Pio VII
Philippe Boutry
Barnaba Chiaramonti nacque a Cesena il 14 agosto 1742 dal conte Scipione e dalla contessa Giovanna Coronati Ghini. Le due famiglie appartenevano al patriziato locale, ma non [...] fortuna subiti dalla generazione precedente, occupava a Cesena una posizione modesta. Il nonno aveva dovuto abbandonare il palazzo avito (che P., malgrado la sua radicale estraneità a qualsiasi forma di nepotismo, cercò di riacquisire con le proprie ...
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Leone I, santo
Elena Cavalcanti
La scarna notizia del Liber pontificalis ne assegna le origini alla Tuscia e dice chiamarsi Quinziano il padre. Null'altro si sa della famiglia e del luogo di nascita; [...] degli ultimi baluardi romani in Africa. In Occidente, il generale che era stato posto da Massimo a capo dell'armata, Eparchio Avito, si fece proclamare imperatore ad Arles, il 29 agosto 455, e il 21 settembre successivo giunse a Roma dove ebbe il ...
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LIECHTENSTEIN, Giorgio di
Daniela Rando
Nacque intorno alla metà del XIV secolo da una famiglia di origine ministeriale, poi denominata dal castello di Liechtenstein, presso Vienna, che, a partire dal [...] ducati e a fargli affidare la giurisdizione vescovile a un vicario in spiritualibus. Il L. abbandonò Trento per ritirarsi nel castello avito di Nikolsburg; da qui annullò le sue concessioni in quanto estorte con la forza, scomunicò il duca con i suoi ...
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SIMMACO, santo
Teresa Sardella
S. nacque in Sardegna e il padre si chiamava Fortunato. Il Liber pontificalis non dice nulla di più della sua famiglia e delle sue origini. Da lui stesso si sa che la [...] 24, 25, 26, 28 (le tre ultime in S. Caesarii Opera varia, II, a cura di G. Morin, Maretioli 1942, pp. 9-14); epistola 4 in Aviti Epistula 33, in M.G.H., Auctores antiquissimi, VI, 2, a cura di R. Peiper, 1883, p. 63; le epistole 7, 9, 11, 18, 19, 20 ...
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Ormisda, santo
Teresa Sardella
Nacque a Frosinone, figlio di Giusto. Fu diacono della Chiesa romana sotto il pontificato di Simmaco, del quale fu il successore. Fu eletto papa il 20 (e non il 27 come [...] ecclesiastico per la dotazione di una fondazione monastica femminile fatta dal vescovo di Arles. Le lettere, a Cesario e ad Avito di Vienne, non denotano l'esistenza di particolari problemi, ma solo l'interesse - sia del papa che dei corrispondenti ...
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Islamismo
Francesco Gabrieli
di Francesco Gabrieli
Islamismo
sommario: 1. Consistenza e diffusione dell'Islàm nel mondo odierno. 2. Islàm medievale e moderno. L'Ottocento e il colonialismo. 3. L'Islàm [...] Stati, ricercando le azioni e reazioni che la loro formazione, le loro crisi, i loro sviluppi e problemi, hanno avuto con l'avita fede comune: le sorti di questa, insomma, nel nuovo quadro in cui le vicende storiche l'han collocata, assai diverso da ...
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Scienza greco-romana. Religione, societa e scienza
Giovanni Pugliese Carratelli
Mario Torelli
Religione, società e scienza
Dal 'mïthos' al 'lógos'
di Giovanni Pugliese Carratelli
Dalla fase più remota [...] da lui a loro volta protette. La pólis è stata anch'essa fondata su principî sacri; ma l'ossequio alla religione avita e la pratica dei culti dovuti ai numi del pantheon riconosciuto dallo Stato (e non sempre coincidente col dōdekátheon classico) non ...
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avito
agg. [dal lat. avitus]. – Degli avi, tramandato o ereditato dagli avi: il palazzo a.; il nome, il patrimonio a.; le glorie avite. Anche, che era proprio degli avi: avita Semplicità che l’anima consola (Gozzano).
v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura; e fino al sec. 19° ha...