Pio VI
Marina Caffiero
Angelo Onofrio Melchiorre Natale Giovanni Antonio Braschi nacque a Cesena il 25 dicembre del 1717 dal conte Marco Aurelio Tommaso, figlio di Francesco, e da Anna Teresa dei conti [...] reazione violenta dell'Università dei macellai di Roma, che giunse fino ad organizzare il blocco della vendita della carne al pubblico, e il malumore popolare scatenato dalle riforme del tesoriere determinarono, nel 1794, il licenziamento del Ruffo ...
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Geografia dell’Impero
Giusto Traina
Inventari del mondo agli inizi del tardo Impero
L’anno 298 è segnato da una serie di vittorie decisive dei tetrarchi. Nel settore orientale, mentre Diocleziano riporta [...] la spesa con il relativo prezzo in dramme:
pane di qualità 800
pane ordinario per i ragazzi 1.200
4 libbre di carne 1.200
uova 400
focacce per il pranzo 600
salsicce 400
formaggio 200
pesce sottaceto 100
olive 100
pesce fresco 300
noci e ...
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Paolo V
Volker Reinhardt
Camillo Borghese nacque a Roma il 17 settembre 1552 da Marcantonio, decano degli avvocati concistoriali, e da Flaminia Astalli. I Borghese, residenti a Siena approssimativamente [...] di manovra. Solo al culmine del conflitto con Venezia vennero introdotte ulteriori imposte indirette, fra l'altro sulla carne, che, con la fine delle spese straordinarie per l'armamento, scomparvero immediatamente. Per limitare l'onerosità del debito ...
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EMANUELE FILIBERTO, duca di Savoia
Enrico Stumpo
Nacque a Chambéry l'8 luglio 1528, terzogenito di Carlo II, duca di Savoia, e di Beatrice di Portogallo.
Il 19 ottobre dello stesso anno, nella cappella [...] permanente. L'aumento della gabella del sale, l'introduzione del tasso, le gabelle dei consumi del vino e della carne, quelle sul commercio d'esportazione e di transito fecero in effetti crescere notevolmente il gettito delle imposte. In pochi anni ...
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DELLA SCALA, Cangrande
Gian Maria Varanini
Terzogenito di Alberto (I), dominus di Verona, e di Verde da Salizzole, Canfrancesco, detto sin dall'infanzia "Canis magnus", nacque - come è ormai pacificamente [...] per sempre, irrimediabilmente privo di contatti con i castelli del territorio, impossibilitato ad incidere - se non come carne da cannone, completamente subalterna alla città ospitante - nella vita politico-militare della città o del distretto di ...
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Giustiniano e le riforme religiose
Philippe Blaudeau
Il ritratto di Giustiniano è più famoso di quello di Costantino, e non solo per le sculture, le monete o i mosaici, in particolare quello di S. Vitale [...] all’imperatore che i loro avversari rifiuteranno di aderire alle formule teopaschite («l’Uno della Trinità ha patito nella carne»). Informato di questa accusa, Ipazio di Efeso si impegna ad allontanare il proprio partito da ogni sospetto. Tutto ...
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Costantino e la Riforma radicale nel Cinquecento
Il successo di un mito negativo
Marco Cavarzere
Con la comparsa della Riforma protestante sulla scena cinquecentesca, furono revocati in dubbio molti [...] Silvestro e Costantino, quando il compito ecclesiastico dell’apostolato si tramutò nel regno del papa, il dominio della carne prese il possesso della Chiesa e si affermò la supremazia dell’Anticristo. Tutti dovettero allora sottomettersi e adorare ...
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Filosofie e teologie politiche
Neoplatonismo e politica da Plotino a Proclo
Riccardo Chiaradonna
I secoli III-V sono l’epoca del ‘neoplatonismo’, l’ultima filosofia in un contesto religioso pagano, [...] (Porfirio è autore del De abstinentia, un’opera quasi interamente conservata, in quattro libri, sull’astinenza dalla carne). Comunque sia, la presenza di un gruppo di virtù purificative, distinte da quelle intellettuali e contemplative, apre ...
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Altavilla, famiglia
Salvatore Tramontana
I documenti disponibili non permettono di stabilire se sia stata la famiglia Altavilla a dare il nome al piccolo insediamento Hauteville-le-Guichard che si trova [...] gesti scurrili. Non disdegnava le cerimonie ufficiali, il piacere della tavola, l'ebbrezza del vino, le gioie della carne: le fonti gli attribuiscono numerosi figli illegittimi, ma evidenziano pure la componente affettiva del rapporto con la giovane ...
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FERDINANDO CARLO Gonzaga Nevers, duca di Mantova e del Monferrato
Gino Benzoni
Unico figlio del duca di Mantova Carlo II e di Isabella Clara d'Asburgo, figlia dell'arciduca Leopoldo e nipote dell'imperatore [...] ove s'adunavano, attratte dai compensi e dai regali di F., avventuriere, ballerine, commedianti, cantanti, quasi tutte bene in carne, ché così F. le preferiva. Egli le pagava tutte, ogni tanto s'invaghiva di qualcuna e, comunque, pretendeva una ...
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carne s. f. [lat. caro carnis, affine al gr. κείρω «tagliare»]. – 1. Parte muscolare del corpo dell’uomo e degli animali: avere poca, molta c. addosso, essere magro, grasso; e così essere in c., essere bene in c., fare c., rimettersi o tornare...
carnato
s. m. e agg. [der. di carne]. – 1. s. m., tosc. Carnagione, soprattutto se bella e colorita: ha un bel c.; Un c. di qualche dea di cielo (L. Lippi). 2. agg., non com. Che ha il colore della carne: una rosa carnata. 3. agg., ant. Incarnato,...