L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] in Storia della lingua italiana, a cura di F. Bruni, Bologna, il Mulino.
Mengaldo, Pier Vincenzo (1963), La lingua del Boiardo lirico, Firenze, Olschki.
Mengaldo, Pier Vincenzo (1990), Il Novecento, in Storia della lingua italiana, a cura di F. Bruni ...
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Umanesimo Periodo storico le cui origini sono rintracciate dopo la metà del 14° sec., e culminato nel 15°: tale periodo si caratterizza per un più ricco e più consapevole fiorire degli studi sulle lingue [...] poi a piena maturazione nel secondo Quattrocento, accompagnando o causando il risorgere della poesia (A. Poliziano, M.M. Boiardo, I. Sannazzaro); ricevette infine nel primo Cinquecento da P. Bembo la sua sistemazione nella teoria e nel concreto ...
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Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] , del latino e del toscano. Il campione più rappresentativo è L’Inamoramento de Orlando di ➔ Matteo Maria Boiardo, in cui la lingua risulta eterogeneamente costituita grazie all’apporto di componenti diverse: la koinè settentrionale, il latinismo ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] (Tavoni 1992: 47-57; 85-105). Due autori sono emblematici di questo processo: a Ferrara, ➔ Matteo Maria Boiardo, a Napoli Jacopo Sannazaro. Il primo, passando dalla scrittura privata dell’epistolario alla poesia narrativa dell’Orlando innamorato e ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] decenni del Quattrocento l’intromissione di forme dialettali è palese, per es., in uno scrittore come ➔ Matteo Maria Boiardo, non solo nell’Innamorato ma anche negli Amorum libri, che maggiormente si approssimano al toscano letterario: non a livello ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] uso presso la corte estense di Ferrara, che divenne strumento di espressione artistica nelle opere di ➔ Matteo Maria Boiardo.
L’uso del volgare nella corrispondenza ufficiale è documentato precocemente anche in alcune lettere della corte angioina di ...
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Servaggio
Francesco Panero
Premessa
Nella Grecia antica e nel mondo ellenistico-romano furono sempre presenti - in forme più o meno diffuse, a seconda dell'epoca e della regione - gruppi di persone [...] all'amministrazione su qualsiasi azione [...] delle famiglie che compongono la popolazione locale. In un villaggio asservito è il boiardo signore del villaggio che, sostituendosi ai diritti delle assemblee, dispone di un complesso di diritti che è un ...
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boiaro
(ant. boiardo) s. m. [dal russo bojar, che è dallo slavo ant. boljarŭ, di etimo incerto; cfr. il gr. biz. βολιάδες che nel sec. 10° indicò i capi dell’aristocrazia bulgara; la forma boiardo attrav. il fr. boyard]. – 1. Denominazione...
musorno
muṡórno agg. [der. di muso], ant. – Imbronciato, immusonito: Edmondo ... stava m., colle braccia incrocicchiate e a capo basso (Bresciani); più raro, trascurato, trasandato: Pallido, afflitto e con barba m. (Boiardo), incolta, ispida.