La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] e accresciuto da P. Fiorelli & T.F. Bórri, Roma, ERI, 2008).
Antonelli, Giuseppe (2007), L’italiano nella società della comunicazione, Bologna, il Mulino.
Beccaria, Gian Luigi (dir.) (20042), Dizionario di linguistica e di filologia, metrica e ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] «Sigma» (1-2 del 1985) ha definito come il trionfo della «lingua selvaggia».
Sta di fatto che molte parole comuni dell’italiano colto sono ormai ignote o fraintese, soprattutto dai giovani, tanto che il dizionario Zingarelli 2010 prevede una serie di ...
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DEVOTO, Giacomo
Aldo L. Prosdocimi
Nacque il 19 luglio 1897 a Genova da Luigi, clinico e patologo prima a Genova poi trasferitosi a Pavia e quindi a Milano, e da Luigia Cortese. Conseguita la maturità [...] fossero due o tre invece di uno unico. Mi sono battuto contro la nozione dei rami. Dicendo "italico" in questo secondo senso, dò una definizione comune a quella massa di tradizioni indeuropee che dall'Oglio all'Adige o sulle teste di ponte del Medio ...
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Un enunciato contiene tipicamente (ma non necessariamente) informazioni di due tipi; una parte indica qualcosa che parlante e ascoltatore sapevano già: dà cioè un’informazione data; un’altra indica qualcosa [...] e quelle che si propone all’interprete di acquisire come nuove, e che vanno a integrare la base comune (Halliday 1985; Simone 1990).
In italiano, l’ordine dei costituenti entro la frase è spesso tributario dell’espressione del dato e del nuovo e ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] tipica del francese, realizzata anche come variante libera della vibrante alveolare in italiano; es. ca[r]o e ca[ʀ]o). Nel luogo faringale, Tra i fenomeni principali in posizione intervocalica, il più comune è quello di indebolimento: fi[h]o fico ...
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L’ordine degli elementi di una struttura sintattica (come un sintagma o una frase) è un parametro cruciale negli studi linguistici, principalmente in quelli di tipologia. A partire dalla struttura della [...] l’informazione nuova prima del tema si può invece pregiudicare il successo della comunicazione.
L’italiano moderno, come si è detto, è una lingua SVO (l’➔ italiano antico si comportava diversamente):
(8) Gli abitanti la più parte dell’anno mangiano ...
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La sociolinguistica è il settore delle scienze del linguaggio che si occupa dei rapporti fra lingua e società. Pare che il termine sociolinguistics sia stato usato per la prima volta all’inizio degli anni [...] i genitori si rivolgono ai figli nella L1 mentre questi si rivolgono ai genitori in italiano. L’uso misto di italiano e L1 risulta poi il modo comunicativo più frequente tra fratelli (coprendo in questo contesto specifico il 32% degli usi dichiarati ...
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] 189-206.
Magno Caldognetto, Emanuela, Ursini, Flavia & Poggi, Isabella (2004), Italiano parlato o comunicazione multimodale? (Le ragioni di un successo), in Il parlato italiano. Atti del convegno nazionale (Napoli, 13-15 febbraio 2003), a cura di ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] totale).
Il vocalismo tonico del fiorentino antico – la varietà che costituisce il fondamento dell’italiano – si è sviluppato a partire dal suddetto sistema romanzo comune, di cui riproduce fedelmente lo schema qualitativo a sette vocali:
(3) ī > ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] parlate nelle corti, indusse alcuni letterati del Cinquecento a proporre la cosiddetta lingua cortigiana come lingua letteraria comune d’Italia, in alternativa al modello toscano (➔ cortigiana, lingua).
La Sardegna costituisce un caso unico in ...
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comune1
comune1 (ant. commune) agg. e s. m. [lat. commūnis «comune; mediocre; affabile», comp. di con- e munus «carica, ufficio», propr. «che compie il medesimo ufficio»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce a tutti o ai più (contr. di privato,...
comune2
comune2 (ant. commune) s. m. [lat. commūne (neutro sostantivato dell’agg. commūnis) «possesso, bene comune; repubblica, stato»]. – 1. Forma di governo autonomo cittadino apparsa nell’Europa occid. dopo il Mille come risultato di un’associazione...