Divismo
Samuel Thomas
Il fenomeno del d. è direttamente legato alla cultura di massa del Novecento e, in origine, al medium per eccellenza di questa cultura, il cinema. Nel 19° sec. erano già emerse [...] stelle del balletto e vedettes del teatro come Eleonora Duse, Sarah Bernhardt e Mademoiselle Mars, ma non si era la strada che conduceva all'Olimpo del cinema seguì il classico percorso hollywoodiano della trasformazione degli attori in star. Gli ...
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Clair, René
Edoardo Bruno
Nome d'arte di René-Lucien Chomette, regista cinematografico francese, di origini ebraiche, nato a Parigi l'11 novembre 1898 e morto ivi il 15 marzo 1981. L'inventività e il [...] libertà della sperimentazione e dalla trasparenza dell'impianto classico. Ricorrono nei suoi film i motivi della sorpresa none, dove C. riprende con ironia, nella forma di un balletto, i meccanismi narrativi di Agatha Christie, il film si risolve ...
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Kelly, Grace (propr. Grace Patricia)
Francesco Costa
Attrice cinematografica statunitense, nata a Philadelphia (Pennsylvania) il 12 novembre 1929 e morta a Monte Carlo (Principato di Monaco) il 14 settembre [...] (James Stewart). Il film ha il nitore di un classico e la perfetta struttura aiutò l'attrice ad arricchire il personaggio (1977) di Robert Dornhelm ed Earle Mack, sulla scuola di balletto del Kirov. La sua tragica fine, in un incidente stradale, ...
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Auric, Georges
Enzo Siciliano
Compositore francese, nato a Lodève il 15 febbraio 1899 e morto a Parigi il 24 luglio 1983. La sua produzione sinfonica e cameristica va collocata nella cornice del cosiddetto [...] apertura comunicativa sostenuta da sapienza tecnica, da nitore classico, tali da far presagire le più azzardate tempo diede prove vigorosamente profonde e drammatiche in altre musiche da balletto, come Le peintre et son modèle (1949) e Phèdre ...
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SCENOGRAFIA (X, XI, p. 19)
Franco Mancini
Teatro. - L'intervento di un nuovo personaggio, il regista, non era valso a evitare che negli anni Trenta, dopo una stagione densa di fermenti, la s. europea [...] il Maggio musicale fiorentino dove, riprendendo la moda lanciata dai Balletti russi, dal 1933 erano stati ospitati, con risultati quanto meno di G. Patroni Griffi, 1970). La contaminazione dei testi classici, iniziata da V. Puecher, L. Ronconi e, con ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] e ossa.
b) Il corpo della diva. - Tra i generi classici del cinema hollywoodiano è certamente il musical quello che si è spinto più terreno fertile nei programmi di intrattenimento musicale e nel balletto da varietà. Il corpo della stella televisiva è ...
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Spettacolo
Mario Verdone
Il termine spettacolo (dal latino spectaculum, derivato di spectare, "guardare") designa in senso ampio qualsiasi performance artistica che si svolga davanti a un pubblico di [...] dopo una complessa maturazione storica, hanno preso il nome di balletto d'azione. La mimica gestuale - desunta da circo, hanno, come in greco, lo stesso etimo. Nel dramma classico la parola prevale sul gesto, nei mimiambi più antichi dialogo ...
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Dreier, Hans
Alessandro Cappabianca
Scenografo cinematografico tedesco, nato a Brema il 21 agosto 1885 e morto a Bernards-ville (New Jersey) il 24 ottobre 1966. Come direttore dell'Art Department della [...] fece travestire la Dietrich da gorilla, per un grottesco balletto, alla fine del quale l'attrice esce dalla maschera, (1945; Giorni perduti), cui seguirono, nel secondo dopoguerra, altri classici del noir, come The blue dahlia (1946; La dalia azzurra) ...
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Sidney, George
Lorenzo Esposito
Regista cinematografico statunitense, nato a New York il 4 ottobre 1916 e morto a Las Vegas il 5 maggio 2002. Sia per il musical sia per altri generi affrontati S. elaborò [...] a Gene Kelly, sono i personaggi dei cartoni animati Tom e Jerry (Anchors aweigh), ora per trasformare un classico cappa e spada in un balletto senza fine (The three musketeers), o un western (The Harvey girls, storia del progressivo insediamento nel ...
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Rózsa, Miklós
Oscar Cosulich
Compositore ungherese, naturalizzato statunitense, nato a Budapest il 18 aprile 1907 e morto a Los Angeles il 27 luglio 1995. Musicista di formazione classica, dopo un approccio [...] nel 1935 si stabilì a Londra, dove completò il balletto in un atto Hungaria (le cui musiche erano principalmente tentare da costruzioni sonore epiche e monumentali, il cui più classico esempio è la partitura di Quo vadis (1951; Quo vadis ...
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pas de deux
‹pȧ dë dö′› locuz. m., fr. (propr. «passo di due [persone]»). – Brano coreografico che, nel balletto classico, viene eseguito da una ballerina e da un ballerino ed è composto da una parte danzata in coppia seguita da due assolo...
passo2
passo2 s. m. [lat. passus -us, der. di pandĕre «aprire, stendere», part. pass. passus; in origine, quindi, «apertura delle gambe nel camminare; spazio compreso in questa apertura», da cui «passo» come movimento delle gambe e come misura...