Poeta (n. a Firenze dopo il 1271 - m. prima del 1316), figlio di messer Lambertuccio (m. 1304), mercante laniero, banchiere e guelfo di parte nera, anch'egli verseggiatore. Di Dino restano 22 componimenti, [...] tra i più raffinati del dolcestilnovo. Secondo la narrazione del Boccaccio (il quale lo dice "famosissimo dicitore per rima in Firenze") sarebbe stato lui nel 1306 a mandare a Dante, ospite dei Malaspina, i primi sette canti dell'Inferno, lasciati ...
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Poeta pistoiese morto nei primi anni del sec. 14º (suo padre fu console dei cambiatori nel 1237); appartiene a quel gruppo di rimatori toscani anteriori al "dolcestilnovo" che hanno il loro più illustre [...] esponente in Guittone d'Arezzo di cui A. si mostra arido seguace: di lui ci rimangono tre canzoni e alcuni sonetti ...
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Poeta sloveno (Vrba, Alta Carniola, 1800 - Kranj 1849); dotato di un fine senso artistico piegò la lingua alle più severe esigenze d'arte ed elevò la poesia slovena, fino allora di gusto provinciale e [...] grado di perfezione. Fra le sue poesie, oltre alla bellissima collana di sonetti (Sonetni venec, 1834), ispirati al dolcestilnovo e a Petrarca, si ricordano il poemetto Krst pri Savici ("Il battesimo presso la Savica", 1836) e alcune liriche ...
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CICALA, Lanfranco
Margherita Beretta Spampinato
Nacque a Genova verso gli inizi del sec. XIII da Gugliehno e da una Sibilia.
Appartenne alla nobile famiglia genovese, dei Cicala, che partecipò attivamente [...] ital., Suppl., I(1898), p. 14; F. Torraca, Le donne nella poesia provenzale, Firenze 1901, pp. 32 s.; P. Savi-Lopez, Dolcestilnovo, in Trovatori e poeti, Palermo 1906, pp. 26 s.; L. F. Mannucci, DiL. C. e della scuola trovadorica genovese, in Giorn ...
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FLAMINI, Francesco
Lucia Strappini
Nacque a Bergamo, ultimo di dieci figli, il 24 maggio 1868 da Adele Siepi e Giulio, di origine romana. Nel 1870, per esigenze di servizio. il padre, fanzionario del [...] e su fenomeni e autori quattrocenteschi, vi si dispongono trattazioni come Gl'imitatori della lirica di Dante e del dolcestilnovo, Il luogo di nascita di M. Laura e la topografia del Canzoniere petrarchesco, e soprattutto Le lettere italiane alla ...
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GIUNTI (Giunta), Bernardo
Massimo Ceresa
Nacque a Firenze, da Filippo il Vecchio e da Lucrezia di Benedetto di Michele di Zanobi, il 12 nov. 1478. Già dal 1503 è sporadicamente attestato come assistente [...] 'opera, conosciuta come la "giuntina di rime antiche", è di grande importanza per lo studio dei poeti del dolcestilnovo. In questi anni dell'ultima Repubblica fiorentina, l'officina sembra oscillare tra gusti contrastanti del pubblico: nel 1529 per ...
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GIACOMO da Pistoia (Iacobus de Pistorio)
Alessandro Ottaviani
Molto scarni sono i dati relativi alla vita di G., che operò presumibilmente tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo. Il nome del [...] una prima robusta corroborazione storica dell'esistenza di un rapporto diretto e concreto fra i poeti toscani del dolcestilnovo e i filosofi della facoltà delle arti dell'Università di Bologna. Invece, la questione richiede alcune puntualizzazioni ...
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CINQUINO (Cinquinus, Cinquina, Anquino), Natuccio (Benenatus, Natuccius)
Mario Pagano
Nacque a Pisa, intorno alla metà del sec. XIII, da Pericciolo.
Il cognome del C. fu letto erroneamente "Anquino" [...] si colloca tra la scuola poetica siciliana e il dolcestilnovo. I due sonetti a Bacciarone furono composti verso . d'Italia, I, Milano 1973, p. 149; C. Segre, Lingua, stile e società, Milano 1974, p. 99; F. Catenazzi, L'influsso dei provenzali ...
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JACOPO da Bologna
Giuliano Di Bacco
Compositore, attivo intorno alla metà del XIV secolo, insieme con Giovanni da Cascia e un maestro Piero, non meglio identificato, fu considerato dai contemporanei [...] in Oselletto selvagio raccomanda che la polifonia sia "soave e dolce", contro l'uso invalso di "gridar forte": qui Anglés, Barcelona 1958-61, II, pp. 651-662; Id., Ars nova e stilnovo, in Riv. italiana di musicologia, I (1966), pp. 3-19; G. ...
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ARETINO, Pietro
Giuliano Innamorati
Nacque ad Arezzo la notte fra il 19 e il 20 apr. 1492. Intorno all'ambiente familiare ed alla giovinezza dell'A. si hanno poche notizie sicure, le quali pur consentono [...] Cesare e Omero - Ch'imperator non son' non son poeta - E lo stil diemmi in sorte il mio pianeta - Per finger no, ma per predire sepolcro novo, vicino alli gradi della sagrestia", dove più tardi trovarono posto anche i suoi amici Ruscelli e Dolce, ...
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stil novo
stil nòvo (o stilnòvo; anche dólce stil nòvo) locuz. usata come s. m. – Denominazione (data dalla critica moderna sulla base di un passo del Purgatorio dantesco, «O frate, issa vegg’io» diss’elli, «il nodo Che ’l Notaro e Guittone...
stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli antichi per scrivere sulle tavolette cerate...