Kamerlingh Onnes Heike
Kamerlingh Onnes 〈kàamërlin ònes〉 Heike [STF] (Groninga 1853 - Leida 1926) Prof. di fisica sperimentale nell'univ. di Leida (1882), vi fondò (1884) un laboratorio per le basse [...] , B=b₁✄T+b₂✄+(b₃✄/T)+(b₄✄/T2)+..., C= c₁✄T+c₂✄+(c₃✄/T)+(c₄✄/T2)+..., ecc., nelle quali R è la costante dei gas e b₁✄, b₂✄,..., c₁✄, c₂✄,..., ecc. sono costanti derivabili da dati sperimentali. ◆ [FTC] Liquefattore di K.: v. refrigerazione: IV 769 a. ...
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lunghezza
lunghézza [Der. di lungo] [LSF] Termine largamente usato nel linguaggio scientifico e tecnico, talora alternativa a distanza, per indicare una dimensione lineare di particolare rilevanza in [...] (t), y(t), z(t) so-no a variazione limitata nell'intervallo anzidetto. Questa condizione è senz'altro verificata se le funzioni sono derivabili e la loro derivata è continua, e in tal caso la l. dell'arco di curva è l=∫t⁰t1ds=∫t⁰t1 { [(x'(t)]2+[(y'(t ...
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convesso
convèsso [agg. Der. del lat. convexus, da convehere "raccogliere insieme, condurre"] [LSF] Che si presenta ricurvo all'infuori come, per es., l'esterno di una sfera; è il contrario di concavo. [...] )f(x₂). Le funzioni c. hanno molte proprietà importanti, tra cui quelle di essere continue, derivabili quasi ovunque e avere quasi ovunque derivata seconda positiva; quest'ultima proprietà è a volte usata come definizione di funzione convessa. ◆ [ALG ...
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Matematica
Generalità
Nel linguaggio matematico, sinonimo di linea, intendendosi quindi anche la retta come una particolare curva. Una definizione di c. valida in ogni caso non è possibile per il fatto [...]
dove fx e fy sono le derivate parziali della funzione f, ovvero y−y0=y′ (x0) (x−x0) dove y′ è la derivata della funzione y (x). Normale in P0 è la retta perpendicolare per P0 alla tangente, di equazione
Cerchio osculatore è il limite del circolo ...
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In matematica, si chiamano metodi, o procedimenti di a. o, semplicemente, a., procedure alle quali si ricorre per rappresentare enti matematici (numeri, misure, funzioni ecc.) in modo non esatto, ma sufficientemente [...] normato (➔ spazio): in tal caso si parla del problema della migliore a. lineare.
Formule approssimate
Funzioni reali e derivabili possono essere rappresentate mediante formule approssimate, che in genere sono polinomi (se si vuole, con pochi termini ...
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stereochimica Settore della chimica che studia gli aspetti tridimensionali dei fenomeni molecolari e, più in particolare, le relazioni esistenti tra le proprietà delle molecole e la loro struttura spaziale.
Cenni [...] le sostanze che, indipendentemente dal valore e dal senso di rotazione del piano della luce polarizzata, erano derivabili chimicamente dalla D-(+)-gliceraldeide o da essa preparabili, venivano incluse nella serie D. L’acido tartarico levogiro si ...
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Paranoia
Bruno Callieri
La paranoia (dal greco παράνοια, "follia", composto di παρά, "oltre", e un tema affine a νοῦς, "mente") indica, secondo la sempre valida definizione che ne diede E. Kraepelin, [...] di K. Jaspers (1913), che con il suo studio sulla gelosia distinse: le idee deliranti psicologicamente comprensibili e derivabili (sviluppo psichico), che sono connesse ai fatti vissuti e al destino del soggetto, benché per la loro insorgenza sia ...
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Io
Angela Ales Bello
Lucio Pinkus
L'Io è una delle espressioni emblematiche del pensiero occidentale contemporaneo, divenuta oggetto esplicito di riflessione nella filosofia e nella psicologia dal [...] ; tuttavia la corporeità si rivela insufficiente a comprendere un'altra serie di atti a essa connessi ma da essa non derivabili. Se il corpo è latore di sensazioni localizzate, l'essere vivente animale non si riduce a esse proprio perché, nella ...
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sistema
sistèma [Der. del lat. systema, dal gr. sy´stema "insieme di cose", che è da synístemi "riunire"] [LSF] (a) Oggetto che, pur essendo costituito da più elementi interconnessi e interagenti tra [...] [FAF] S. formale: una teoria deduttiva costituita solo dal suo linguaggio simbolico, dal suo apparato deduttivo e dai teoremi derivabili in essa, senza alcun riferimento esterno: v. Gödel, teorema di: III 53 f. ◆ [OTT] S. fotometrico: s. di grandezze ...
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Ingegneria gestionale
Lucio Bianco
Le profonde trasformazioni che hanno subito le tecnologie organizzative a partire dagli anni Ottanta e soprattutto negli anni Novanta del XX sec., insieme alla tendenza [...] e gestori di sistemi organizzativi hanno da sempre reagito sovrapponendo alla realtà delle sovrastrutture che, anche se non derivabili direttamente dalle finalità del sistema fisico, permettono tuttavia di gestirlo in modo più o meno efficace. Esempi ...
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derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.
derivare1
derivare1 v. intr. e tr. [dal lat. derivare tr., propr. «trarre l’acqua da un ruscello», der. di rivus «ruscello, corso d’acqua»]. – 1. intr. (aus. essere) Scaturire, aver origine, provenire (detto di un corso d’acqua): il Po deriva...