PISANI, Francesco
Giuseppe Trebbi
PISANI, Francesco. – Nacque a Venezia nel 1494. Era figlio del patrizio Alvise di Giovanni, banchiere e uomo politico, e di Cecilia Giustinian. Ebbe un fratello, Giovanni, [...] Strà, in Archivio veneto, s. 5, XXXIV-XXXV (1944), pp. 80-87; A. Martini, Tentativi diriforma a Padova prima del Conciliodi Trento, in Rivista di storia dellaChiesa in Italia, III (1949), pp. 67 s., 76, 78-94; L. von Pastor, Storia dei papi dalla ...
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BADIA (Delle Abbazie, Dalla Badia), Tommaso
Giuseppe Alberigo
Nacque a Modena nel 1483 da famiglia di una certa notorietà, per quanto si può dedurre dall'importanza del cognome di antico e autorevole [...] di avviare la riformadellaChiesa, dei costumi ecclesiastici e soprattutto della Curia romana. Nel 1536-37 il B. fu uno dei membri della commissione di del conciliodi Trento, I, Brescia 1949, p. 386; p. Tacchi-Venturi, Storia della Compagnia dì Gesù ...
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ALBERTARIO, Davide
Fausto Fonzi
Nato a Filighera (Pavia) il i 6 febbr. 1846, proveniente da una famiglia della media borghesia, compì gli studi ginnasiali nel collegio vescovile di Pavia, passando poi [...] di "unioni professionali", dei fautori di una riforma nell'Opera dei congressi; della Anzesignani dellaConciliazione (Episodi di una di Mantova Giuseppe Sarto intorno al processo Stoppani- "Osservatore Cattolico", in Rivista di Storia dellaChiesa ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, [...] anche il parere sulla riforma costituzionale, Discursus florentinarum dell'Italia del suo tempo erano causate dalla presenza in essa di una entità come la Chiesadi Roma che non aveva potuto unificarla sotto di sé, dati i suoi limiti insuperabili di ...
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Re di Germania e imperatore del Sacro romano impero (Goslar 1050 - Liegi 1106), figlio dell'imperatore Enrico III e di Agnese di Poitiers. Succedette al padre ancora bambino (1056); diventato maggiorenne, [...] dellaChiesa tedesca, ma non aveva capito che la riforma gregoriana, volendo spezzare le catene d'una gerarchia feudale-ecclesiastica, se chiedeva la libertà dellaChiesa e l'eliminazione dei prelati corrotti, si poneva, anche su un piano di ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, che ha parlato per mezzo dei profeti», a seguito delle controversie dottrinali sviluppatesi dopo il Conciliodi Nicea. L’inserzione della espressione «e dal Figlio» (in latino Filioque) dopo la menzione ...
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Musicista (Palestrina 1525 - Roma 1594). Massimo musicista italiano del Cinquecento ed esponente di punta della scuola polifonica romana rinascimentale, P. visse per tutta la vita a Roma, alla corte dei [...] nella Chiesa romana riguardo alla musica sacra. Verso il 1565 una commissione di cardinali iniziò l'applicazione delleriforme fu incaricato da Gregorio XIII della revisione dei libri di canto gregoriano, ordinata dal Conciliodi Trento e poi da Pio ...
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Imperatore romano dal 306 al 337. Nacque probabilmente nel 280, da Costanzo Cloro e da Elena, a Naisso (Mesia); visse prima alla corte di Diocleziano, seguì poi il padre in Britannia e alla sua morte fu [...] e in seguito, preoccupato per la diffusione dell'arianesimo, convocò il conciliodi Nicea (325). ▭ Sulle monete, è di alto interesse storico come espressione di un momento di sviluppo della dottrina politica dellaChiesa romana. Sull'epoca della sua ...
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Teologo, filosofo e scienziato (Cues, Treviri, 1400 o 1401 - Todi 1464). N. è la più compiuta personalità filosofica del sec. 15º. Egli aveva assimilato tutto il sapere del suo tempo e nel corso della [...] civile ed ecclesiastica: il De concordantia catholica presentato al Conciliodi Basilea (1433), programma di una radicale riformadella società cristiana regolata dalla Chiesa e dall'Impero; il De pace fidei (1453), per richiamare la cristianità ...
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Umanista e riformatore (Bretten, Basso Palatinato, 1497 - Wittenberg 1560), si educò sotto l'influenza del prozio G. Reuchlin. Nel 1509 fu all'univ. di Heidelberg, nel 1512 a Tubinga ove divenne (1514) [...] , ammetteva la validità di una chiesa visibile, sollevando lo sdegno dei luterani intransigenti. Nel 1551 M. si preparava a recarsi al Conciliodi Trento per il quale aveva redatto una Confessio saxonica. Nel quadro dellaRiforma luterana M. si ...
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postconciliare
agg. [comp. di post- e concilio, secondo l’agg. conciliare1]. – Che viene dopo un concilio; in partic., che segue alla vasta opera di rinnovamento dottrinale e pastorale realizzata nelle strutture della Chiesa e nelle sue gerarchie...
rituale
ritüale agg. e s. m. [dal lat. ritualis, der. di ritus -us «rito»]. – 1. agg. a. Che appartiene al rito, è conforme o si svolge secondo il rito religioso: preghiere, formule r.; linguaggio r.; purificazione r., ecc. Libri r., i libri...