Criminale di guerra cambogiano (Choyaot 1942 - Phnom Penh 2020). Esponente dei Khmer rossi, noto anche come Compagno Duch, ha ricoperto la carica di capo della polizia interna del governo; direttore del [...] complesso di detenzione S-21 (Tuol Sleng) di Phnom Penh, dove tra il 1975 e il 1976 furono uccisi oltre 14.000 individui, è stato processato nel 2009 per crimini contro l’umanità sotto l’egida delle Nazioni ...
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Criminale francese (Parigi 1869 - Versailles 1922), condannato a morte per aver ucciso dieci donne, dopo averle sposate, e un ragazzo; il suo nome è usato antonomasticamente, con significato analogo a [...] quello di Barbablù ...
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camorra
Associazione criminale esistente nel Napoletano fin dall’epoca spagnola e diffusa oggi anche nel resto della Campania. Occorre distinguere la c. tradizionale, tra la metà del sec. 19° e la fine [...] intaccandone prestigio e potere. Nel corso degli anni Settanta la c. approdò verso l’imprenditorialità: i leader criminali riadattarono a scopi di accumulazione del capitale quel bagaglio di gesta sopraffattorie che facevano parte del curriculum dell ...
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Patriota e magistrato (Montoro Inferiore 1814 - Torre del Greco 1885); giudice della gran corte criminale di Terra di Lavoro, la sua attività patriottica gli costò (1848) l'esonero dalla carica; nel 1849 [...] fu arrestato e processato per aver fondato la setta della "Unità italiana" con L. Settembrini, F. Agresti, ecc. Condannato a morte (1851), ebbe commutata la pena in ventiquattro anni di carcere duro a ...
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Giurista e uomo politico (Napoli 1808 - ivi 1876). Magistrato, procuratore generale della gran corte criminale di Napoli (1848), fu sottosegretario dell'Interno e poi della Giustizia nel ministero Troya; [...] in tale veste redasse la protesta del ministero a Ferdinando II in cui si denunciavano le tristi condizioni del regno. Imprigionato e poi condannato all'esilio (1850), fu richiamato e nominato ministro ...
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Poeta e uomo politico (Fontenay-le-Comte 1535 circa - Poitiers 1608), avvocato, sindaco di Fontenay, poi luogotenente criminale a Parigi; dopo il 1589 aderì al partito di Enrico IV, battendosi a Ivry. [...] Fu successivamente prevosto generale dell'esercito e della gendarmeria. Lasciò degli scritti poetici raccolti dagli amici in Oeuvres latines et françoises de Nicolas Rapin (1610) e partecipò alla redazione ...
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Magistratura veneziana, che conosceva le cause dei Veneziani e dei fondi dell’Estuario, dapprima con competenza civile e criminale, più tardi soltanto civile. Sorse alla fine dell’11° sec., quando tale [...] giurisdizione fu tolta al doge e attribuita ai giudici detti giudici del doge o del palazzo. Fu detta del p. nel 1287, quando si introdusse quella del forastier (cioè del forestiero) ...
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Magistrato e uomo politico (Bologna 1740 - ivi 1809), prof. (dal 1767) di diritto civile, poi (1779) di pratica criminale nell'univ. di Bologna; prese viva parte al movimento giacobino del triennio 1796-99, [...] e nel 1802 fu deputato ai comizî di Lione. Fu poi membro del corpo legislativo della Repubblica italiana, consigliere di stato e (dal 1807) primo presidente della Corte d'appello di Bologna ...
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Conforti, Raffaele
Uomo politico (Calvanico, Salerno, 1804 - Caserta 1880). Laureato in giurisprudenza, nel 1848 venne nominato procuratore generale della Gran corte criminale di Napoli. Lo stesso anno [...] divenne ministro dell’Interno nel governo Troya, rimanendo però in carica per breve tempo: l’esecutivo cadde dopo un mese, a causa dello scontro tra Ferdinando II e la Camera, che chiedeva riforme di carattere ...
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criminale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo criminalis, der. di crimen -mĭnis «delitto»]. – 1. agg. a. Che concerne i delitti; è in genere sinon. di penale (di cui è peraltro meno com. nell’uso giuridico moderno): tribunale, processo, azione...