Il digramma (dal gr. di «doppio» + grámma «lettera») è una combinazione di due grafemi che serve a rappresentare, in determinati contesti, un unico suono della lingua. L’italiano ha i seguenti digrammi: [...] e e gl (per la palatale laterale sonora) + i, combinazioni di tre lettere che rappresentano un solo suono, come in biscia o in caviglia.
Alcuni di questi suoni possono essere trascritti anche con grafemi singoli: per es., l’occlusiva velare sorda /k ...
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Araldica
Immagine posta sulla superficie ( campo) dello scudo. Le f. si distinguono in araldiche, naturali, artificiali, chimeriche.
Tipi di figure
Le f. araldiche, proprie dall’arte araldica, sono costituite [...] cicogna, gru, oca, anatra, gallo, colomba ecc.); pesci (delfino, balena, cefalo, rombo, trota, salmone ecc.); rettili (biscia, serpente, vipera, lucertola, ramarro ecc.); insetti (api, farfalle, grilli, ragni ecc.), molluschi. Tra i vegetali: alberi ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] (gl + i, e; gn + a, e, i, o, u; sc + i, e) e anch’essi possono assumere valore distintivo (per es., biscia ~ bisca, lagna ~ lana, voglia ~ vola).
Il mancato raddoppiamento grafico dell’affricata /ʦ/ intensa davanti ai dittonghi i + a, e, o si spiega ...
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Il termine catafora si applica ai sintagmi la cui interpretazione è mediata dall’interpretazione di un altro specifico costituente che compare nel co-testo successivo (➔ contesto). Nel brano seguente – [...] ha visto mentre [soggetto sottinteso] scivolava sotto una portiera, ha urlato [...]. E il frustone, almeno di questo tipo di biscia dovrebbe trattarsi, si è spaventato e si è rifugiato nel motore della macchina («Corriere della sera» 22 luglio 1983 ...
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La comunità che si riconosce come Ladinia Dolomitica è formata da circa 30.000 persone, insediate in cinque valli a raggiera intorno al gruppo del Sella (fig. 1), nelle Alpi centrorientali. Il territorio [...] zia» < amĭta(m)
tous «bambino, ragazzo» < tonsu(m)
Vi è anche una serie di termini più propriamente retoromanzi:
(5) biscia «pecora» < bestia(m)
tablé «baita, fienile» < tabŭlariu(m)
ciajuel «formaggio» < casĕolu(m)
o più limitatamente ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] del predicato nominale:
(73) Era di un permaloso mia zia, che lei non ne ha idea. Era permalosa come una biscia (Pennacchi, Canale Mussolini, p. 221)
La procedura adoperata in (73) è notevole: l’aggettivo da focalizzare (permaloso) è convertito in ...
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biscia
bìscia s. f. [lat. bestia, lat. volg. bīstia] (pl. -sce). – 1. Nell’uso pop., nome generico d’ogni serpe innocua: correre dietro a una b.; avere paura delle bisce; muoversi, svolgersi, avanzare a biscia, a zig-zag, col movimento sinuoso...
bisca
s. f. [prob. retroformazione dell’ant. biscazza]. – Locale pubblico o privato, in cui più persone convengono per praticare giochi d’azzardo: tenere una b.; frequentatore di bische; improvvisa irruzione della polizia in una b. clandestina....