Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giovanni Gentile
Biagio de Giovanni
Giovanni Gentile, filosofo fra i massimi del Novecento europeo, unì all’elaborazione costante del suo pensiero una vocazione di riformatore politico-religioso, e [...] un lato utilizzò Kant, il Kant che dice che il concetto senza l’intuizione è cieco e vede la filosofia come 150), quella vita che solo è «divenendo», «negando il proprio essere primitivo» (p. 157). «Negare se stessi. Morire. Immortalarsi, non restare ...
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La seconda rivoluzione scientifica: fisica e chimica. Completare un vecchio lavoro
Helge Kragh
Completare un vecchio lavoro
La teoria della relatività di Einstein e la teoria dei quanti di Planck, Sommerfeld [...] aveva simpatia per l'approccio più pragmatico dei chimici, che egli giudicava primitivo e semplicistico; secondo il suo punto di vista i chimici usavano il concetto di valenza per visualizzare le forze molecolari, un espediente per eseguire calcoli ...
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Psiche
Riccardo Zerbetto
L'etimologia del termine psiche (dal greco ψυχή, connesso con ψύχω, "respirare, soffiare") si riconduce all'idea del 'soffio', cioè del respiro vitale; presso i greci designava [...] e l'universo siano scaturiti da un potere primigenio e sovramondano. Si noti come il concetto di evoluzione non faccia parte del pensiero primitivo e come l'ente creatore, considerato generalmente come perfetto, non possa creare che esseri perfetti ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Paolo Rossi
Antonello La Vergata
Storico della filosofia, della scienza e delle idee nel senso più ampio del termine, Paolo Rossi è autore di studi fondamentali sulla rivoluzione scientifica, molti [...] ’alchimia, alla magia, al modo di pensare di un «primitivo» (A. Koyré, Études d’histoire de la pensée scientifique come cammino lineare e garantito, ma nella messa in questione del concetto stesso di civiltà moderna […] (Storia e filosofia, cit., pp ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Vilfredo Pareto
Pierpaolo Portinaro
Vilfredo Pareto, il più importante economista e sociologo italiano nell’età che va dalla fondazione dello Stato nazionale all’avvento del fascismo, è studioso che [...] dell’analogia storica, a suggerire che, come il cristianesimo primitivo, così l’umanitarismo è espressione di uno stato di decadenza sociale.
La teoria del ciclo politico
Anche se nel concetto di élite è fatto rientrare ogni individuo che primeggi in ...
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Spazio
Paolo Casini
Spazio è un sostantivo polisenso che designa in generale un'estensione compresa tra due o più punti di riferimento. Può essere variamente interpretato a seconda che lo si consideri [...] corpi esterni e il proprio stesso corpo, l'uomo primitivo ha vissuto per tempi probabilmente assai lunghi in uno natura' di cui si parla nei frammenti dei filosofi ionici implica i concetti di estensione geometrica e di luogo, di pieno e vuoto, nelle ...
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Inconscio
Cesare L. Musatti
Enzo Funari
La problematica relativa all'esistenza di una sfera di attività psichica che non raggiunge il livello della coscienza, sorta in sede filosofica fin dall'antichità, [...] appare, in tal modo, ciò che di infantile e di primitivo continua a essere attivo in ciascuno al di sotto di quanto accade nella personalità profonda degli altri. Inconscio e coscienza "Concetto di un'attività psichica o di pensiero che si svolga al ...
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BONAVINO, Cristoforo (Ausonio Franchi)
Maria Fubini Leuzzi
Nacque a Pegli il 27 febbr. 1821, da Giambattista e da Caterina Traverso, in una numerosa famiglia. Compiuti gli studi primari, aiutò il padre [...] di guerra (Genova 1849), di polemico richiamo al cristianesimo primitivo, contro il lassismo di curia. Sospeso a divinis, abbandonò appoggio.
Il socialismo del B., pur non accettando il concetto di lotta di classe, pur non osando toccare l'istituto ...
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Pratica e forma di sapere esoterico e iniziatico che si presenta come capace di controllare le forze della natura; è stata oggetto, in varie culture e nei diversi periodi storici, di valutazioni opposte, [...] classico quando si appurò che anche i popoli più primitivi conoscevano divinità personali e parecchi anche un Essere supremo. modalità di organizzazione e ordinamento del reale. Il concetto stesso di m., perdendo gradualmente un suo specifico ...
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Ciò che è riferito al popolo, inteso sia come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali, sia come insieme delle classi sociali meno elevate, socialmente e culturalmente svantaggiate.
Antropologia
Secondo [...] Naumann e E. Hoffmann-Krayer. Il primo nella Primitive Gemeinschaftskultur (1921) e nei Grundzüge der deutschen Volkskunde sono il significato reale e il valore dialettico che ha assunto il concetto di p. nel pensiero di A. Gramsci, da cui hanno ...
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primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello attuale: egli in se stesso faccendo della...
concetto2
concètto2 s. m. [dal lat. conceptus -us, der. di concipĕre «concepire»]. – 1. Pensiero, in quanto concepito dalla mente; più in partic., anche dal punto di vista filosofico, la nozione che la mente si è formata dell’intima essenza...