Il frutto della vite, costituito da un’infruttescenza (grappolo composto di cime), comprendente un certo numero di bacche (acini o chicchi) di vario colore, dal verde al giallo-dorato, al rosso, al bluastro, [...] un trattamento post-raccolta con anidride solforosa (agente antimicrobico), purché il residuo sul prodotto non superi i 10 mg per kg d’uva. Fra i sistemi a raspo secco quello più semplice consiste nell’appendere a fili metallici, in fruttai ...
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Botanica
Nome comune del genere Pinus, della famiglia Pinacee, comprendente più di 100 specie delle regioni fredde e temperate, quasi tutte dell’emisfero boreale.
Caratteristiche
È caratterizzato da foglie [...] su suoli acidi; è ricco di resina e fornisce pali e legno.
P. d’Aleppo
(Pinus halepensis; fig. 1C), specie prevalentemente mediterraneo-orientale, preferisce i terreni calcarei e si trova nelle pinete e garighe costiere in Liguria, Toscana, Puglia ...
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Il frutto secco, indeiscente, che deriva da un ovario pluricarpellare sincarpico, nel quale si sviluppa un solo ovulo per aborto di tutti gli altri, come nel caso della nocciola.
In particolare, il frutto [...] per seme; le piantine di 2-3 anni si trapiantano in terreni piuttosto sciolti, di solito lungo le strade, i confini dei campi e i corsi d’acqua: vive anche più di un secolo.
Le n. si raccolgono in autunno, con la bacchiatura; dopo la caduta ...
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(o Orchidee) Famiglia di piante Monocotiledoni, ordine Asparagali, tra le più vaste del regno vegetale, comprende 700 generi con circa 22.000 specie, in prevalenza delle regioni calde e temperate (fig. [...] -2 sproni. Degli stami sono sviluppati solo 1 o 2 o 3; i filamenti sono saldati con lo stilo in una colonnetta, chiamata gimnostemio, la posizione inferiore e può svolgere la funzione di ‘pista d’atterraggio’ per gli insetti pronubi (fig. 2).
Le ...
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Fenomeno per cui alcune specie animali (o anche vegetali) assumono, per trarne vantaggio, colori e forme dell’ambiente in cui vivono.
È chiamato m. criptico (o criptismo) quello in cui sono presenti forme, [...] tipo di m. sia efficace è necessario che, in natura, i mimi siano meno frequenti dei modelli.
Nel m. mülleriano, varie dalla completa innocuità a un grado d’incommestibilità non molto diversa da quella del modello. Tuttavia, i due tipi di m. portano ...
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Pigmento verde contenuto nei cloroplasti delle piante e più in generale in tutti gli organismi che compiono la fotosintesi. Fu estratta con alcol nel 1817 da P.-J. Pelletier e J.-B. Caventou. Le c. presiedono [...] di assorbire le radiazioni comprese nell’intervallo di lunghezze d’onda del visibile, è principalmente dovuto alla presenza nella per la presenza di un anello fuso di ciclopentanone. I quattro atomi centrali di azoto risultano coordinati da un ...
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Nome comune della pianta erbacea (Solanum tuberosum; v. fig.) delle Solanacee, largamente coltivata, e dei suoi tuberi, ricchi di amido, molto usati nell’alimentazione umana.
Caratteristiche
La pianta [...] 16° sec., ma affermatasi per i suoi pregi alimentari solo un secolo dopo, ha tre centri d’origine: Perù, Bolivia e Messico. %, cellulosa 1%, sostanze minerali 1%, grassi 0,15%. I carboidrati sono costituiti prevalentemente da amido (17-18%), ma anche ...
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Nome comune del genere Ficus, appartenente alla famiglia delle Moracee, e in particolare dell’albero Ficus carica (v. .) e dei suoi frutti. Il genere Ficus comprende 700 specie quasi tutte tropicali: sono [...] A maturità il ricettacolo si fa carnoso, molle, simulando un frutto; i veri frutti sono piccole noci o acheni all’interno dei siconi. In tutte una sola pianta si può formare come un boschetto, d’estensione notevole. Vi sono poi specie epifite, altre ...
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Famiglia di piante Dicotiledoni, precedentemente classificata nell’ordine Parietali e inclusa nel nuovo ordine Cariofillali in seguito a studi filogenetici che hanno portato alla suddivisione delle Parietali [...] resto delle C., mostrando peculiari caratteri primitivi quali i fusti non succulenti, le foglie ben sviluppate e ovvero di peli simili a spine.
Opuntia ficus-indica (➔ fico d’India) e altre C. danno frutti commestibili, da Cereus grandiflorus ...
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Botanico (Pavia 1853 - Roma 1936), prof. di botanica (dal 1880) nell'univ. di Modena, quindi di botanica (1883-1924) e di fisiologia vegetale (1924-28) a Roma, dove fondò (tra il 1884 e il 1889) l'Istituto [...] . Socio nazionale dei Lincei (1901) e (dal 1929) accademico d'Italia. Nella sua produzione scientifica sono da rilevare i lavori sulla peronospora e sugli altri parassiti della vite, i numerosi contributi all'istologia, all'anatomia e all'embriologia ...
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A.D.I.
– Nelle datazioni di documenti medievali, abbreviazione di Anno Dominicae Incarnationis («nell’anno dell’Incarnazione del Signore») per indicare un anno secondo lo stile dell’Incarnazione (v.) o anche un anno qualsiasi dell’era cristiana...
d, D
D (di, ant. o region. de 〈dé〉) s. f. o m. – Quarta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva, attraverso il delta greco (Δ), dal dalet fenicio; dall’originaria capitale si sono svolte poi, tanto nell’alfabeto latino...