ahimsa
ahiṃsā
Termine sanscr. che significa «non nuocere», «non-violenza». Il concetto di violenza si intende in modo molto ampio, quindi anche nel senso di turbare un altro essere vivente, e la a. [...] si rivolge ugualmente a uomini, animali e (in alcune scuole) piante. È un principio fondante già nel buddismo e nel giainismo degli esordi ed è considerata un valore etico di base anche dalle scuole che si rifanno ai Veda. Come tapas («ardore ...
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Scrittore greco (Hiràklion 1883 - Friburgo in Brisgovia 1957). Ha affidato la sua fama soprattutto ad Ὀδύσσεια in versi ("Odissea", 1938; 1957), dove Ulisse, rimessosi in viaggio dopo il ritorno ad Itaca, [...] legge ad Atene (1902-06), poi a Parigi, dove seguì i corsi di H. Bergson e si appassionò allo studio del buddismo e della filosofia di Nietzsche. Volontario nelle guerre balcaniche (1912-13), si legò di amicizia con A. Sikelianòs, dividendo con lui ...
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Scrittore (Leucade, isole Ionie, 1850 - Tokyo 1904), di origine greco-irlandese, poi cittadino giapponese col nome di Koizumi Yakumo. Dopo un soggiorno in Inghilterra, passò (1869) negli USA, dove lavorò [...] e scrisse racconti che ebbero scarso successo. Recatosi (1891) in Giappone, vi rimase, imparò la lingua, si convertì al buddismo e divenne professore d'inglese nell'univ. di Tokyo. I libri che scrisse sul Giappone, ricchi di viva sensibilità ...
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Religioso buddista (Kuča, Turchestan, 344 circa - Ch'angan 413); figlio di un indiano stabilitosi nell'oasi di Kuča e della figlia del re locale, fu dapprima hinayanista, ma, dopo un viaggio nel Kashmīr, [...] divenne mahayanista. Quando i Cinesi invasero l'oasi (383), egli fu portato in Cina, dove si dedicò alla diffusione del buddismo Mahāyāna a Ch'angan, la capitale del tempo. Tradusse molte opere buddistiche in cinese. ...
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Indianista e glottologo (Dresda 1844 - ivi 1918); insegnò nelle univ. di Heidelberg (1872), Strasburgo (1875) e Lipsia (1877). In una prima fase della sua attività si occupò di glottologia (emergono le [...] relativo nelle lingue indoeuropee), in seguito si dedicò quasi esclusivamente all'indianistica occupandosi di ricerche sul Veda e sul buddismo e pubblicando una Geschichte der Sanskrit-Philologie und indischen Altertumskunde (2 voll., 1917-20). ...
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Re indiano della dinastia Maurya del Magadha; successe al padre Bindusāra nel 274 a. C. Erede d'un impero che comprendeva quasi tutta l'India, limitò la sua azione bellica alla cruenta repressione di una [...] (odierno Orissa). Il rimorso per queste stragi provocò in lui una crisi spirituale, in seguito alla quale si convertì al buddismo di cui fu seguace e zelante protettore sino alla morte (232 a. C.). Le numerose iscrizioni da lui fatte collocare ...
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Nel pensiero religioso buddista, essere vivente destinato a conseguire la bodhi ("illuminazione"), cioè a divenire un Buddha. Gautama, il Buddha storico, fu un b. non solo nelle sue esistenze anteriori, [...] , raggiungendo la rivelazione sotto un albero di fico a Bodh-Gaya, luogo divenuto ben presto meta di pellegrinaggio. Nel buddismo i b. sono i saggi illuminati e compassionevoli che, pur avendo ottenuto la liberazione, rinunciano al loro livello per ...
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Re indiano (606-647), e anche poeta drammatico. Di lui ci danno ampie notizie Bāṇa nel suo Harṣacarita e il pellegrino cinese Hsüantsang, che visse alcuni anni alla sua corte. Dopo aver compiuto grandi [...] a tutta l'India settentrionale, H. favorì lo sviluppo culturale, dimostrando nell'ultimo periodo della sua vita una profonda simpatia per il buddismo. Di lui ci restano, fra l'altro, tre drammi, in uno dei quali è evidente l'intonazione buddistica. ...
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Ufficiale russo (n. 1800 - m. Mosca 1871), fratello di Aleksandr e Nikolaj; partecipò al complotto decabrista (1825) e fu deportato in Siberia, ove si segnalò con il fratello Nikolaj per l'introduzione [...] (designati appunto con l'aggettivo bestuževskij, "bestuževiano"). Amnistiato da Alessandro II, stabilitosi a Mosca dal 1865, pubblicò, oltre a uno studio sul buddismo, le Memorie uscite a puntate sulla rivista Russkaja Starina (1870-71, 1881). ...
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HĪNAYĀNA (sanscrito "Piccolo Veicolo")
Ferdinando BELLONI-FILIPPI
NA È il nome del metodo (v. buddhismo) di liberazione conforme ai precetti dei Thera (scr. Sthavira), gli Anziani contemporanei del Buddha. [...] denominazione suonasse inferiorità rispetto alla carriera del futuro Buddha, intrapresa dai seguaci del Mahāyāna (v.).
Bibl.: Hastings, Encyclopaedia of Religion and Ethics, VI (1913), s. v. Hīnayāna; G. Tucci, Il Buddismo, Foligno 1926, p. 153 segg. ...
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buddismo
(o buddhismo) s. m. [dal nome di Budda]. – Dottrina etica e filosofica che ha avuto origine dagli insegnamenti di Gautama Budda, e che, presentandosi come dottrina di salvazione, ha assunto forma di religione, ancora oggi diffusa...
buddista
(o buddhista) s. m. e f. e agg. [dal nome di Budda] (pl. m. -i). – Seguace del buddismo; come agg.: popolazioni b.; religione b., il buddismo stesso.