commedia
Emanuela Bufacchi
Rappresentazione teatrale a lieto fine
La commedia è un genere teatrale caratterizzato da argomento comico e finale lieto. Creato dai Greci al principio del 5° secolo a.C., [...] prende così vita il paesaggio cittadino, che può essere la Roma di La Cortigiana di Pietro Aretino, o la Napoli del Candelaio di Giordano Bruno o la Ferrara della Lena di Ludovico Ariosto. Anche la trama subisce delle varianti; insieme alla storia ...
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LAMA (della Lama), Giovan Bernardo
Valentina Sapienza
Nacque a Napoli in una data imprecisata, comunque collocabile nel primo trentennio del secolo XVI, da Matteo, o Maczeo, pittore documentato nella [...] di maggior successo per il L.: celebrato da poeti e letterati - l'artista è identificabile nel Giovan Bernardo pittore del Candelaio di Giordano Bruno, e i contemporanei ne ricordano il "colorir delicato", la capacità di ritrarre al naturale, le doti ...
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TRINCI, Mariano detto Maniscalco
Maria Luisi
– Nacque a Siena nel 1481 da Tommaso (Tommè) e da Camilla Bisenzi.
Esercitò il mestiere di maniscalco, ma fu anche autore e interprete di testi drammatici. [...] -48; N. Borsellino, Drammaturgia e società a Siena, in Id., Rozzi e Intronati. Esperienze e forme di teatro dal Decameron al Candelaio, Roma 1976, pp. 89-119; C. Valenti, Le egloghe rusticali dello Strascino e la multiformità attorica, in Quaderni di ...
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DI CAPUA, Matteo
Gianfranco Formichetti
Non abbiamo notizie precise sulla data di nascita del D.: lo Spampanato ci informa che nel 1595 aveva ventisette anni. Si può dunque supporre che egli sia nato [...] ); Napoli, Bibl. naz., ms. XIII D. 18: Rime di Camillo Pellegrini il vecchio, primicerio di Capua; G. Bruno, Opere italiane, Il candelaio, a cura di V. Spampanato, Bari 1909, pp. 130-31; T. Tasso, Le lettere..., a cura di C. Guasti, Firenze 1852-55 ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] , negli spiriti rinascimentali attenti alla realtà; realtà che prevale di gran lunga nell’ispirazione di Aretino, finché il Candelaio di Bruno segna il pieno affrancarsi anche dalle forme tradizionali.
Accanto al teatro d’arte esiste un teatro che ...
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Teofilo Folengo: Opere
Carlo Cordié
Nel gennaio 1517 usciva, a Venezia, un volumetto in latino maccheronico, in versi e in prosa, sotto lo pseudonimo di Merlin Cocaio, poeta mantovano. Aveva titolo [...] costituire infatti rottura di questo fronte del silenzio un fuggevole ricordo del Doni, né un paio di citazioni del Bruno, nel Candelaio e nella Cena delle Ceneri. Di fronte ad una chiusura così totale del mondo accademico e letterario - ma ben si ...
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BEOLCO, Angelo, detto Ruzzante
Carlo Grabher
La tradizione che risale allo Scardeone lo vuole nato nel 1502.
I contributi biografici più recenti concordano nel voler retrodatare l'anno di nascita del [...] qualche alto motivo di poesia: diversamente dalla commedia rinascimentale che, salvo rare eccezioni - come la Mandragola o il Candelaio o la Venexiana -,era disposta ad accogliere intrecci più o meno tradizionali con lo scopo principale di intesservi ...
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POLI, Paolo
Paolo Puppa
Nacque il 23 maggio 1929 a Firenze, nel quartiere di Rifredi, figlio terzogenito di Basilio, brigadiere dei carabinieri, e di Maria Filomena Gattucci, dal 1932 maestra elementare, [...] che seppe amalgamare attorno a sé un team stabile: Ida Omboni come coautrice (in quasi tutti i testi, da Il candelaio del 1964, adattamento della commedia di Giordano Bruno del 1582, sino al 2002, anche con relative pubblicazioni), l’amico Emanuele ...
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CARO, Annibale
Claudio Mutini
Nacque nel 1507 a Civitanova Marche da Giambattista, speziale e commerciante che aveva anche ricoperto qualche carica pubblica, e da Celanzia Centofiorini di nobile famiglia.
Nella [...] , Pisa 1974, pp. 204-219; N. Borsellino, C. e la realtà, in Rozzi e Intronati. Esp. e forme di teatro dal Decameròn al Candelaio, Roma1974, pp. 189 ss. Fra i manuali è utile consultare F. Flamini, Il Cinquecento, Milano s.d., ad Indicem;E. Bonora, Il ...
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VENEZIA (A. T., 22-23)
Piero LANDINI
Mario NANI MOCENIGO
Filippo SANTUCCI
Roberto CESSI
Gino FOGOLARI
Giuseppe ORTOLANI
Gastone ROSSI-DORIA
M. T. D.
Città del Veneto, capoluogo della provincia [...] sono il '500 e il '700, e il fatto più importante di quella letteratura è il teatro. Quando La Mandragola e Il Candelaio non avevano potere di ravvivare e rinnovare il teatro nazionale, è proprio il teatro veneziano quello che mantiene e rinnova alle ...
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candelaio
candelàio s. m. (f. -a) [der. di candela]. – Chi fa o vende candele. Il candelaio, titolo di una commedia di G. Bruno (1582), dove peraltro la parola ha un significato allusivo equivoco.
candelaia
candelàia (o candelara o candelària) s. f. [lat. tardo (festum) candelarum «(festa) delle candele»], tosc. – Candelora: s’appressava la festa della Candelara, che si faceva gran festa al Po (Novellino); anticam., anche agg.: la notte...