Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Stato corporativo
Irene Stolzi
Le ragioni di una centralità
Attraverso l’ordinamento corporativo si tentò, come noto, di disciplinare stabilmente la relazione tra lo Stato e le forze economico-sociali: [...] la denuncia del fallimento non fu meno forte da parte di quei giuristi che avevano ritenuto di poter scorgere nel corporativismo il congegno istituzionale chiamato a comporre autorità e autonomia, a fare incontrare società e Stato su basi diverse da ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Lavoro impresa corporazione
Umberto Romagnoli
L’ambiguo incontro del lavoro con il diritto corporativo
La denominazione data da Alfredo Rocco alla legge del 3 aprile 1926 – «disciplina giuridica dei [...] nello Stato» (Cassese 2010, pp. 105-06). Ma ciò non poteva bastare. Infatti, il regime fu costretto a dare di più.
Nel corporativismo delle origini non c’era l’idea di uno Stato minimo, con funzioni neutre come quelle di un semaforo stradale, ma di ...
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Sindacalismo
Giovanni Tarello
di Giovanni Tarello
Sindacalismo
sommario: 1. Gli usi del vocabolo ‛sindacalismo'. 2. Per un censimento e una classificazione dei sindacalismi. 3. Primi decenni del secolo. [...] , come A. De Ambris nell'esperienza fiumana di D'Annunzio, e come F. Corridoni, E. Rossoni e M. Bianchi nel corporativismo fascista.
4. Tra le due guerre
a) Tendenza generale
Tra le due guerre si manifesta, in ordine al sindacalismo, una tendenza ...
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(XII, p. 983).
Diritto Corporativo.
Il diritto corporativo è "la parte dell'ordinamento giuridico, che concerne l'organizzazione e l'azione dello stato e delle associazioni ausiliarie di esso, in ordine [...] in Studi in onore di O. Ranelletti, Padova 1932, II, p. 175; D'Eufemia, Dir. del lav. e dir. del corporativismo, in Dir. del lavoro, 1935.
Principali trattazioni generali della materia: F. Carnelutti, Teoria del regolamento collettivo dei rapporti di ...
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ASQUINI, Alberto
*
Nato a Tricesimo (Udine) il 12 ag. 1889 da Giovanni e da Angela Bisutti, conseguì nel 1909 la maturità classica presso il liceo "J. Stellini" di Udine e, vinta una borsa di studio, [...] senza ragione. Al Bottai il duce rimproverava di aver concesso eccessivo spazio ai sostenitori di una interpretazione radicale del corporativismo. Episodio culminante di questa politica era stato il convegno di Ferrara del 5-8 maggio 1932 dominato da ...
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CESARINI SFORZA, Widar
Giovanni Tarello
Nacque a Forlì il 5 sett. 1886 dal conte Lotano e Maria Vescovini. Dopo gli studi classici si addottorò, a Bologna, in giurisprudenza ed in filosofia. Nei primi [...] . di studi corp., IX [1938], 2, pp. 165-77). Questo piccolo saggio è importante come sintomo dell'insofferenza dei corporativisti della prima ora - come era il C. - nei confronti degli ultimi arrivati zelanti; questi ultimi, in occasione del progetto ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Mercato e concorrenza
Antonio Jannarelli
Mercato e concorrenza tra cultura giuridica e cultura economica
La problematica relativa a mercato e concorrenza rinvia in primo luogo a un'area di riflessione [...] di diritto commerciale», 1935, pp. 155 e segg.
L. Einaudi, Nuovi saggi, Torino 1937 (in partic. Trincee economiche e corporativismo, 1933, pp. 34 e segg.; La corporazione aperta, 1934, pp. 72 e segg.).
R. Franceschelli, I consorzi industriali ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La forma-codice: metamorfosi e polemiche novecentesche
Paolo Cappellini
Itinerari novecenteschi dell’idea di Codice e il problema della defascistizzazione
La storia del diritto italiano è nata non soltanto [...] reputando che ciò fu fatto ‘durante, ma non a causa’, rendendo, tra l’altro, inintelligibile la questione del corporativismo.
Anche questa mossa era già stata lucidamente anticipata nel dopo caduta del regime, se Giuseppe Ferri così poteva esprimersi ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Enrico Finzi
Irene Stolzi
Civilista raffinato e rigoroso, Enrico Finzi è stato un interprete originale delle esigenze di rinnovamento dogmatico emerse anche in Italia nel primo cinquantennio del Novecento. [...] tra il Finzi che il 20 gennaio 1945 chiese l’abrogazione dei codici fascisti, scorgendo anche nei riferimenti al corporativismo i segni nefasti del passato regime (Il problema dei codici fascisti, «La nazione del popolo», poi in Cappellini 1999 ...
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Legislazione e codificazione
Natalino Irti
La codificazione come forma storica di legislazione
La codificazione è una forma storica di legislazione. L'esperienza dei codici europei presuppone non soltanto [...] e diritti locali; se il Codice italiano del 1942, pur accogliendo la figura dominante dell'impresa, fu appena lambito dal corporativismo; ebbene di questa saggezza di scelta siamo debitori alla classe dei giuristi, in cui l'ardimento delle idee trova ...
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corporativismo
s. m. [der. di corporativo]. – Dottrina e prassi politico-sociale ispirata inizialmente (cioè verso la fine del sec. 19°) all’esperienza cristiana delle corporazioni medievali, in seguito ripresa dal fascismo (e attuata anche,...
corporativista
s. m. e f. e agg. [der. di corporativo] (pl. m. -i). – Fautore del corporativismo; come agg.: stato c., che applica la prassi del corporativismo.