Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Il neoilluminismo italiano
Massimo Mori
Un’esperienza breve e coraggiosa
Sebbene sia preceduta da un lungo periodo di gestazione, del quale è difficile determinare l’ampiezza, sia cronologica sia geografica, [...] discorsiva ed essere sottoposte agli stessi criteri di verificazione, dall’altro attribuiva alla ). Al razionalismo giuspositivistico di Bobbio, incentrato sull’idea delrapporto tra individuo e Stato, Preti contrappone una concezione storicistica ...
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Valori
Loredana Sciolla
Il concetto di valore
Il termine 'valore' è usato abitualmente nel linguaggio ordinario in due significati diversi, ma interscambiabili. In un primo significato qualsiasi cosa [...] approccio deterministico, né d'altro canto lo studio delrapporto tra classi sociali e idee morali ha portato a riferimento a un'entità trascendente capace di fornire dei criteri assoluti di giudizio. Storicamente sono prevalsi nelle scienze sociali ...
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Il Rinascimento. L'impatto delle scoperte geografiche
Alberto Tenenti
L'impatto delle scoperte geografiche
I viaggi di esplorazione e di scoperta in cui s'impegnarono in modo più o meno sistematico [...] compiuta condizione umana. Questo riguarda però un certo tipo di rapporti e va rilevato che su altri piani vi furono scambi ricchi particolare considerazione quelli del nuovo mondo. José de Acosta scelse per questo il criteriodel miglior uso della ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
La magia naturale
Vittoria Perrone Compagni
Definizione di magia naturale
Con Giordano Bruno (1548-1600), o poco dopo, sembra chiudersi per sempre la grande stagione della magia naturale, «contemplazion [...] il descensus come una descrizione, dal punto di vista del discorso umano, delrapporto tra essere assoluto ed essere contratto, tra Uno e orientamento morale), nel quale si radica il criterio discriminante tra vera e falsa applicazione della ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Rinascimento: oltre la costruzione dei ‘moderni’
Michele Ciliberto
Quando si parla di movimenti come il Rinascimento – o anche l’Illuminismo – che contengono nella loro stessa definizione un giudizio [...] da cui discende, anche in questo caso, una differente visione delrapporto tra uomini e animali, visti, gli uni e gli altri teorico era quello di un’universale vicissitudine, sganciata da ogni criterio di merito e di giustizia – un ‘gioco’, appunto, ...
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DELLA SCALA (Scaligero), Giulio Cesare
Giorgio Patrizi
Sul luogo di nascita del D. e sul suo stesso nome è stato vivo, a lungo, un dibattito critico teso a far luce sulla reale identità di un letterato [...] siano insieme ispirate a un valore d'uso e a un criterio di immutabilità: la tesi che la grammatica derivi dal "retto la costruzione scaligeriana, viene a porsi come elemento centrale delrapporto poesia-realtà. In quanto imagines rerum, le parole ...
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FRANCHINI, Raffaello
Valeria Del Vasto
Nacque a Napoli il 5 ott. 1920 da Vincenzo e da Anna Scalera. Insegnò filosofia teoretica dal 1964 presso l'università di Messina e dal 1974 alla facoltà di lettere [...] a occupare l'ultima fase del pensiero del F., a partire da una riconsiderazione delrapporto fra le scienze empiriche, . Compagna, e Realtà del Mezzogiorno, diretta da G. Macera. Nel 1983 diede vita alla nuova serie di Criterio, la rivista fondata da ...
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virtù
Anna Lisa Schino
La condizione di perfezione morale
Il concetto di virtù (e del suo opposto, il vizio) costituisce uno dei nodi centrali nella riflessione sull’etica. Variamente interpretata, [...] è il criterio per individuare un’azione come virtuosa? A questo proposito Aristotele avanza la teoria del giusto mezzo e la saggezza (o prudenza).
Un problema cruciale è quello delrapporto tra virtù e piacere: il piacere (soprattutto quello legato ai ...
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FILIASI CARCANO, Paolo
Maria Virginia Borruso Geremia
Nacque a Napoli il 21 marzo 1911. Il padre Mariano, di antica nobiltà napoletana, divenne duca di Montaltino in seguito al matrimonio con Maria [...] il problema del significato, "non da un punto di vista formale ma contenutistico, in rapporto al concreto criterio di un' esistenzialista come trascrizione in chiave esistenziale delrapporto soggetto-oggetto, e drammatica consapevolezza dell ...
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Filosofo (Napoli 1668 - ivi 1744). Terzultimo degli otto figli di Antonio, modestissimo libraio, e di Candida Masullo, dotato di un carattere che egli stesso definiva "melanconico ed acre", di debole e [...] della certezza soggettiva; criterio di verità e fondamento di una vera scienza è invece per V. la "conversione" del vero con il mondo delle nazioni nella sua idea eterna", in stretto rapporto con la verifica, che potremmo dire "sperimentale", data ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di opportunità, di armonia, e sim.: mettere,...