Viñas, David
Daniele Dottorini
Scrittore e sceneggiatore argentino, nato a Buenos Aires il 28 luglio 1929. Tra i più radicali intellettuali militanti del suo Paese, ha espresso l'esigenza di un rapporto [...] le potenzialità del cinema come strumento di denuncia e di diffusione di idee, in grado di mostrare la dialettica cruda della realtà attraverso il suo specifico linguaggio, sottolineando però i limiti della produzione argentina, ancorata a generi ...
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Burch, Noël
Paolo Marocco
Critico e teorico del cinema statunitense, naturalizzato francese, nato a San Francisco il 31 gennaio 1932. Già aiuto regista e autore di cortometraggi, B. ha intrapreso con [...] riprese e nel montaggio; sulla base di questa lettura emerge l'interesse di B. per quella "concezione dialettica della forma cinematografica" che riesce a elaborare strutture complesse, sfruttando in modo consapevole le tensioni tra gli elementi ...
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Donaggio, Pino (propr. Giuseppe)
Paolo Patrizi
Compositore e cantante, nato a Burano (Venezia) il 24 novembre 1941. Dopo una fortunatissima carriera come cantante e autore di canzoni, si è dedicato al [...] del thriller psicologico Don't look now (1973; A Venezia… un dicembre rosso shocking). La colonna sonora, caratterizzata dalla dialettica tra organo e pianoforte e dalla diffusa presenza degli archi, che crea una specie di 'nebbia sonora', venne ...
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Gad, Urban (propr. Peter Urban)
Stefano Boni
Regista cinematografico danese, nato a Skœlsør il 12 febbraio 1879 e morto a Copenaghen il 26 dicembre 1947. Uno dei primi e più importanti registi del cinema [...] l'impiego di specchi integrati alla scenografia, uno stratagemma per poter ampliare lo spazio scenico e instaurare una dialettica tra campo e fuori campo che divenne presto una costante della produzione cinematografica danese. Prima di lasciare il ...
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Regista cinematografico greco, nato ad Atene il 27 aprile 1936 da una famiglia piccoloborghese. Dopo essersi iscritto alla facoltà di Legge emigrò a Parigi, dove seguì le lezioni di C. Lévi-Strauss, assistette [...] , segmento-base del linguaggio del regista, favorisce lo straniamento sull'esempio di B. Brecht, e si fa elemento di dialettica chiamato a svolgere un ruolo preciso all'interno della narrazione. Per il sapiente incastro dei motivi della recita, della ...
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Regista
Lucilla Albano
La nascita della regia, agli inizi del 20° secolo, vide l'affermazione di una nuova figura e di un nuovo ruolo di artista e di creatore, in ambito sia teatrale sia cinematografico. [...] o di non essere estromessi da alcuni dei loro compiti principali, come la sceneggiatura e il montaggio, creando una dialettica, se non un conflitto tra modo di produzione e forme della regia.
Non mancarono comunque, in questo periodo apparentemente ...
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Troell, Jan
Federica Pescatori
Regista cinematografico svedese, nato a Limhamn il 23 luglio 1931. L'originalità del suo stile filmico, in cui la lirica del paesaggio e l'interesse per l'attualità acquistano [...] 'ambiente scolastico mediante la figura di un insegnante che assorbe e al contempo riflette i mali della comunità. La dialettica tra sfera pubblica e privata sostiene anche il progetto sulla migrazione svedese in Minnesota nel 19° sec., primo vero ...
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Teorie del cinema
Francesco Casetti
Fin dalla sua prima apparizione, tra il marzo e il dicembre del 1895, il cinematografo sollecitò numerosi interventi. Vi furono presentazioni della nuova invenzione, [...] modo più ristretto: il montaggio da principio in base a cui si organizza il mondo visibile o da meccanismo che riporta alla dialettica materialista torna a essere un mero procedimento linguistico, e dunque nulla di più che un modo, sia pure il più ...
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Rossellini, Roberto
Edoardo Bruno
Regista e sceneggiatore/cinematografico, nato a Roma l'8 maggio 1906 e morto ivi il 6 giugno 1977. Il suo contributo al linguaggio cinematografico è risultato fondamentale [...] (in "Filmcritica", marzo 1963, 131, p. 132) che fu sempre mosso dall'intento di rintracciare la consequenzialità in maniera dialettica, mostrando gli eventi: "io mostro le cose e non le dimostro. Faccio un lavoro di ricostruzione, punto e basta" (in ...
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Cromwell, John (propr. Elwood Dager)
Lorenzo Esposito
Regista e attore teatrale e cinematografico statunitense, nato a Toledo (Ohio) il 23 dicembre 1887 e morto a Santa Barbara (California) il 26 settembre [...] in un unico fiabesco set, è il film che forse meglio sintetizza la tensione drammatica e sensuale su cui si fonda la dialettica tipica di C. tra direzione degli attori e trasfigurazione della messa in scena. Le trame eccessive e tutte giocate sulla ...
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dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere un interlocutore,...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...