BOIARDO (Boiardi), Salvatico (Saludego da Rubiera)
Antonio L. Pini
Di nobile famiglia derivata probabilmente da quei Bianchi di Lunigiana che, sullo scorcio del sec. XII, avevano ottenuto in feudo il [...] castello di Panzano nella diocesi di Carpi, il B. era figlio di Gherardo e signore, assieme col fratello Feltrino, della terra di Rubiera, il cui castello apparteneva però al Comune di Reggio e pertanto ...
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EMBRIACO, Guglielmo (Willielmus Caputmallei), detto Testadimaglio
Jean Cancellieri
Nato in data imprecisata nella seconda metà dell'XI secolo (probabilmente nell'ultimo trentennio), apparteneva ad una [...] nobile schiatta genovese derivata dal ramo viscontile di Manesseno, da cui discendeva la famiglia degli Spinola: secondo una tarda tradizione genealogica l'E. sarebbe stato figlio di un Guido Spinola e fratello di un altro Guido, di Arnaldo e di ...
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BELLESMANZA (Blasmanta)
Raoul Manselli
Originario di Verona e, come sembra, colà residente "in domo Gerardelli a Glara", fu vescovo cataro della Chiesa di Desenzano (anche detta Albanese, forse perché [...] derivata dall'Albania) tra il 1210 ed il 1250. In questo periodo B. continuò l'indirizzo della Chiesa dualista radicale detta di Drugunthia (Dragowitza?), nella quale residui pauliciani, si erano fusi con elementi bogomili; in B. l'adesione al mito ...
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BOLOGNINI, Girolamo
Antonio L. Pini
Nato verso la fine del sec. XIV da Andrea di Bartolomeo di Bolognino, premorto al padre nel 1400, e da Camilla di Egano Lambertini, il B. ereditò dal nonno, assieme [...] al fratello Francesco, una discreta ricchezza derivata dalla produzione e dal commercio della seta, di cui la famiglia Bolognini aveva importato l'arte della lavorazione in Bologna verso la metà del XIII secolo.
Il B. è ricordato per la prima volta ...
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MICHELE da Firenze
Enrico Bellazzecca
MICHELE da Firenze. – Nacque a Firenze intorno al 1385 da tal Niccolò. Nominato da Vasari lo Scalcagna, M. è noto anche come Michele Dini, la cui dizione finale [...] è però da considerare errata, in quanto arbitraria e derivata da una trascrizione scorretta dal latino (Berardi, p. 9 n. 1); è citato invece in alcuni documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Modena editi da Giovannini (pp. 63 s.), da cui ...
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AVEZUTI (Avegiuti, il cognome Errani non è documentato), Giulio, detto il Ponteghino
Ennio Golfieri
Nacque a Faenza, in parrocchia di S. Vitale, fra il 1507 e il 1508 dal sarto Giovan Battista detto [...] il Ponteghino (dalla voce dialettale, oggi fuori uso, pundghin =topolino, derivata dal veneto ponghin). Dal 1540 circa, e probabilmente dopo il matrimonio con Giacoma di Antonio Fagliaffari, la sua abitazione è trasferita in parrocchia di S. Ilario. ...
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BARTOLOMEO da Brescia (Ulmus Lulmus)
Alfredo Petrucci
Nacque a Brescia nel 1506. Si diede all'arte dell'incisione, trattando non solo il rame, ma anche, a servizio dell'editoria locale, il legno. Sono [...] . Va ancora notato come il primo soggetto sia d'invenzione di B. (la "I" puntata significa invenit), mentre l'altro è derivato da un disegno di Giulio Clovio, riprodotto già nel 1568 da Comelio Cort e quindi, in parte, da Giov. Sadeler il Vecchio ...
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BARDELLINO (Bardellini), Pietro
Paola Ceschi
Nacque a Napoli nel 1731; non si hanno molte notizie sulla sua formazione artistica e sulla sua attività prima del 1756, anno in cui decorò il soffitto della [...] pittorica dei seguaci del Solimena, pur apparendo attratto, nelle cose migliori, verso la maniera di Giacomo del Po, derivata da Luca Giordano.
Nominato membro dell'Accademia di Belle Arti, vi fu chiamato, come assistente senza stipendio, da ...
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CASANOVA, Giacomo
Nicola Mangini
Nacque a Venezia il 2 apr. 1725, secondo dei sei figli di Gaetano e di Giovanna (Zanetta) Farussi, detta la Buranella, entrambi attori.
Nel primo capitolo della sua [...] , segretario del re Alfonso d'Aragona, che nel 1428 avrebbe rapito dal convento donna Anna Palafox. Dalla loro unione sarebbe derivata in linea diretta la sua famiglia. Molto più attendibile e, invece, come egli stesso affermò nel libello Né amori né ...
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TARLATI, Tarlato (Tarlatino). – Nacque verso il 1280, ad Arezzo o in uno dei castelli della famiglia, da Angelo di Tarlato, ultimogenito (ma quarto maschio) di sei figli; secondo Giovanni Villani sua madre [...] Dizionario)
Gian Paolo G. Scharf
All’epoca, il lignaggio dei Tarlati o da Pietramala non aveva ancora consolidato né la prima denominazione cognominale (derivata dal soprannome di un avo, di cui appunto Tarlato ripeteva il nome), né la seconda ...
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derivata
s. f. [da derivato, part. pass. di derivare1]. – Concetto fondamentale nell’analisi matematica e nelle sue applicazioni che esprime, date due grandezze l’una funzione dell’altra (per es., in fisica, lo spazio percorso e il tempo impiegato...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.