significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] è stata oggetto di radicali obiezioni da parte diW.V.O. Quine. Criticando la nozione di ‘proposizione’ intesa come essere descritti secondo la ‘logica dei predicati’: nelle ‘rappresentazioni semantiche’ diG. Lakoff e J.D. Mc Cawley è il verbo che ...
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Il servirsi di una cosa (raramente di una persona) in modi e per scopi particolari; oppure l’usare abitualmente o ripetutamente una cosa. Anche, modo di comportarsi, generalmente seguito in una determinata [...] legittima difesa (la dottrina sulla “azione preventiva” del presidente statunitense G.W. Bush) o delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza ex capitolo VII della Carta (nel senso di contenere autorizzazioni “implicite”) o addirittura la nascita ...
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Ogni cosa che il soggetto percepisce come diversa da sé ed esterna, quindi tutto ciò che è pensato, in quanto si distingue sia dal soggetto pensante sia dall’atto con cui è pensato (per lo più contrapposto [...] concezione kantiana dell’o., eliminando peraltro il concetto di cosa in sé; in J.G. Fichte, per es., l’o. è di rapporti con gli o. (si parla di o. buoni, cattivi e di o. parziali nella teoria di M. Klein; di o. transizionali in quella di D.W ...
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storica, scuola Nel campo di varie discipline, indirizzi di studi, che, ripudiando ogni concezione aprioristica, astratta, dogmatica, affermano di volersi avvicinare all’oggetto delle loro ricerche con [...] . è stato adoperato soprattutto per distinguere polemicamente dall’indirizzo storicistico diG. von Schmoller gli economisti precedenti (in particolare B. Hildebrand, K. Knies e W. Roscher), i quali, pur dando importanza all’osservazione storica, non ...
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Ventesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Ha la stessa origine remota di v, w, y, da un’unica lettera dell’alfabeto fenicio; e con v ha una storia comune fino a tempi molto vicini ai nostri. [...] con la conseguenza di possibili equivoci di lettura. G.G. Trissino (1524), applicando un suggerimento di L.B. vocale e u semiconsonante è molto scarso, essendo pochissime le coppie di parole che si distinguono soltanto per loro mezzo.
Come vocale la ...
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Filosofia
G.W. Leibniz chiamò arte c. quella che R. Lullo aveva battezzato ars magna, e cioè il simboleggiamento dei vari concetti in segni geometrici o algebrici, tale che permettesse di combinarli reciprocamente [...] delle probabilità. Fra i primi cultori dell’analisi c. ricordiamo B. Pascal, G.W. Leibniz, I. Wallis, Giacomo Bernoulli, A. de Moivre. Gli aggruppamenti di oggetti che l’analisi c. considera più frequentemente sono le disposizioni, le permutazioni ...
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soggetto Argomento, tema oppure la persona o la cosa che viene presa in considerazione per determinati motivi. filosofia Come termine filosofico, s. ha assunto un significato che per certi aspetti è esattamente [...] speculazione postkantiana, in particolare da J.G. Fichte, F.W.J. Schelling e G.W.F. Hegel. L’identificazione del s. con l’autonoma attività pensante è invece messa in discussione sia in F. Nietzsche sia nella psicanalisi di S. Freud, per la quale il ...
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Espressione con cui si nega, contrario di affermazione.
Filosofia
Il latino negatio corrisponde all’ἀπόϕασις della logica aristotelica, designante il giudizio che connette il soggetto e il predicato in [...] il giudizio negativo vero e proprio) sia il predicato (e in questo caso si ha un cosiddetto giudizio infinito o di limitazione) e il soggetto. In G.W.F. Hegel la n. viene a costituire, in un complesso quadro logico-metafisico in cui è determinante la ...
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tratto linguistica In fonologia e in linguistica, ogni minimo elemento distintivo o, al contrario, non distintivo e irrilevante che concorre alla formazione di un fonema o di un enunciato, più tecnicamente [...] persona, che rende possibile differenziarla da altre e che si evidenzia in un’ampia gamma di situazioni. Secondo G.W. Allport, lo studioso cui si deve forse la più completa teorizzazione del concetto, il t. può essere considerato come una tendenza ...
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Orientalista (Parigi 1758 - ivi 1838), prof. di arabo nella École des langues orientales vivantes e (dal 1806) di persiano al Collège de France. Emerse soprattutto nell'arabistica: pubblicò, tradusse e [...] poesia, prosa, storia, geografia, teologia, valendosi della raccolta di manoscritti della Bibliothèque Royale (ora Nationale). Preziosa è la (É.-M. Quatremère, J.-T. Reinaud) e tedeschi (G. W. Freytag, H. L. Fleischer, G. L. Flügel) del sec. 19º. ...
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genètica s. f. [dall’ingl. genetics, termine coniato nel 1906 dal biologo ingl. W. Bateson, dall’agg. genetic «genetico»]. – Ramo delle scienze biologiche che studia tutti i fenomeni e tutti i problemi relativi alla discendenza e cerca di determinare...
nano
agg. e s. m. (f. -a) [lat. nanus, gr. νᾶνος]. – 1. agg. a. Di individuo (o specie) animale o vegetale che ha statura fortemente ridotta rispetto a quella media della specie (o del genere), sia come condizione casuale e anormale (v. nanismo),...