Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] per es., mediante l’aggiunta di un affisso o confisso a una base nota: per citare poche modalità, si pensi agli aggettivi derivabili da un nome proprio mediante i suffissi -iano o -esco, ai nomi desumibili dallo stesso nome con l’aggiunta di -ismo o ...
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EMANUELI (Emanuelli, Emanuelis), Alessandro Luigi (Lodovico)
Rita Binaghi Picciotto
Pochi ed incerti sono i dati biografici: nacque a Torino attorno al 1676, come si deduce dall'età di sessant'anni [...] in un'opera di rilevazione dei gerbidi (brughiere) tra Pianezza e San Gillio per meglio valutarne le possibilità irrigue, derivabili dalle bealere (roggie) presenti in zona. Di questi incarichi ci sono rimaste le trascrizioni dei pagamenti, ma non il ...
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Panini
Pāṇini
Grammatico indiano (5° sec. a.C. ca.). È autore della Aṣṭādhyāyī («Trattato in otto capitoli»), un’esauriente grammatica della lingua sanscrita, importante nel sanscrito filosofico sia [...] verbali sono le basi semantiche alle quali vengono aggiunti affissi, ma lascia anche spazio a radici nominali che non sono derivabili da radici verbali (in seguito fu raccolta una lista di regole chiamate uṇādi per rendere conto dell’etimo di tali ...
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Con questa locuzione si intendono le attività, i prodotti e le applicazioni che si occupano della conversione elettronica di energia elettrica, ovvero del controllo con mezzi elettronici del trasferimento [...] può essere descritto a partire da quello della cella di conversione mostrata in fig. 3, dalla cui estensione si possono derivare le topologie dei principali convertitori. La cella è costituita da due interruttori ideali S₁ e S₂ (cioè privi di perdite ...
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INDETERMINATE, FORMULE
Giovanni Lampariello
. Si tratta di espressioni aritmetiche e più generalmente analitiche che, in corrispondenza a un determinato sistema di valori attribuiti alle variabili da [...] ). Si enuncia così: Se f (x) e ϕ (x) teridono entrambe a zero quando x tende a x0 e sono derivabili, sussiste l'eguaglianza
nel caso in cui la derivata ϕ (x) si mantenga diversa da zero in un intorno del punto x0 (eccettuato al più il punto x0 stesso ...
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Reti neurali e robotica
Domenico Parisi
Una rivoluzione a metà
Nella seconda metà del 19° sec. si è verificata una rivoluzione nello studio della mente. È nata la psicologia, che si è proposta come [...] verbale hanno invece il difetto di essere poco chiare, poco dettagliate, poco univoche, e da esse non sono derivabili con certezza specifiche predizioni empiriche. La nuova possibilità che oggi esiste di formulare le teorie come simulazioni al ...
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massimo
massimo nozione che in matematica ha diverse accezioni.
☐ Per un insieme ordinato (A, ≤) il massimo è un elemento a ∈ A, tale che per ogni x ∈ A risulti x ≤ a. Il massimo può non esistere o perché [...] funzione di x; la sua espressione è ricavabile dalla formula di → Erone:
L’area è massima quando lo è il suo quadrato A2(x), la cui derivata si annulla per x = 2p/3 e x = p, come mostra anche il suo grafico. Nel punto M(2p/3, p3/27) la funzione ha ...
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stereochimica Settore della chimica che studia gli aspetti tridimensionali dei fenomeni molecolari e, più in particolare, le relazioni esistenti tra le proprietà delle molecole e la loro struttura spaziale.
Cenni [...] le sostanze che, indipendentemente dal valore e dal senso di rotazione del piano della luce polarizzata, erano derivabili chimicamente dalla D-(+)-gliceraldeide o da essa preparabili, venivano incluse nella serie D. L’acido tartarico levogiro si ...
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La seconda rivoluzione scientifica: introduzione. Filosofia e pratica matematica
Umberto Bottazzini
Filosofia e pratica matematica
Quando si parla di 'seconda rivoluzione' scientifica si pensa di solito [...] (o dei punti di accumulazione, come si dice oggi) di un dato insieme di punti. Sono di 'prima specie' insiemi il cui derivato n-esimo è l'insieme vuoto; di 'seconda specie' quelli in cui ciò non accade per nessun valore finito di n. Si intravede ...
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iperbolico
iperbòlico [agg. (pl.m. -ci) Der. di iperbole] [ALG] Cilindro i.(propr., cilindro a sezioni i.): cilindro quadrico tale che tutte le sue sezioni piane siano iperboli (v. fig). ◆ [ANM] Coseno [...] corrispondenti funzioni dirette. Come la funzione esponenziale, alla quale esse fanno capo, le funzioni i. sono continue e derivabili indefinitamente con derivate partic. semplici. Nella tab. 3 sono riportate derivate di alcune funzioni i., e nella ...
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derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.
derivare1
derivare1 v. intr. e tr. [dal lat. derivare tr., propr. «trarre l’acqua da un ruscello», der. di rivus «ruscello, corso d’acqua»]. – 1. intr. (aus. essere) Scaturire, aver origine, provenire (detto di un corso d’acqua): il Po deriva...