Scienza egizia. Il contesto storico
Jan Assmann
Il contesto storico
La cultura dell'Antico Egitto nasce contemporaneamente al regno dei faraoni e allo sviluppo della scrittura geroglifica. Sin dall'inizio [...] dello Stato, e quindi del mondo poiché, nella concezione egizia, lo Stato è un'istituzione creata dallo stesso dio demiurgo per poter proseguire la sua opera di costituzione e conservazione dell'ordine sulla Terra, anche dopo aver fatto ritorno in ...
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Comunità religiosa della Mesopotamia meridionale e delle regioni limitrofe dell’Iran; professa e pratica il mandeismo, che può considerarsi l’unica forma ancora vivente di gnosticismo e che perciò presenta [...] da una volontà maligna di concretizzarsi e di creare forme di esistenza. Poiché la parte corporea dell’uomo è opera del demiurgo, decaduto dal mondo della Luce, e l’anima trae invece autonomamente origine dal mondo della Luce, si pone il problema ...
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Il Rinascimento. La rinascita del platonismo
Michael J.B. Allen
La rinascita del platonismo
Platone e il suo più noto interprete, Plotino, il fondatore del neoplatonismo, furono fra i più importanti [...] avuto una fine, mentre è più probabile che Platone credesse nell'eternità del mondo e in un concetto ciclico di tempo.
Il demiurgo è buono, incapace di invidia, e vuole che tutte le cose divengano il più possibile simili a lui. Egli ha quindi formato ...
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MITO e MITOLOGIA
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Konrad Theodor PREUSS
. Il mito come elemento dei fenomeni religiosi. - Per precisare la posizione del mito nel campo della religione, è necessario [...] spesso attribuita mediante offerte sacrificali a una divinità più o meno indeterminata. Ma soltanto se si ha eventualmente un mito di un demiurgo che va da un luogo all'altro e dà il nome alla selvaggina, la quale in tale guisa diviene in certo qual ...
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Nome di una setta gnostica (v. gnosticismo) fiorita nel sec. II-III. La sua speculazione moveva da un grande Eone femminile, quem Barbelon nominant (Ireneo, Adv. haer., I, 29 segg.; Plutarco, De Is. et [...] il costante motivo gnostico dell'identità fondamentale del redentore e del redento), decade dal Pleroma, e genera un demiurgo malign0 creatore del mondo. In questa vicenda un elemento spirituale resta imprigionato nella materia. Il riscatto dell ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] corporeo e visibile, non è stato sempre, ma è nato, cominciando da un "principio" e per opera del divino artefice, il Demiurgo, che ha plasmato il mondo a immagine del modello eterno: plasmato e non creato, perché P., oltre che del modello e della ...
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Scienza greco-romana. La scienza del cielo nel periodo pretolemaico
Alan C. Bowen
La scienza del cielo nel periodo pretolemaico
I documenti superstiti della scienza del cielo tra il IV sec. a.C. e [...] , questa differenziazione tra i moti o circoli in cui l’‘altro’ è suddiviso richiede un atto separato di prescrizione da parte del demiurgo. Ma, dato che l’anima del mondo non ha ancora un corpo ed è differenziata solamente dai suoi moti, quest’atto ...
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IEROCLE (‛Ιερολῆς, Hierŏcles) il Neoplatonico
Guido Calogero
Filosofo della scuola neoplatonica di Alessandria, dove insegnò dal 420 circa d. C. in poi. Sembra che sia stato scolaro di Plutarco di Atene.
Il [...] platonismo. Caratteristiche sono d'altronde le modificazioni arrecate da I. alla dottrina platonica della creazione come operata dal demiurgo su una preesistente materia, e a quella stoica del fato predeterminame tutto: secondo I., la creazione è da ...
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Filosofo greco del sec. II a. C. Spesso ravvicinato dalle fonti a Numenio di Apamea, appartenne, come questo, alla corrente filosofica che fondendo platonismo e pitagorismo preparava l'avvento del sistema [...] , egli inclinava a seguire l'interpretazione, d'impronta peripatetica, della creazione del mondo da parte del Demiurgo come extratemporale, opponendosi soprattutto all'idea della sua corruttibilità, che avrebbe convalidato la tesi stoica della ...
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Attore comico italiano (n. Monfalcone 1953). Intrattenitore dalla vena poetica e surreale e dalla comicità aggressiva, oltraggiosa e beffarda a dispetto del fisico minuto da folletto, ha affrontato le [...] Rossi (1995), Romeo & Juliet-Serata di delirio organizzato (1999) in cui si riservava il ruolo di Mercuzio e di demiurgo, scegliendo i protagonisti fra il pubblico. Sono seguiti: Storie per un delirio organizzato (2001); Il Signor Rossi e la ...
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demiurgo
s. m. [dal lat. demiurgus, gr. δημιουργός «artefice, ordinatore», propr. «lavoratore pubblico», comp. di δήμιος «del popolo» e ἔργον «opera»] (pl. -ghi, meno com. -gi). – 1. Nell’antica Grecia: a. Nome con cui venivano designati gli...
demiurgico
demiùrgico agg. [dal gr. δημιουργικός] (pl. m. -ci). – Di demiurgo, del demiurgo; fig., creativo, capace di dare vita a una realtà: politica d.; la funzione d. dell’arte, o dell’artista.