Uomo politico ungherese (Geszt, Bihor, 1830 - Budapest 1902), capo dell'opposizione moderata al parlamento (1865), capo del centrosinistra, partito che (1875) si fuse con il partito governativo di F. Deák, [...] il nome di Partito liberale, di cui T. divenne il leader. Presidente del Consiglio (1875-90), temporaneamente anche ministro delle Finanze, migliorò le condizioni economiche del paese, consolidò il dualismo normalizzando le relazioni con l'Austria. ...
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SATORNILO (o Saturnino; Σατορνῖλος, Σατορνῖνος)
Gnostico, anzi capo di una scuola gnostica in Antiochia di Siria: secondo la tradizione eresiologica, rappresentata soprattutto dal perduto Syntagma di [...] . o Philosoph., VII, 28) sarebbe stato scolaro di Menandro: perciò contemporaneo di Basilide. Professava, a quanto pare, un dualismo emanatistico, contrapponendo all'ignoto Dio supremo sette demiurghi; anche il docetismo e l'ascetismo che gli vengono ...
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catari
Raoul Manselli
. Eretici dei secoli XII-XIV, documentati sicuramente dalla metà del secolo XII in Renania, nel territorio di Tolosa e, come molti indizi inducono a ritenere, anche in Italia; [...] XII e per la più gran parte del Duecento, estinguendosi poi assai lentamente agl'inizi del Trecento.
Base della loro fede era il dualismo; o radicale (tutta la realtà era il risultato di uno scontro tra due principi coeterni e di pari potenza, l'uno ...
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Vedanta
Vedānta
Denonimazione comune a varie correnti filosofiche (➔ anche Śaṅkara; Madhva; Rāmānuja; Vedānta Deśika) che si richiamano esplicitamente alle Upaniṣad, di cui sistematizzano in vari modi [...] Vedāntasūtra, frutto di una lunga elaborazione, forse terminata solo nel sec. 5°. Il Brahmasūtra sembra avversare il dualismo del Sāṅkhya sostenendo invece che il mondo fenomenico sia frutto solo dell’evoluzione del brahman. Upaniṣad, Brahmasūtra e ...
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Procedimento volto a introdurre nell’ordinamento giuridico di uno Stato le modifiche necessarie a conformarlo alle norme di diritto internazionale in vigore per lo Stato stesso.
Le più compiute formulazioni [...] inizi del 20° secolo, hanno configurato l’ordinamento internazionale e quello interno come separati e distinti (dualismo o, data la pluralità di ordinamenti statali, pluralismo); detta concezione è tradizionalmente seguita nella dottrina italiana ...
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Scrittore ecclesiastico (n. Antiochia 393 circa - m. 458). Formatosi ai principî della scuola antiochena, fu eletto vescovo di Cirro in Siria (423) e prese parte alla controversia cristologica fra Nestorio, [...] 12 antianatematismi (perduti), nei quali venne a rappresentare la corrente moderata tra i due contendenti, pur condividendo il dualismo nestoriano, non avendo mai condannato l'epiteto theotòkos (madre di Dio) ed essendo la sua professione di fede ...
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La stampa
Mario Isnenghi
Due serrate fra guerra e dopoguerra
Quattro quotidiani si contendono i favori del cittadino-lettore ancora alle soglie della Grande guerra: già meno che in passato(1), ma sempre [...] da configurare poteri e architetture mentali più articolati se confrontati alla condizione coloniale, alla monocultura o al cauto dualismo giornalistico delle altre città venete(2). La guerra semplifica, anzi — nella città semideserta di fine 1917 ...
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PARSISMO
. È il nome dato modernamente alla religione di Zarathustra (v. zoroastrismo), professata dai Parsi (v.), che continuano, con grande attaccamento e fedeltà, la tradizione dello zoroastrismo [...] affatto monoteistico della loro religione, e, contro i polemisti cristiani e musulmani, negano che Zarathustra abbia predicato il dualismo. Essi respingono l'appellativo di "adoratori del fuoco" dato loro dagl'Indiani e dichiarano di adorare soltanto ...
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Le particolarità del Mezzogiorno cristiano e cattolico
Giuseppe Galasso
Sommario: Una premessa ▭ Le particolarità cristiane e cattoliche del Mezzogiorno ▭ La svolta tridentina ▭ L’orma duratura di Trento [...] incontrarsi e consentire non permette di accettare una qualsiasi versione e visone rigida e schematica del presunto dualismo che darebbe al cristianesimo e alla cattolicità del Mezzogiorno tratti direttamente opposti a quelli ritenuti non solo ...
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Filosofo tedesco (Parigi 1843 - Zurigo 1896), dal 1877 professore a Zurigo. Ispirandosi ai metodi delle scienze naturali, l'A. tese a costruire una filosofia rigorosamente scientifica, la quale avesse [...] materialistiche sia idealistiche. Tale esperienza pura dà luogo al "concetto naturale del mondo", il quale esclude ogni dualismo di interno ed esterno, soggetto e oggetto, pensiero ed essere. Questa concezione è a fondamento dell'"empiriocriticismo ...
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dualismo
s. m. [der. di duale; il termine compare come lat. mod., dualismus, nell’opera Historia religionis veterum Persarum (1700) di Th. Hyde]. – 1. a. Presenza, in un’organizzazione o in una concezione, di due principî fondamentali cospiranti...
dualista
s. m. e f. [der. di dualismo] (pl. m. -i). – Seguace o sostenitore del dualismo, di una concezione dualistica (in religione, in filosofia, in politica, ecc.).