Per alfabeto fonetico si intende l’insieme dei simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno [...] dei diacritici, ovvero segni grafici che consentono di affinare la codifica e di raggiungere un alto grado di accuratezza; il loro 30-38.
Migliorini, Bruno, Tagliavini, Carlo & Fiorelli, Piero (1969), DOP. Dizionario di ortografia e pronuncia, ...
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L’estensione dell’area dialettale comunemente definita lombarda si sovrappone solo parzialmente a quella dell’odierna Lombardia amministrativa. Ciò è certamente in relazione con la storia del territorio, [...] del Novecento e diretto a lungo da Bruno Pianta (con la collaborazione di Glauco Sanga e Roberto Leydi). Ad di dialettologia e di etnografia della Svizzera italiana di Bellinzona.
Angiolini, Francesco (1897), Vocabolario milanese-italiano, coi segni ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] anche per segnare l’apocope, cioè la perdita della vocale o della sillaba finale di una parola indipendentemente 1° (I luoghi della codificazione), pp. 139-122.
Migliorini, Bruno (1941), La lingua nazionale. Avviamento allo studio della grammatica e ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] ɔ/ ‹ò›. Altri sistemi accentuativi sono descritti, per es., nel manuale di Camilli (19653: 183-189) o in Serianni 1997: si può trovare, grafico va sempre segnato sui monosillabi che ), pp. 139-227.
Migliorini, Bruno (1957), Note sulla grafia italiana ...
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Gian Giorgio Trissino, nato a Vicenza nel 1478 e morto a Roma nel 1550, è uno dei letterati di maggior rilievo della prima metà del Cinquecento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’) e il più importante [...] in Richardson 1984) si concentrarono soprattutto su questi due segni, anche per le implicazioni che la loro adozione Il primo Cinquecento, in Storia della lingua italiana, a cura di F. Bruni, Bologna, il Mulino.
Vitale, Maurizio (2010), L’Omerida ...
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La Commedia dantesca non è soltanto il primo dei testi capitali della letteratura italiana («assunta quasi a libro santo della nazione» fin dal Trecento; Migliorini 1994: 180), ma anche uno dei documenti [...] uscì per te de la volgare schiera (Inf. II, 103-105)
conosco i segni de l’antica fiamma (Purg. XXX, 48)
disiato riso (Inf. V, 133 (Purg. VIII, 128-129).
E a temi di paesaggio, stati fisici e stati d’animo:
aere bruno «sera» (Inf. II, 1)
aere sanza ...
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Vittorio Alfieri (Asti 1749 - Firenze 1803) è il maggior scrittore italiano di tragedie. Nacque nel Piemonte sabaudo, da nobile famiglia e studiò alla Reale Accademia di Torino, dove compì, come dice egli [...] all’ordine naturale).
La prosa alfieriana è dunque segnata da opposte tendenze di recupero di termini arcaici e coniazione di neologismi. Di queste opposte tendenze si trova traccia anche negli Appunti di lingua, nei quali si contano tra i neologismi ...
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Si deve a Bruno Migliorini (Migliorini 1975) l’introduzione nella terminologia linguistica italiana dell’espressione parola d’autore (sul fr. mot d’auteur), per indicare un «termine coniato da una persona [...] segni in rapporto puramente arbitrario col significante, così le neoconiazioni lessicali, nel loro farsi patrimonio di ; nominazione, usato nel 1927 da Bruno Migliorini per indicare la «designazione di un concetto attraverso un nome proprio», ...
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Al termine grafia (dal gr. graphḗ «scrittura») corrispondono, in realtà, due accezioni diverse: la prima si riferisce al ductus, cioè alle peculiarità dei caratteri della scrittura (tipologia, collegamenti [...] › e sull’utilità di distinguere in qualche modo suoni diversi rappresentati da uno stesso segno alfabetico (come, per es., s sorda e sonora). A livello generale, negli anni Trenta del secolo Bruno Migliorini tentò quella che forse fu l’ultima, grande ...
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I cultismi sono parole, forme o costrutti di tradizione colta, cioè elementi rari o poco ricorrenti rispetto alla media statistica della lingua comune. In quest’accezione essi rappresentano un elemento [...] da la, a la, ne gli, ecc.), le sequenze asindetiche senza segni interpuntivi (una idea una imagine una figura), ecc.
Un elemento di novità che riguarda da vicino l’accezione di cultismo, e che ha contribuito ad ampliarne la sua sfera semantica spesso ...
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bruno
agg. e s. m. [dal germ. brūn «di colore scuro lucente»]. – 1. agg. a. Scuro, tendente al nero: vestito b., carnagione b., capelli b.; aere b. (Dante), vicino a notte. In partic., si disse camicia b. la camicia marrone chiaro che faceva...
nonfiction (non-fiction, non fiction) s. f. inv. 1. Genere che include opere letterarie, filmiche e prodotti televisivi che presentano elementi non finzionali e fondati sulla realtà. | In senso concreto, la singola opera appartenente a tale...