TEODOSIO I il Grande, imperatore
Gastone M. Bersanetti
Imperatore romano dal 19 gennaio 379 al 17 gennaio 395. Figlio del magister equitum Teodosio (v.), nacque nella Spagna, a Cauca, secondo il Seeck [...] dove giunse il 10 novembre, continuò la guerra ma fu sconfitto e ucciso; solo il suo successore Stilicone riuscì a vincere i barbari; la loro piena distruzione fu impedita da T., che preferì stringere con loro un trattato nel 392. Nello stesso anno l ...
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ODOACRE
Giovanni Battista Picotti
. La storia di questo barbaro, che primo ebbe in Italia titolo regio, è assai oscura per la scarsezza, il carattere frammentario, le contraddizioni delle fonti. Nato [...] , dimostrò reverenza e ne accolse le preghiere in favore dei Romani; ma papa Gelasio si gloriò più tardi di avere resistito a quel "barbaro eretico", il quale ordinava "cose che non erano da fare". Non appare che ad aperta lotta fra O. e la Chiesa si ...
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shōgun Titolo che nell’antico Giappone veniva conferito al capo di una spedizione bellica, per la sola durata della campagna, la quale veniva di solito specificata (per es., sei-i Tai shō gun, generale [...] supremo inviato contro i barbari). Con Minamoto Yoritomo, che lo ebbe dall’imperatore Go Toba nel 1192, il titolo divenne ereditario, passando poi agli Ashikaga (1338) e ai Tokugawa (1603). Fino al dicembre 1867, questi s. governarono in pratica il ...
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Presso gli antichi Greci gara (ginnica, ippica e musicale) disputata per la conquista di premi. Gli a. erano regolati da una quantità di disposizioni e di consuetudini riguardanti età, nazionalità e nascita [...] dei partecipanti; gli schiavi e i barbari ne erano sempre esclusi. I più antichi a. di cui si serbi memoria hanno carattere funerario: tali, per es., furono i giochi funebri in occasione della morte di Patroclo descritti nell’Iliade. In età storica ...
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Colonia ha significato originariamente quel nucleo di popolazione civile stabilitasi in territorio disabitato, o abitato da barbari o semibarbari, per coltivarlo e metterlo in valore e per avviare gl'indigeni [...] a maggiore o nuova civiltà; oggi come colonia non si considera più il solo gruppo dei coloni, bensì il paese dai coloni occupato e coltivato, con la sua popolazione complessiva, compresi gl'indigeni. Così, ...
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Atteggiamento per cui i parlanti di una determinata lingua ritengono che questa sia la migliore rispetto a tutte le altre lingue, considerando queste ultime come inferiori. È la concezione del mondo classico [...] che identifica coloro che non parlano greco o latino come barbari cioè come ‘coloro che balbettano’. ...
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OROSIO, Paolo
Mario Niccoli
Prete e scrittore spagnolo, nato con ogni probabilità a Bracara (odierna Braga), morto dopo il 418. Le sole notizie sicure che s'abbiano di lui si riferiscono al quadriennio [...] unità romana si è realizzata solo col cristianesimo, e che essa sarà perfetta solo quando i barbari (il giudizio benevolo e indulgente sui barbari prelude al De Gubernatione Dei di Salviano) participeranno ad essa.
Bibl.: Oltre quella citata da O ...
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Figlio (n. 454 circa - m. 526) di Teodemiro re degli Ostrogoti della stirpe degli Amali. Succeduto al padre (474), sconfitto il re degli Eruli Odoacre (493), divenne sovrano del regno ostrogoto in Italia. [...] fu costretto infine (489) a chiudersi in Ravenna, mentre buona parte del suo esercito passava a Teodorico. Ma ben presto i barbari e molti Romani, delusi e scontenti, assunsero un atteggiamento incerto, il che indusse T. a ritirarsi a Pavia. Battuto ...
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Scrittore cristiano (sec. 5º), forse di Treviri; laico, dopo alcuni anni di matrimonio si ritirò a vita ascetica a Lérins; quindi, divenuto sacerdote, visse a Marsiglia. Nel De gubernatione Dei (8 libri, [...] 439-451) contrappose ai vizî dei Romani le virtù dei barbari, sostenendo che questi erano lo strumento della Provvidenza per colpire i trasgressori della sua legge. È uno scritto di grande importanza come tentativo di separare la causa della romanità ...
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Diritto
Nel diritto romano, l’emancipatio consiste nella rinuncia del paterfamilias alla potestas che esercita sopra un filiusfamilias, il quale diviene così sui iuris e paterfamilias a sua volta. Nel [...] Medioevo, la pratica dell’e. è largamente diffusa; già presso i barbari si usava dividere il patrimonio domestico con i figli al momento in cui questi, raggiunta la pubertà, si separavano dalla famiglia. Quest’uso riaffiora nell’età comunale: accanto ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...