Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione [...] fa strumento raffinato di critica anche sul terreno della teologia (L. Valla, Erasmo da Rotterdam); la retorica e la dialettica vengono prendendo coscienza del loro valore nell’ambito di tutta l’esperienza umana (Valla, Rodolfo Agricola, J.L. Vives ...
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Nazione
Giuseppe Galasso
sommario: 1. Stato e nazione. 2. Le realtà nazionali nel mondo extraeuropeo: a) le Americhe e gli ex dominions britannici; b) l'area asiatica; c) l'Africa subsahariana; d) il [...] cui le varie componenti, i loro incontri e i loro scontri sono compresi, e, quindi, con la logica dell'identità e della dialettica che la formazione della realtà e dei valori nazionali ha proposto e imposto nella sezione più avanzata del mondo e dell ...
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Religione e società
Guido Formigoni
L’epoca della Restaurazione aveva visto all’opera su scala europea una tendenza a riscoprire i legami tra civiltà e religione, all’ombra della prevalente tradizione [...] estranee all’individualismo liberale divenuto regola di Stato, per chieder la loro completa interdizione. Il risultato di questa dialettica fu alla fine una sorta di compromesso, che tolse agli istituti di vita consacrata ogni forma di riconoscimento ...
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progresso
Sviluppo verso forme di vita più elevate e più complesse, perseguito attraverso l’avanzamento della cultura, delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, dell’organizzazione sociale, il raggiungimento [...] anch’esso profondamente metafisico, era stato il concetto di p. nell’idealismo hegeliano, dove appare connesso alla nozione di dialettica, per la quale ogni momento del divenire della realtà è superato da un momento successivo che conserva quanto lo ...
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LUDOVICO III Gonzaga, marchese di Mantova
Isabella Lazzarini
Figlio primogenito di Gianfrancesco, marchese di Mantova, e di Paola Malatesta, nacque nel 1412; le fonti danno indicazioni incerte sul giorno [...] figura di educatore. Lo sviluppo intellettuale dei suoi allievi, basato sull'apprendimento del latino e del greco, della dialettica e della retorica, della filosofia, della matematica, della musica, non andava infatti disgiunto nella sua dottrina da ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] di un austero rigorismo religioso. Il giansenismo non è, peraltro, l'unico movimento con cui la Chiesa entrò in dialettica nella seconda metà del sec. XVII. Correnti di profondo misticismo e di richiamo alla purezza evangelica maturarono nel corso ...
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Al pari del fascismo, l'a. è un fenomeno politico, nato dalla storia d'Italia, che ha travalicato per importanza ed estensione i confini nazionali. Più del fascismo, si è dimostrato provvisto di vitalità [...] potere politico affermatosi in Italia tra il 1922 e il 1926 e in conseguenza del carattere effettivamente dualistico assunto dalla dialettica politica a mano a mano che il fascismo procedette nell'occupazione dello spazio pubblico del Paese. L'a. in ...
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Mozambico
Anna Bordoni
Emma Ansovini
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Geografia umana ed economica
di Anna Bordoni
Stato dell'Africa sud-orientale. All'ultimo rilevamento statistico del 1997 la popolazione era risultata pari a 16.099.246 [...] persistenti difficoltà a ricondurre all'interno di regole condivise divergenze e contrasti, si andava consolidando una reale dialettica democratica. I primi anni del 21° sec. avevano infatti visto proseguire la ricostruzione economica e migliorare ...
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KORSCH, Karl
Giuseppe Bedeschi
Uomo politico, sociologo e filosofo tedesco, nato a Tostedt nel 1886, morto a Cambridge (Massachusetts) nel 1961. Nel 1920 aderì al Partito Comunista Tedesco Unificato [...] , ecc., bensì è critica della società borghese nella sua totalità. Il concetto di totalità - che si fonda sulla coincidenza dialettica fra pensiero e realtà sociale, fra teoria e prassi - è il grande strumento metodologico che Marx eredita da Hegel ...
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Totalitarismo
Simona Forti
La vicenda di un termine e di un concetto
Con l'emergere, nel XX secolo, dei regimi comunista, fascista e nazista il lessico delle scienze storico-sociali si arricchisce di [...] ad esempio, quella di Horkheimer e Adorno (v., 1947) che vedevano nel fenomeno totalitario nazista l'esito della dialettica dell'illuminismo, il palesarsi di ciò che era implicito nella razionalità occidentale sin da Odisseo. O, ancor prima, Levinas ...
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dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere un interlocutore,...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...