In genere, tendenza a dare particolare importanza alla funzione di ciò che si considera, a vedere un problema sotto l’aspetto della funzionalità.
Architettura
Tendenza a considerare i principi e le basi [...] eventualità ciò vuol dire che i due elementi appartengono a classi diverse, cioè l’uno esclude l’altro (è il o sostituto) funzionale, grazie al quale ogni elemento culturale o sociale svolge più funzioni, allo stesso modo in cui una sola funzione ...
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Economia
Genericamente, qualsiasi tipo di organizzazione che sostituisca la proprietà e la gestione pubblica alla proprietà e alla gestione privata dei mezzi di produzione; più specificamente, con tale [...] sviluppo delle forze produttive quali la tecnologia, la scienza, l’educazione, le relazioni economiche e la struttura delle classisociali. Lo sviluppo dell’identità si riferisce al carattere olistico dei processi di s.; ruoli, norme, conoscenze e ...
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Termine, coniato nel 1943 dall’americanista P. Kirchhoff, che indica la vasta area geografica in cui si svilupparono alcune tra le maggiori civiltà precolombiane del Nuovo Mondo, tra cui quelle maya e [...] dei grandi centri urbani, da un’organizzazione politica e sociale complessa, dal fiorire degli scambi commerciali e delle arti, forza delle armi, ma anche sull’iniziativa della classe dei mercanti e sulla efficiente organizzazione della società, ...
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Il complesso delle persone che hanno comunanza di origine, di lingua, di storia e che di tale unità hanno coscienza, anche indipendentemente dalla sua realizzazione in unità politica.
N., nazionalità, [...] di realizzare una solidarietà nazionale che superasse le divisioni di classe. Sul piano internazionale il nazionalismo fu alla radice (tra , in rapporto alla relativa esiguità dei gruppi sociali effettivamente partecipi di un sentire e di una ...
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In senso stretto, e nell’uso comune, il sostantivo, cioè il vocabolo che serve a designare una singola persona, un singolo animale, una singola cosa, o una classe di persone, animali o cose.
Antropologia
Per [...] Nelle società in accomandita semplice o per azioni la ragione sociale non può contenere il n. di un socio accomandante, . Secondo la grammatica si distinguono i n. nelle due grandi classi dei n. propri, che si riferiscono a singola persona, a ...
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Il dibattito circa le ragioni che avrebbero determinato e, con il trascorrere del tempo, aggravato la situazione di sottosviluppo economico e sociale del Mezzogiorno d’Italia, fin dal costituirsi dello [...] il 1861 in relazione al brigantaggio e ai problemi politici e sociali che esso poneva. All’atto dell’unificazione era generale la tutt’uno. G. Dorso vedeva in un rinnovamento della classe dirigente, nella formazione di una élite direttiva e nell’avvio ...
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Economista e sociologo statunitense (Walders, Wisconsin, 1857 - Menlo Park, California, 1929), di origine norvegese. Seguace di Spencer, si propose, nelle sue molte opere, di analizzare da vari punti di [...] Missouri (1911) e dal 1919 nella New school for social research di New York. Pensiero. Influenzato dalla teoria evoluzionistica caratteristica principale è il "consumo costoso") e le classi produttrici, di qui la coincidenza di posizioni ideologiche ...
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L’insieme degli appartenenti al cosiddetto ceto medio, che vivono del loro reddito o esercitano il commercio, l’industria o una professione libera.
La parola burgenses appare la prima volta in Fiandra [...] del proletariato e alla creazione di una società «senza classi». Per i teorici della moderna società pluralistica invece la b essere un ceto chiuso: la rivoluzione tecnologica, l’ascesa sociale di un ceto di tecnici e di impiegati, la diffusione ...
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Sociologo italiano (Torino 1927 - ivi 2015), fra i più rappresentativi del nostro tempo. Si è occupato prevalentemente dei modelli di azione nelle società ad avanzato sviluppo tecnologico, dedicando inoltre [...] Repubblica in cui tratteggia un quadro a tinte fosche della realtà sociale, lavorativa e industriale italiana; il tema del lavoro flessibile è del denaro in crisi (2011), La lotta di classe dopo la lotta di classe (2012, a cura di P. Borgna), che ...
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Sociologo e giurista (Barby, Eckernförde, 1814 - Weidlingau, Vienna, 1890), prof. dapprima di diritto all'univ. di Kiel (1846), poi (1855) di scienze politiche all'univ. di Vienna; socio straniero dei [...] nuove. Sostenne la possibilità di controllare, attraverso riforme sociali, l'innalzamento del livello di vita delle classi subalterne e l'educazione, gli altrimenti inevitabili conflitti di classe; pure non manifestò poi alcun favore per le proposte ...
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classe
s. f. [dal lat. classis, di origine incerta]. – 1. Ciascuna delle cinque categorie in cui fu divisa, in base al patrimonio fondiario, la cittadinanza di Roma, nell’ordinamento timocratico introdottovi, secondo la tradizione, da Servio...
sociale
agg. [dal lat. socialis, der. di socius, v. socio]. – 1. a. Che vive in società: l’uomo è un animale sociale. Per estens., in zoologia ed etologia, il termine qualifica le relazioni tra individui della stessa specie, che si concretano...