse: il primo, da cui gli viene il nome, con Zeus e Ganimede, ad Oxford, l'altro, a Boston, [...] così simili che devono essere opera dello stesso ceramista; essi ricordano per la forma e gli ornati gli stàmnoi falisci. Nel particolare del ramo di abete, che pende dall'incorniciatura superiore della pittura, lo stàmnos di Oxford assomiglia ai ...
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FALERII VETERES (Φαλέριοι, Φαλέριον; etn. Faliscus, Φαλίσκος)
G. Cressedi
Oggi Civitacastellana, piccola città in provincia di Viterbo, nell'altopiano che declina dai Monti Cimini verso il Tevere, costruita [...] diversa dal resto dell'Etruria, l'ager Faliscus.
Gli autori classici, a cui non era ignota la diversità fra Etruschi e Falisci, attribuirono a questi ultimi una origine greca (leggenda della fondazione di F. da parte di un figlio di Agamennone). È ...
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Villa Giulia 1660, Pittore di
Ceramografo falisco appartenente al cosiddetto Gruppo Fluido, tardo falisco, a figure rosse. Gli si attribuiscono due stàmnoi uno (n. 448) del museo di Vienna ed uno di [...] , nonostante che il vaso di Villa Giulia provenga da Falerii, ritiene che non sia in relazione con i vasi falisci, bensì con quelli con iscrizioni etrusche provenienti da Orvieto. Però il Beazley osserva come il tipo della decorazione a lingue ...
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Vedi ETRUSCA, Arte dell'anno: 1960 - 1994
ETRUSCA, Arte (v. vol. III p. 466)
G. Colonna
La voce Etrusca arte è stata scritta da R. Bianchi Bandinelli nel 1960, quando, sull'onda della grande mostra del [...] base della svolta che verso il 360-350 a.C. viene realizzata per impulso anche in questo caso di pittori falisci di seconda generazione. Ne risulta un'officina, il Gruppo Clusium, assai originale e omogenea, anche qualitativamente, che verso il 330 ...
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Vedi NARCE dell'anno: 1963 - 1995
NARCE (v. vol. V, p. 349)
M. A. De Lucia Brolli
Acropoli e insediamenti sul fiume Treia. - Le tre colline (N., Monte li Santi e Pizzo Piede), da cui è formato il complesso [...] . La tumba 32 de las necrópolis di Narce, in CuadRom, XIV, 1980, p. 1 ss.; M. P. Baglione, Il Tevere e i Falisci, in II Tevere e le altre vie d'acqua del Lazio antico (QuadAEI, 12), Roma 1986, pp. 124-142; M. P. Baglione, M. A. De Lucia Brolli, Nuovi ...
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VIENNA O 449, Pittore di
P. Bocci
Ceramografo falisco; ha dipinto alcuni vasi dello stile tardo a figure rosse, appartenenti al Gruppo Fluido del Beazley. Il nome deriva da un'anfora a collo distinto [...] (n. 131) anche nel particolare delle linee a rilievo usate solo nella decorazione. In questo gruppo ritornano i contrassegni tipicamente falisci (v. fluido) come la palmetta col legame che parte dal cuore in colore bianco dell'anfora di Vienna.
Bibl ...
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Popoli e culture dell'Italia preromana. La ceramica etrusca
Marina Micozzi
Fernando Gilotta
Maria Antonietta Rizzo
La ceramica etrusco-geometrica
di Marina Micozzi
Intorno alla metà dell’VIII sec. [...] che di anfore, olle stamnoidi, coppe, oinochoai, ampiamente diffusi non solo in area ceretano-veiente, ma anche nel Lazio, nell’agro falisco-capenate e in alcuni centri della Campania e della Sicilia. Dal secondo quarto del VII sec. a.C. anche a Veio ...
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Vedi VOLSINIESE, Ceramica dell'anno: 1966 - 1997
VOLSINIESE, Ceramica (v. vol. VII, p. 1197)
M. Harrari
Questa denominazione, volutamente ambigua (può riferirsi tanto a Volsinii Veteres, Orvieto, quanto [...] tali e il Beazley stesso aveva individuato con la denominazione di Group of Villa Giulia 2303. E pure di fabbricazione falisca - ma forse più tarda - sono l'idria e Yoinochòe dalla tomba IV di Valsiarosa (Civita Castellana, scavi 1886), notevoli per ...
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Vedi BACCANALI dell'anno: 1958 - 1994
BACCANALI
P. Orlandini
Feste e cerimonie orgiastiche del culto di Dioniso, passate dalla Magna Grecia all'Etruria e, di qui, a Roma, ove, per la loro licenziosità, [...] esempio su due oinochòai di Tuscania, un vaso falisco, due crateri di Viterbo e Bruxelles ecc. .
Oinochòai di Tuscania: G. Q. Giglioli, op. cit., tav. 277, nn. 3, 4.
Vasi falisci ed etruschi: G. Q. Giglioli, op. cit., tav. 274, n. 1, tav. 278, nn. ...
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Antica città del Lazio, situata a 40 stadî, (5 miglia) da Roma. Sebbene Livio (IV, 22) la dica città elevata e ben fortificata, nessuna rovina resta oggi in piedi sui colli di Villa Spada dove essa esisteva, [...] , o rilasciata in libertà. Si ribellò secondo la tradizione ancora nel 438 a. C. stringendo lega con i Veienti e con i Falisci; l'esercito alleato mosse contro Roma, ma, vinto due volte, fu respinto dai Romani fin dentro la città di Fidene, che fu ...
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falisco
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Faliscus] (pl. m. -sci). – Relativo o appartenente ai Falisci (antica popolazione della zona fra i monti Cimini e il Tevere). Agro f., antico nome del territorio intorno a Civita Castellana; lingua f....
fescennino
agg. e s. m. [dal lat. fescenninus]. – Versi f., o più spesso fescennini come s. m. pl., canti rustici, prevalentemente nuziali, dei Latini antichi, di origine italica, così chiamati o dalla città falisca di Fescennio o in connessione...