Istria (Ystria)
Pier Vincenzo Mengaldo
In VE I X 7 l'I. è nominata, dopo il Friuli, come l'estrema regione della metà di ‛ sinistra ' dell'Italia (Forum Iulii vero et Ystria non nisi laevae Ytaliae esse [...] evidente che essa confina, com'è detto anche nel Tresor di Brunetto, coi ‛ germanici ' Sclavones.
Bibl.- Marigo, De vulg. , L'Italia dialettale fino a D., in Le origini. Testi latini, italiani, provenzali e franco-italiani, Milano-Napoli 1956, LI. ...
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oc (oco)
Pier Vincenzo Mengaldo.
È in D. che si trovano le prime attestazioni compatte, non solo italiane, di ‛ lingua d'oc ' e simili (oc deriva da hoc è vale in prov. antico " sì ") nel senso di " [...] provenzaleggianti, gl'Italiani che scrivevano in lingua d'oïl, come Brunetto (v. OÏL). Comunque la lettera dice quello che dice, e attribuisce in tutto il trattato al sermo e all'ars dei latini (v. DE VULGARI ELOQUENTIA: Significato): è un punto di ...
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Dante Alighieri, Opere minori: De vulgari eloquentia - Introduzione
Pier Vincenzo Mengaldo
Scritto successivamente all'esilio (I, VI, 3) e alla pace di Caltabellotta (II, VI, 4), preannunciato anzi [...] concettuale del I del Convivio, questo del confronto col latino e i latini era veramente il punto di passaggio obbligato. E Dante non (vedi I, ii, 3, nota 2) o il Tresor di Brunetto, giù giù fino ai "dizionari enciclopedici" di Isidoro da Siviglia e ...
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prosa
Francesco Tateo
Il largo e vario uso che D. fece della p., l'importanza e l'originalità da lui attribuita all'esperimento della p. volgare, e le sparse considerazioni che egli espresse usando [...] ‛ dittatori ' che operarono fra Bologna e Firenze (v. Boncompagno da Signa; Bene da Firenze; Fava, Guido; Latini, Brunetto) e che rifiutavano le più eccentriche norme delle scuole medievali.
Al linguaggio delle esposizioni scolastiche va comunque ...
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poesia (poesi')
Alfredo Schiaffini
In D. compare solo la forma ‛ poesì ' (per cui cfr. la voce Grecismi): Ma qui la morta poesì resurga (Pg I 7); per l'interpretazione del passo, alquanto controversa [...] , cioè per parole propie sanza barbarismo e sanza sologismo " o solecismo (B. Latini, La Rettorica, a c. di F. Maggini, Firenze 1915, 34; ibid. 1968², 48. Su quanto D. sia debitore a Brunetto, v. G. Nencioni, D. e la retorica, in D. e Bologna nei ...
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parlare
Domenico Consoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche con altissimo indice di frequenza.
1. Denota genericamente l'atto del " pronunziare parole " con le quali trasmettere ad altri [...] l'uso della metafora e della personificazione, comune nei poeti latini.
Nel senso generale di cui ci occupiamo (ma con un (Vn XII 4); Né per tanto di men parlando vommi / con ser Brunetto (If XV 100); non t'incresca restare a parlar meco (XXVII 23; ...
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latinismi
Bruno Migliorini
Non c'è bisogno di ricordare quale importanza abbia avuto durante i secoli l'arricchimento del lessico italiano (come del resto quello delle altre lingue europee occidentali) [...] vista è stata compiuta, o almeno abbozzata, per Brunetto, Guittone, i traduttori duecenteschi, sia per ciò che 124 (O luce etterna che sola in te sidi): si tratta di forme latine singole, come anche l'eràmo di Pg XXXII 35, come i gerundi balbuziendo ...
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ars dictaminis
Mario Pazzaglia
La teoria letteraria di D. appare saldamente radicata alla tradizione retorica e dittatoria, che egli sembra avere assorbito, oltre che dal Tresor e dalla Rettorica di [...] Segre, La sintassi del periodo nei primi prosatori italiani (Guittone, Brunetto, D.), ora in Lingua, stile e società, Milano 1963 Vita nuova, in Analisi stilistiche, Milano 1966; G. Brugnoli, Il latino dei dettatori e quello di D., in D. e Bologna nei ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Detto d'amore - Introduzione
Gianfranco Contini
Titolo, estratto dai primi versi a cura del suo scopritore, il filologo triestino Salomone Morpurgo (1860-1942), e rimasto [...] l'invio (anziché del Fiore o di un componimento lirico) nel sonetto Messer Brunetto, di cui a proposito del Fiore (Brunetto tornerebbe per lui a essere il Latini, come già per il Castets, benché la tradizione manoscritta parli di un Brunelleschi ...
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esso
Riccardo Ambrosini
1. Pronome personale e dimostrativo e, meno spesso, aggettivo dimostrativo, e. è attestato 9 volte nella Vita Nuova, 4 nelle Rime, altrettante nel Fiore, ma 228 volte nel Convivio [...] possibile a la nostra natura. Se in alcuni di questi passi e. ricalca il latino ipse, in Cv III IV 8 Dio è segnore; esso fece noi e può intendersi come un omaggio cortese al destinatario Messer Brunetto, proprio al quale D. dedica la pulzelletta che ...
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volgarizzare
volgariżżare v. tr. [der. di volgare1]. – 1. Esporre problemi di scienza e cultura specialistica in forma facile e piana, in modo da renderli accessibili a larghi strati di persone prive di una preparazione specifica: v. i principî...
favolello
favolèllo s. m. [calco dal fr. ant. fablel, fableau (piccardo e fr. mod. fabliau), der. del lat. fabŭla «favola1»]. – Novelletta in rima, breve, arguta, giocosa, satirica, spesso oscena, caratteristica della Francia (v. fabliau)...