COCCHI, Antonio
Ugo Baldini
Nacque il 3 ag. 1695 a Benevento da Giacinto, di Borgo San Lorenzo nel Mugello, e da Beatrice Bianchi di Baselice, nel Beneventano. Il padre si trovava in Campania per curare [...] entro i suoi moduli, sentiti come gli unici congruenti col volto moderno dell'attività scientifica. A Pisa il C. seguì i corsi greco antico, e si dedicò anche all'arabo ed all'ebraico. In questo suo interesse linguistico si sono viste la volontà ...
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GALIANI, Ferdinando
Silvio De Majo
Nacque a Chieti il 2 dic. 1728, da Matteo, regio uditore in quella città, e da Anna Maria Ciaburri.
Dopo aver seguito gli spostamenti professionali del padre a Lecce, [...] tempo stesso lettere italiane e latine, greco ed ebraico, matematica, filosofia e scienze naturali, diritto ed . Nuccio, appendice alla rist. anastatica del t. VI (parte moderna) degli Scrittori classici italiani di economia politica, Roma 1967, pp. ...
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BENI, Paolo
Giancarlo Mazzacurati
Non è certa la data della sua nascita, anche se diverse testimonianze raccolte dallo Iacobillo affermano che al momento della morte, avvenuta in Padova il 12 febbr. [...] che ottenne a Roma la cattedra di teologia e lo stesso afferma, tra i moderni, A. Belloni (Il Seicento, p. 575). Ma i rotuli della Sapienza citati bene, oltre al greco naturalmente, anche l'ebraico. E il suo latino, seppur talvolta colorito ...
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MAFFEI, Scipione
Gian Paolo Romagnani
Nacque a Verona il 1 giugno 1675, terzogenito maschio e ultimo degli otto figli del marchese Giovanni Francesco e della marchesa Silvia Pellegrini.
Dal 1689 al [...] il M. iniziò a studiare paleografia, greco ed ebraico, rivolgendosi a B. Bacchini. Interruppe l'esame dei 5-6, pp. 161-170; F. Forti, L.A. Muratori fra antichi e moderni, Bologna 1981, pp. 1-127; E. Mosele, Un accademico francese del Settecento e ...
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CENTOFANTI, Silvestro
Piero Treves
Nacque a Calci (Pisa) l'8 dic. 1794 da Giuseppe e Rosalia Zucchini, in una modesta famiglia di fattori del senatore Orlandini, che era, tuttavia, sufficientemente [...] C. quel Cesare Malanima che gl'insegnò il greco e l'ebraico, dopo i primi rudimenti presso i sacerdoti Giuliano Giusti, V. di storiografo e di lettore.
Lettore di libri antichi e moderni, e giudice, non imparziale forse, ma certo non impartecipe ...
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PEPOLI, Carlo
Axel Körner
PEPOLI, Carlo (Maria Antonio Amos Nicolò Gasparre). – Nacque a Bologna il 22 luglio 1796 dal conte Ricciardo (Rizzardo) e da Cecilia Cavalca.
Nato pochi giorni dopo l’ingresso [...] alle arti; studiò poi il greco e l’ebraico con Giuseppe Gaspare Mezzofanti, futuro cardinale e direttore , p. 429; C. Dionisotti, Leopardi e Bologna, in Id., Appunti sui moderni. Foscolo, Leopardi, Manzoni e altri, Bologna 1988, pp. 129-155; Grande ...
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BARBIERI, Giovanni Maria
Gianfranco Folena
Nacque a Modena nel 1519 da famiglia di piccola borghesia notarile: il padre ser Bartolommeo Barbieri di Castelnuovo era amministratore di alcuni feudi del [...] poi maestro di Fulvio Orsini) e del confronto col provenzale moderno. Nel complesso la sua formazione fu quella di un paziente in traduzione latina) ed ebraiche (utilizzate con l'aiuto di Mosè Finzi, già maestro di ebraico al B.) e attraverso ...
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MAI, Angelo
Antonio Carrannante
Nacque il 7 marzo 1782 a Schilpario, presso Bergamo, da Angelo e da Pietra di Antonio Mai dei Battistei. Il padre era un modesto carbonaio, ma la famiglia era abbastanza [...] pp. 350-362); in quel periodo approfondì lo studio dell'ebraico con il gesuita spagnolo R. Menchaca, che lo introdusse alla lettura opera assai apprezzata nell'antichità ma conosciuta in epoca moderna solo in minima parte (il Somnium Scipionis) e ...
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] di retorica, greco ed ebraico. Grande conoscitore di lingue antiche e moderne, si distinse per l’intensa attività di filosofia e della ragione» ravvisando in quell’opera «lo spirito moderno, che violava quelle forme consacrate e fossili, logore per ...
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Scrittore israeliano (Buczacz, Polonia, 1888 - Rĕḥōvōt 1970), dal 1909 residente in Palestina. Tutta la sua attività letteraria si è svolta nel mondo ebraico di cui ha usato la lingua. Dopo aver cominciato [...] ), Temol shilshom ("L'altro ieri", 1945); Shirah (post., 1971). In italiano sono editi i Racconti di Gerusalemme, sul composito mondo ebraico, antico, mitico e millenaristico, e moderno. Premio Nobel per la letteratura nel 1966 (insieme a N. Sachs). ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
kibbuz
kibbùz (o kibbùtz) s. m. – Adattamento grafico del sost. ebr. qibbūṣ, che significa propr. «raccolta, adunanza» e indica, nell’ebraico moderno, le comunità agricole a gestione collettiva sorte in Palestina in seguito alla colonizzazione,...