Architetto (Odessa 1905 - Tel Aviv 1962). Giunto in Palestina nel 1921, studiò a Gerusalemme e completò i suoi studî a Gand. Fu uno dei pionieri dell'architettura moderna in Israele realizzando importanti [...] : a Tel Aviv, il palazzo Histadrut (1950-56) e, in collab. con il figlio Ram (n. 1931), l'auditorio F. R. Manne e il palazzo Zim (entrambi 1956-62); a Gerusalemme, edifici amministrativi e l'auditorio Weiss presso la nuova università ebraica (1957). ...
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Nobile campano (m. 638). Consacrato nel 625 senza che avesse la conferma dell'imperatore Eraclio, diresse la sua attività a incrementare il patrimonio ecclesiastico, a costruire o restaurare edifici in [...] Roma e a consolidare l'opera e l'influenza del cristianesimo fra i Longobardi, ancora in gran parte ariani, e gli Anglosassoni. O. va inoltre ricordato per le lunghe controversie sorte per due sue lettere, ...
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Fotografa tedesca (n. Eberswalde 1944). Esponente della cosiddetta Scuola di Düsseldorf, profondamente influenzata dall’opera di Bernd e Hilla Becher, ha ritratto con stile documentario ambienti interni [...] di edifici sia pubblici che privati, in condizione di totale assenza dell’uomo e con particolare minuziosa attenzione nei confronti dei dettagli decorativi (Residenzschloss Weimar XIV). Alla prima mostra personale tenutasi alla Konrad Fischer Galerie ...
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Architetto statunitense di origine tedesca (n. 1844 - m. Chicago 1900). Studiò a Chicago, dove si trovano le sue opere principali: McVickers Theatre, Central Music Hall, Stock Exchange. Costruì importanti [...] edifici pubblici anche a St. Louis, New Orleans, Buffalo e New York. ...
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Gran visir (Sarajevo 1500 - Costantinopoli 1561). Si deve alla sua iniziativa una cronaca dell'Impero ottomano (Tawārīkh-i Āl-i ῾Othmān). Mecenate nel campo dell'architettura, R. commissionò numerosi edifici, [...] alcuni dei quali furono progettati dall'architetto Sinān ...
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Architetto (Stoccolma 1885 - ivi 1940). Fu il massimo esponente del movimento svedese per il rinnovamento dell'architettura. Tra le sue opere più notevoli: la biblioteca municipale (1921-28), gli edifici [...] della grande esposizione di Stoccolma del 1930, che ebbero importanza per la presentazione della nuova architettura, il cinema Skandia, i magazzini Bredenberg, il laboratorio batteriologico; il crematorio ...
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Architetto argentino (Tucumán 1926 - New Haven 2019), naturalizzato statunitense nel 1964. Attento alle nuove tecnologie costruttive, P. ha realizzato architetture che si distinguono per l'attenzione ai [...] «non-monumentale» (ne è un significativo esempio l'Ambasciata degli Stati Uniti a Tokyo del 1972). Uno dei suoi più noti edifici, il Pacific design center di Los Angeles realizzato nel 1971, s'impone invece all'attenzione, oltre che per la dimensione ...
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Architetto e storico dell'architettura britannico (Bow, Devon, 1856 - Frognal, Londra 1942), nipote dell'architetto Sir Arthur William (Londra 1829 - Broadway, Worcestershire, 1899), che fu autore di chiese [...] ed edifici pubblici a Londra in stile Tudor. Studiò l'architettura rinascimentale, ispirandosi in particolare nelle sue realizzazioni a quella francese. Fra le sue opere: la ricostruzione di Regent Street Quadrant e di Piccadilly Circus (1910-30) a ...
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Ingegnere (Londra 1833 - Beaconsfield 1911). Entrato giovanissimo nell'impresa di costruzioni del padre, diresse con questo i lavori per l'erezione del Crystal Palace, sul luogo dove sorgevano gli edifici [...] dell'esposizione di Londra del 1851 (costruiti dal padre). Impiantò, in patria e all'estero, numerose officine per la produzione del gas, eseguì lavori di canalizzazione, opere portuali, acquedotti, e ...
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Pittore e architetto (Courtrai 1821 - Gand 1894); autore di molti cartoni per mosaici (duomo di Aquisgrana, 1875) e vetrate (S. Salvatore a Bruges, S. Bavone a Gand, ecc.). Costruì varî edifici sacri a [...] Bruges e dintorni ...
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edificatore
edificatóre s. m. (f. -trice) [dal lat. aedificator -oris]. – Chi edifica: Dardano ... fu il primo e. della grande città di Troia (G. Villani).