La grande scienza. Scienza cognitiva
Domenico Parisi
Scienza cognitiva
Nella seconda metà del XX sec. le ricerche riguardanti il comportamento umano sono state effettuate in gran parte nell'ambito [...] l'informatica, nel caso della scienza cognitiva neurale il mix interdisciplinare comprende la psicologia tendenzialmente non cognitiva o cognitivista, le neuroscienze e la fisica-matematica. Anche il computer svolge un ruolo diverso nelle due scienze ...
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(App. V, ii, p. 101; v. emozione ed emotività, XIII, p. 935)
La concezione, propria del senso comune, secondo cui le e. sarebbero reazioni irrazionali disgregatrici del comportamento appare ormai sostituita [...] si è detto, agli inizi degli anni Ottanta è stata particolarmente forte la polemica tra autori come Zajonc e psicologi cognitivisti (Lazarus 1982) circa il ruolo della cognizione. Zajonc ha sostenuto (1980) che e. e cognizione sono processi separati ...
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Intenzionalità
Giuseppe Mininni
Il concetto di intenzionalità può essere compreso secondo molteplici percorsi (Lyons 1995), accomunati, però, da uno spostamento di senso che va dal concreto all'astratto [...] logico che lo giustificava sul piano epistemologico) favorì quel nuovo orientamento razionalistico che avrebbe poi imposto il paradigma cognitivista nelle scienze umane. Il primo a proporre delle coordinate linguistiche per l'i. è R. Chisholm, il ...
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Motivazione
Carmencita Serino
In psicologia, per motivazione si intende l'insieme dei bisogni, desideri, intenzioni che concorrono alla determinazione del comportamento e che conferiscono a quest'ultimo [...] come la soddisfazione, la vergogna o l'orgoglio possono esercitare sulla motivazione.
L'affermarsi della prospettiva cognitivista ha determinato una crescente attenzione al ruolo degli scopi sia nell'elaborazione delle informazioni sia nella ...
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PSICOLOGIA SOCIALE
Luciano Arcuri
. Benché si ritrovino alcuni temi d'indubbio interesse psicosociale nella speculazione filosofica e nelle tradizionali discipline morali, si può collocare la nascita [...] a medio raggio, riconducibili all'ipotesi dell'equilibrio cognitivo del già citato F. Heider, s'inquadrano nell'orientamento cognitivista, la cui portata in p. s., grazie agli apporti consistenti della tradizione teorica lewiniana, risulta sempre più ...
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(XI, p. 569)
La c. è oggetto di continua chiarificazione terminologica (tra gli altri, Consciousness in contemporary science, 1988; Jervis 1993). La parola non designa in effetti un fenomeno unitario, [...] c., ma permane tuttora aperto un vivace dibattito sul come intendere la c. dal punto di vista strutturale. Le teorie cognitiviste sostengono che la c. sia formata da processi che sono dello stesso tipo dei processi di pensiero non cosciente. Tra le ...
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PSICOTERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE
Giovanni Liotti
La psicoterapia è nata e si è sviluppata come una disciplina eminentemente clinica, e per decenni i suoi rapporti con la ricerca psicologica sperimentale [...] lo sviluppo e l'organizzazione della conoscenza che l'individuo ha di sé e del mondo in cui vive (cognitivismo), e l'influenza che tale conoscenza esercita sull'esperienza emotiva e sulla regolazione del comportamento motorio. Negli anni Settanta ...
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Memoria
Pier Carla Cicogna
(XXII, p. 829; App. IV, ii, p. 428; V, iii, p. 403)
Psicologia cognitiva
Nell'ultimo decennio, le acquisizioni scientifiche più importanti sul tema della m. sono state il [...] sono distribuite a rete nel cervello, costituendo dei circuiti nelle regioni coinvolte nei processi di memoria?). La psicologia cognitivista e le neuroscienze hanno lavorato su questo tema in modo separato; mentre la prima si è soprattutto occupata ...
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Psiche
Simona Argentieri
Il sostantivo psiche è desueto e rimanda a una remota classicità o a contesti accademici, ma le parole che contengono nella radice il riferimento alla p., come psicologia, psicoanalisi, [...] analitici junghiani e in generale tutti coloro che usano il modello psicodinamico.
Così, per es., anche alcuni psicologi cognitivisti che operano clinicamente si risolvono a parlare di inconscio cognitivo. In questa linea, l'io conscio, l'orgoglioso ...
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Psicologia dinamica
Giovanni Jervis
Rapporti con la psicoanalisi
Il termine generico di psicologia dinamica viene abitualmente usato per designare quelle teorie della mente e dei legami interpersonali [...] la mente' e, anzi, sostanzialmente uno studio oggettivo del comportamento; e in seguito, con l'avvento della prospettiva cognitivista, divenne quella che è in larga parte tuttora, cioè una psicologia dei modelli di realtà e delle strutture della ...
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cognitivista
agg. e s. m. e f. [der. di cognitivismo] (pl. m. -i). – Relativo al cognitivismo: l’approccio c.; terapia c. (v. psicoterapia); o seguace del cognitivismo: uno psicologo c., una cognitivista.
cognitivismo
s. m. [dall’ingl. cognitivism, der. di cognitive «cognitivo»]. – Orientamento della psicologia sperimentale (detto anche psicologia cognitiva) che privilegia lo studio dei processi cognitivi (percezione, memoria, ragionamento,...