(o sciamanesimo) Fenomeno religioso presente largamente nel quadro delle civiltà d’interesse etnologico; fatti più o meno isolati di natura sciamanistica sono poi ravvisabili anche all’interno di orizzonti [...] tradizioni taoiste), Tibet (Bon-po e lamaismo), India, Grecia antica, religioni di popoli indoeuropei convenzionalmente annoverati tra i ‘barbari’ (Sciti, Traci, Germani ecc.).
In senso stretto, lo s. s’incentra sulla figura di un individuo (sciamano ...
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COCCHI, Raimondo
Ugo Baldini
Nacque a Firenze il 20 o 21 ott. 1735 da Antonio e da Teresa Piombanti. Mediante il padre ebbe familiarità fin da giovanissimo con gli ambienti scientifici ed eruditi fiorentini, [...] 1754). A questo ambito di interessi appartiene la Raccolta di iscrizioni che sono in Pisa più antiche,de' tempi barbari,e moderne, risalente probabilmente agli anni universitari ed ora costituente il codice Magliabechiano, classe XXVIII, n. 23 della ...
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MANCINI, Giulio
Silvia De Renzi
Donatella L. Sparti
Ultimogenito del medico Bartolomeo di Niccolò (morto nel 1578) e di Camilla di Francesco Mucci, nacque a Siena il 21 febbr. 1559 e fu battezzato [...] Stando infatti agli Avvisi di Roma il 20 sett. 1625 il M. "disse motteggiando, che quello che non hanno fatto i Barbari facevano i Barberini" (Pastor, p. 868); commento poi divenuto famoso tramite l'epigramma che ne fu ricavato in ambiente rivale ai ...
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Corpo maschile e corpo femminile
Francesco Figura e Gabriella Spedini
Dimorfismo sessuale
di Francesco Figura
Il dimorfismo sessuale è il fenomeno per il quale gli individui dei due sessi presentano [...] del cittadino maschio, unico detentore dei diritti politici e giuridici, e quella degli schiavi e dei 'barbari'. Ma mentre gli schiavi e i barbari potevano acquisire i diritti politici, la donna, a causa della sua natura 'vile', conseguenza dei suoi ...
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Arte
Disegno eseguito sopra una superficie dura (parete rocciosa, pietra, legno, materiale ceramico, cuoio, metallo). lavorando a mano con uno strumento a punta. È una tecnica artistica usata, nelle possibili [...] monogrammista I.B., che accompagna la sua firma con un uccello, del fiorentino C. Robetta, di G. Campagnola, di Jacopo dei Barbari (il Maestro del Caduceo) ecc. In Germania la prima grande personalità è il Maestro E.S. (1466), cui segue M. Schongauer ...
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MANARDI (Manardo), Giovanni
Margherita Palumbo
Nacque a Ferrara il 24 luglio 1462 da Francesco, notaio di famiglia nobile.
Allievo nello Studio cittadino di B. Guarini, F. Benzi e Niccolò da Lonigo [...] Commentaria alla Ars parva di Galeno (Roma 1525, Basilea 1536), perché - ammonisce il M. - non si asservano agli autori barbari e si rivolgano alle autentiche fonti della medicina.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Ferrara, Comune, Finanziaria, Ruoli ...
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CLARIO, Giovan Battista
Luigi Firpo
Medico, verseggiatore latino, filosofo dilettante, nacque, probabilmente a Udine, intorno al 1570. Nei verbali del S. Uffizio vien detto costantemente "de Utino", [...] giovanile dello stesso filosofo, il quale ricorda di aver consegnato al C. anche copia della propria Arte versificatoria in metri barbari", che è andata purtroppo perduta.
Coinvolto così, tra cose più grandi di lui, in una grave disavventura, che gli ...
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La scienza in Cina: l'epoca Song-Yuan. La medicina
Catherine Despeux
TJ Hinrichs
La medicina
La filosofia della medicina: teoria delle corrispondenze sistematiche
di Catherine Despeux
Non è eccessivo [...] . La Cina meridionale era da lungo tempo nota per le terribili malattie da cui era frequentemente colpita e per la barbarie dei suoi abitanti. La natura e le popolazioni di queste regioni erano da sempre considerate esotiche dagli abitanti dei centri ...
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Scienza greco-romana. La storiografia delle scienze e la tradizione dossografica
Philip van der Eijk
La storiografia delle scienze e la tradizione dossografica
Gli atteggiamenti degli scienziati antichi [...] esempio, la tendenza di molti antichi a collocare l'origine della filosofia e della matematica in Egitto, o comunque tra i 'barbari', tendenza che è espressione dell'interesse per le culture straniere che sorse nel V e nel IV sec., ma che divenne un ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...