Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] o non-marcata (➔ sintassi), cioè può presentarsi in una veste comune e piana, oppure in una veste speciale e meno frequente, clitico di ripresa (l’uscio, me lo lascerai aperto). In italiano antico, invece, questa è una struttura non-marcata, con la ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] incompatibile con una buona acquisizione della lingua parlata.
Ricerche sistematiche su questa forma di comunicazione sono iniziate in Italia verso il 1980 presso l’Istituto di psicologia del Consiglio nazionale delle ricerche (oggi Istituto ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] dotti e ignoranti, religiosi e laici, in tutte le situazioni informali della vita quotidiana (➔ volgari medievali; ➔ italiano antico). La lingua della comunicazione formale, parlata e scritta, era, invece, il latino (o gramatica, com’era chiamato nel ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] la somiglianza con le antiche testimonianze di volgare in area italiana, allo scopo di sostenere l’anteriorità della lingua comune in Italia.
A parte questa gara ‘nazionale’, i due studiosi concordavano nell’immaginare che fosse esistita una lingua ...
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Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] ed educazione linguistica, a cura di F. Camponovo & A. Moretti, Firenze, La Nuova Italia, pp. 125-144.
Lavinio, Cristina (2004), Comunicazione e linguaggi disciplinari. Per un’educazione linguistica trasversale, Roma, Carocci.
LIP = De Mauro ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] alte’, come colubro «serpente» : rubro «rosso» : delubro «tempio». Un aspetto particolare è rappresentato dalle parole rimaste nell’uso comune in italiano moderno con un significato indebolito, mentre Dante le usa in un senso molto più forte e fisico ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] riuscirono a sopravvivere, fino alle soglie del Novecento, solo nel giudeo-romanesco (➔ giudeo italiano), la varietà in uso presso l’antica e numerosa comunità ebraica, relegata proprio in quegli stessi anni all’interno del ghetto, sulla sponda ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] in quale cada la pallina (bossogle feltrate, Statuto del Comune e del Popolo di Perugia, 1342), per votare a bossoli La prosa), pp. 623-713.
TLIO = Opera del Vocabolario Italiano, Tesoro della Lingua Italiana delle Origini, www.vocabolario.org./www. ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] sulla ‹k› in quanto al ‹k› manca un corrispettivo grafico che indichi sonorità.
In Italia non comparvero subito regole grafiche condivise dalla comunità degli scriventi, come accadde, invece, in altri paesi. Secondo gli storici della lingua, la ...
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CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] più forte fu, nella prima parte della sua vita, linguistico-letterario. Conobbe sufficientemente il greco (cosa non comune a quei tempi in Italia), bene il latino (come risulta, fra l'altro, dalle epigrafi da lui composte: ché, a differenza del ...
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comune1
comune1 (ant. commune) agg. e s. m. [lat. commūnis «comune; mediocre; affabile», comp. di con- e munus «carica, ufficio», propr. «che compie il medesimo ufficio»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce a tutti o ai più (contr. di privato,...
comune2
comune2 (ant. commune) s. m. [lat. commūne (neutro sostantivato dell’agg. commūnis) «possesso, bene comune; repubblica, stato»]. – 1. Forma di governo autonomo cittadino apparsa nell’Europa occid. dopo il Mille come risultato di un’associazione...