Insieme delle scienze che studiano in modo ipotetico-deduttivo entità astratte come i numeri e le misure: la m. pura studia i problemi matematici indipendentemente dalla loro utilizzazione pratica; alla [...] R. Descartes; la Nova methodus pro maximis et minimis (1684) diG.W. Leibniz; i Philosophiae naturalis principia mathematica (1687) di I. Newton. La geometria analitica di Descartes ha i suoi precedenti immediati in P. Fermat, che arrivò ai risultati ...
Leggi Tutto
spazio Sostantivo polisenso che designa in generale un’estensione compresa tra due o più punti di riferimento. Può essere variamente interpretato a seconda che lo si consideri dal punto di vista filosofico, [...] che il concetto newtoniano subisce più serie critiche, proponendosi da parte degli empiristi inglesi, J. Locke, G. Berkeley e D. Hume, e diG.W. Leibniz, seppure a partire da diversi presupposti, un’interpretazione soggettivistica della nozione ...
Leggi Tutto
Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi [...] attività classificatoria, ma eterne categorie poetiche), o, ancora, secondo le teorie diG.W.F. Hegel, che nell’Estetica distingue i tre g. dell’epica (oggettiva), della lirica (soggettiva) e del dramma (sintesi delle altre due). Un contributo ...
Leggi Tutto
MANFREDI, Gabriele
Luigi Pepe
Nacque a Bologna il 25 marzo 1681 da Alfonso e Anna Maria Fiorini.
Il padre, originario di Lugo, era un notaio provvisto di buona cultura e scelse per i figli i migliori [...] per una non comune memoria. I due fratelli ebbero la fortuna di incontrare, prima che nel 1699 lasciasse l'Università di Bologna per quella di Padova, D. Guglielmini, corrispondente diG.W. Leibniz, che indirizzò loro e Vittorio Francesco Stancari al ...
Leggi Tutto
MALFATTI, Gianfrancesco
Alessandra Fiocca
Nacque ad Ala nel Trentino il 26 sett. 1731 da Giovanni Battista e da Giuseppa Malfatti. Dopo studi nel collegio dei gesuiti di Verona, a diciassette anni si [...] sulla famosa questione de' logaritmi de' numeri negativi (in Memorie della R. Acc. di Mantova, I [1795], pp. 3-54) entrò nella polemica tra le concezioni diG.W. Leibniz e di J. Bernoulli sulla questione dei logaritmi dei numeri negativi, su cui era ...
Leggi Tutto
AMALDI, Ugo
Nicola Virgopia
Nacque a Verona il 18 apr. 1875. A Pavia, dove il padre era presidente del tribunale, fu allievo del ginnasio annesso al liceo "Ugo Foscolo"
ed ebbe come professore L. Berzolari; [...] , restassero da fare soltanto alcuni calcoli di dettaglio. Successivi lavori dello stesso Lie, di F. Engel, diG. W. Scheffers e di altri dimostrarono che le difficoltà erano ben più grandi di quelle apparse dapprima al Lie, soprattutto per quanto ...
Leggi Tutto
Matematico (Bologna 1626 - ivi 1686). Allievo di B. Cavalieri, succedette a lui nella cattedra di matematica dell'univ. di Bologna. L'opera di M. rappresenta una fase di passaggio tra il metodo infinitesimale [...] B. Cavalieri e i metodi infinitesimali diG. W. von Leibniz e I. Newton. Nelle Novae quadraturae arithmeticae M. dà il primo importante contributo alla teoria delle serie; nei Geometricae elementa speciosae (1659) M. precorre gli analisti del sec. 19 ...
Leggi Tutto
cinematografia
cinematografìa [Comp. del gr. kínema "movimento" e -grafia] [FTC] [OTT] Sistema per la ripresa di immagini fotografiche successive di oggetti in movimento e per la successiva proiezione [...] prestava ancora allo scopo: si ebbero in ordine di tempo, il fenachistoscopio di J.A.F. Plateau (1828-32), lo stroboscopio di F. Stampfer (1832), lo zoetropio diW.G. Hoerner (1834), il cinestiscopio di F. von Uchatius (1853). Più tardi, con immagini ...
Leggi Tutto
OPERATORI; OPERAZIONALE, CALCOLO (od operatorio, calcolo)
Tullio Viola
Riteniamo opportuno aggiungere alle considerazioni svolte nelle voci: operatori (App. III, 11, p. 317) e simbolico, calcolo (App. [...] inversi l'uno dall'altro e applicabili successivamente quante volte si vuole.
Identico è il punto di vista diG. W. Leibniz che usa i simboli di differenziazione e d'integrazione indefinita come operatori inversi l'uno dall'altro. Egli scrive infatti ...
Leggi Tutto
monade
mònade [Der. del lat. monas -adis "unità", dal gr. monás -ádos da mónos "uno solo"] [FAF] Seguendo la definizione diG.W. Leibniz (1696), adattata al successivo sviluppo che il concetto ha avuto [...] materiali tra loro simili i quali, associati in gran numero, costituiscono i particolari sistemi fisici che sono oggetto di studio della meccanica statistica, qual è, come tipico esempio, un gas. ◆ [FAF] [ANM] Con signif. particolare nella logica ...
Leggi Tutto
genètica s. f. [dall’ingl. genetics, termine coniato nel 1906 dal biologo ingl. W. Bateson, dall’agg. genetic «genetico»]. – Ramo delle scienze biologiche che studia tutti i fenomeni e tutti i problemi relativi alla discendenza e cerca di determinare...
nano
agg. e s. m. (f. -a) [lat. nanus, gr. νᾶνος]. – 1. agg. a. Di individuo (o specie) animale o vegetale che ha statura fortemente ridotta rispetto a quella media della specie (o del genere), sia come condizione casuale e anormale (v. nanismo),...