BAFFI, Pasquale
Armando Petrucci
Carlo Francovich
Nacque l'11 luglio 1749 a Santa Sofia d'Epiro (Cosenza), un villaggio fondato da profughi greco-albanesi alla fine del sec. XV, e l'origine greca del [...] suoi primi e più ardenti estimatori fu il grande ellenista francese J. B. G. d'Ansse de Villoison, che nel giovane calabrese intuì la coesistenza del filologo e del paleografo e che lo incitò sempre a grandi opere. Il migliore frutto delle ricerche ...
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Umanesimo Periodo storico le cui origini sono rintracciate dopo la metà del 14° sec., e culminato nel 15°: tale periodo si caratterizza per un più ricco e più consapevole fiorire degli studi sulle lingue [...] non come effettivo possesso della lingua, comincia da Petrarca e da Boccaccio, il quale ultimo ospitò a Firenze (1360-62) il calabrese Leonzio Pilato e lo fece nominare lettore di greco allo Studio: da lui i due amici ebbero facilmente la traduzione ...
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Per comprendere il nesso tra storia della lingua e storia della Chiesa è sufficiente ricordare i caratteri cruciali delle cosiddette religioni abramitiche, le religioni, cioè, che vedono nelle vicende [...] tra Cristo e i fedeli ricorre alla similitudine della vite e paragona i cristiani ai fàini, parola che nel calabrese meridionale ha il significato di «germogli» (Compendio 1755: 212).
Un’istruzione sempre più diffusa e la progressiva laicizzazione ...
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L’epitesi (dal lat. tardo epithĕsis, a sua volta dal gr. epíthesis «sovrapposizione, aggiunta»; il termine originario si basa sul tema di epitíthēmi dal significato di «porre sopra o accanto») consiste [...] in Toscano bus e frac diventano [ˈbusːe] e [ˈfrakːe] con epitesi della vocale -e e rafforzamento della consonante finale; in calabrese club diventa [ˈglubːu] con epitesi della vocale -u; a Napoli lapis è [ˈlapːəsə]; in Salento, bar dà [ˈbarːa], film ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal [...] venetico) e il lombardo, fra il ligure (a sostrato antico ligure) e il piemontese, e fra il siciliano, il calabrese e il pugliese (a sostrato mediterraneo) e il resto del Mezzogiorno.
Questo schema aveva certamente un’impostazione a volte troppo ...
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TOPONOMASTICA
Giovan Battista Pellegrini
(XXXIV, p. 7)
Negli ultimi decenni si è spesso registrata una più stretta collaborazione tra ricerche toponomastiche e onomastiche, queste ultime meglio definite [...] presentare globalmente, in un volume, i nomi locali italiani (Pellegrini 1990).
Bibl.: G. Alessio, Saggio di toponomastica calabrese, Firenze 1939; Id., L'elemento greco nella toponomastica della Sicilia, Catania 1947; B. Gerola, Sul rapporto logico ...
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Si chiamano dimostrativi tutti quegli elementi ➔ deittici la cui interpretazione presuppone necessariamente il riferimento a componenti della situazione comunicativa (➔ contesto). Della categoria dei dimostrativi [...] i sistemi tripartiti avrebbero continuato il sistema del latino (hic, iste, ille): cfr. siciliano chistu, chissu, chiddu, calabrese, campano e abruzzese quisto, quisso, quillo, umbro quisto, tisto / quisso, quillo. Tuttavia, Ledgeway (2004) ha negato ...
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Nella fenomenologia dell’➔interferenza linguistica un posto particolare è occupato dalle condizioni di sostrato, adstrato e superstrato. In senso ampio, tali nozioni fanno riferimento al prestigio linguistico, [...] voci come machĭna, che continua mākhaná e non lo ionico-attico mēkhanḗ. Lo stesso tratto riaffiora, per es., nel calabrese e siciliano nasida, -ita «striscia di terra coltivata lungo un fiume» < nāsida (accusativo) e non nēsida «isoletta» (gr ...
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La metafonia (o metafonesi: i due termini sono calchi, con elementi greci, del ted. Umlaut «modificazione di suono») è un processo fonetico-fonologico che interessa le vocali toniche medie o basse di una [...] originario, oppure che sia stata nuovamente, ma di recente, innalzata a [i], come è avvenuto per le forme del calabrese [ˈpjekura] < lat. pěcŏra o [ˈrjepule] < lat. lěpŏre, che presuppongono una vocale alta [u] nella posizione mediana, quindi ...
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Scevà (adattamento italiano di Schwa, trascrizione tedesca del termine grammaticale ebraico shĕvā /ʃəˈwa/, che può essere tradotto con «insignificante», «zero» o «nulla») è il nome di un simbolo grafico [...] e macrofenomeni di centralizzazione nella variazione diafasica: rilevanza dei dati fonetico-acustici per il quadro dialettologico del calabrese, in Fonetica e fonologia degli stili dell’italiano parlato. Atti delle VII giornate di studio del Gruppo ...
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calabrese
calabrése agg. e s. m. e f. – 1. Della Calabria; abitante o nativo della Calabria. Dialetti c. (e complessivamente il calabro s. m.), i dialetti italiani parlati in Calabria, con peculiarità che da un lato li distinguono dai dialetti...
biancomangiare
s. m. [comp. di bianco1 e mangiare; nel sign. 1, dal fr. blanc-manger]. – 1. Dolce a base di latte di mandorle rappreso, panna, zucchero e rum, tipico della cucina francese. Nella cucina italiana antica aveva lo stesso nome...