DE FERRARI, Raffaele Luigi, duca di Galliera
Giovanni Assereto
Nato a Genova il 6 luglio 1803, da Andrea e Livia Ignazia Pallavicino, aveva avuto il nome del nonno paterno, il quale nel biennio 1787-89 [...] un multimilionario, attaccato però "al decimo di un centesimo" ed uso a pranzare "con una, minestra un pezzo di carne e un'insalata", come diceva il marchese di Villamarina (B. Montale, Dall'assolutismo settecentesco alle libertà costituzionali, Roma ...
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FALASCHINI, Alfio
Milo Julini
Nato a Cingoli (Macerata) il 27 genn. 1904 da Federico e da Anna Teobaldelli, si laureò in medicina veterinaria a Perugia nel 1927 e, dopo aver esercitato per breve tempo [...] . In seguito si occupò della alimentazione del pollo da carne e del suino, studiò le possibilità di impiegare prodotti degli estri negli ovini, l'allevamento del vitello "a carne bianca", l'impiego degli ormoni estrogeni quali anabolizzanti nella ...
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Regista e sceneggiatore cinematografico spagnolo (n. Calzada de Calatrava, Mancia, 1949, secondo altre fonti 1951). Al gusto per la provocazione e la trasgressione che ha caratterizzato le sue prime opere [...] -grottesco (Tacones lejanos, Tacchi a spillo, 1991), del poliziesco-reportage (Kika, 1993). Con La flor de mi secreto (1995), Carne trémula (1997), Todo sobre mi madre (1999, premio Oscar per il miglior film straniero) e Hable con ella (Parla con lei ...
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Scrittrice giapponese (n. Osaka 1926). Attratta dal lato decadente e demoniaco e dalle atmosfere morbose di J. Tanizaki, ma anche, per sua stessa ammissione, dall'aspetto mistico e spirituale delle poesie [...] dalla misteriosa presenza del padre morto; Kaiten tobira ("La porta girevole", 1970) e Hone no niku ("La carne", 1971), racconti dedicati alle irrisolte contraddizioni della condizione femminile nella società tradizionale. Ancora l'erotismo è la nota ...
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GIOVANNI della Verna (Giovanni da Fermo)
Silvana Vecchio
Nacque nel 1259 a Fermo, da una famiglia piuttosto agiata. La tradizione che identifica questa famiglia con gli Elisei di Foligno, recepita da [...] ferite dell'anima, illuminandola e rendendola adatta all'amplesso divino; il riposo in Dio dell'uomo, morto al mondo e alla carne; la gloria in cui l'uomo, innalzato alla condizione celeste, penetra nel mistero della Trinità e coglie nei suoi nessi ...
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CEVOLI, Florida (al secolo, Lucrezia Elena)
Giuseppe Pignatelli
Undicesima di quattordici figli, nacque a Pisa l'11 nov. 1685 dal conte Curzio, figlio di Domenico, e da Laura della Seta. Ebbe un'educazione [...] in famiglia, ma mostrò subito una incoercibile vocazione religiosa. Visse alcuni mesi scontando con l'umiltà e la mortificazione della carne lo sfarzo e il lusso della società in cui era stata presentata a Pisa. Dopo alcune resistenze della famiglia ...
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BESCHI, Costantino Giuseppe
Luciano Petech
Nato a Castìglione delle Stiviere (Mantova) l'8 nov. 1680 dalla famiglia dei conti Beschi, il 21 ott. 1698 entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù a Novellara, [...] di una maggior penetrazione anche B. vestì quindi la veste gialla dei Bralimani, ne adottò il modo di vivere e di mangiare (niente carne, pesce e uova), e perfino, entro certi limiti, l'orgoglio di casta.
Le sue prime sedi (1713-1715) furono Eylur e ...
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Critico e saggista italiano (Roma 1896 - ivi 1982). Personalità tra le più importanti nel campo dell'anglistica, indagò l'influsso della cultura italiana in Inghilterra e illustrò singole figure, aspetti, [...] storia del costume. Di quelle e di questo sono frutti preziosi gli studi sul romanticismo e decadentismo del volume La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica (1930; vasta risonanza ebbe la trad. ingl. The romantic agony, 1933), gli ...
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GIAN GALEAZZO Visconti, duca di Milano
Andrea Gamberini
Figlio di Galeazzo (II) Visconti e di Bianca di Savoia (sorella di Amedeo VI detto il conte Verde), nacque a Milano il 16 ott. 1351. Poco si conosce [...] 'indignata reazione del cronista fiorentino Matteo Villani (Cronica, libro IX, cap. CIII), il re di Francia aveva venduto la propria carne. Dote della sposa fu la contea di Sommières, poi sostituita da quella di Vertus - più vicina a Parigi -, da cui ...
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CADORIN, Guido
Valerio Terraroli
Nacque a Venezia il 6 giugno 1892, undicesimo figlio di Vincenzo, intagliatore ed ebanista (cfr. la voce in Diz. biogr. degli Ital., XVI, pp. 96 s.) e di Matilde Rocchin. [...] . L'opera presentata alla commissione fu un trittico raffigurante: Il tacchino, I bevitori e Il Carnevale, intitolato Carne, carne, sempre carne, che però venne respinto. Il C., unendosi ad altri artisti sottoposti al medesimo giudizio quali G. Rossi ...
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carne s. f. [lat. caro carnis, affine al gr. κείρω «tagliare»]. – 1. Parte muscolare del corpo dell’uomo e degli animali: avere poca, molta c. addosso, essere magro, grasso; e così essere in c., essere bene in c., fare c., rimettersi o tornare...
carnato
s. m. e agg. [der. di carne]. – 1. s. m., tosc. Carnagione, soprattutto se bella e colorita: ha un bel c.; Un c. di qualche dea di cielo (L. Lippi). 2. agg., non com. Che ha il colore della carne: una rosa carnata. 3. agg., ant. Incarnato,...