L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] dunque nuova, legata a un implicito progetto di allargamento del pubblico.
Quest’intento è presente già nel Convivio, scritto in concedere attenzione all’individuo creatore e protagonista dell’atto di parola, dunque non badarono solo al sistema ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] precisione e al massimo sforzo articolatori messi in atto dal parlante che iperarticola corrisponde uno sforzo uditivo media; ➔ radio e lingua; ➔ televisione e lingua; ➔ pubblicità e lingua). La radio e il teatro di prosa hanno rappresentato infatti ...
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CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...]
La Crusca veronese diede subito luogo a vivaci polemiche. In tre dialoghi pubblicati a puntate sul Poligrafo del 13 e 20 giugno e 4 luglio, modi di dire", le locuzioni) un patrimonio linguistico atto ad esprimere tutto il pensiero moderno. Ma questo ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] costituisse «una “scelta”, un indirizzo culturale, […] un atto di politica culturale-nazionale» (Gramsci 1975: 2341 segg quella di Daniello Bartoli, che con lo pseudonimo di Ferrante Longobardi pubblicò Il torto e il diritto del Non si può (1655; 2a ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] De vulgari eloquentia di ➔ Dante era da intendere come un atto di politica culturale-nazionale (pur nel senso che la parola perché le opere di Trissino sulla questione della lingua furono pubblicate più tardi, attorno al 1529: sia il dialogo Il ...
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Un enunciato contiene tipicamente (ma non necessariamente) informazioni di due tipi; una parte indica qualcosa che parlante e ascoltatore sapevano già: dà cioè un’informazione data; un’altra indica qualcosa [...] non si sentiva quel che diceva perché il microfono era rotto e il pubblico drizzava le orecchie per capire quel che poteva. Anzi, il problema prima, ma serve a compiere un atto illocutivo nuovo (per es., un atto di conferma o di risposta), diverso ...
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Comunicazione
Raffaele Simone e Lucio D'Amelia
Derivato dal latino communis, "comune a molti o a tutti", il termine comunicazione indica in generale l'attività del comunicare: esso si applica a ogni [...] e individuale in cui la lingua viene messa in atto. Pertanto, nella comunicazione, ciascun partecipante produce delle per l'altro, si trovano a interagire in situazioni pubbliche o collettive, devono essere efficaci comunicatori, utilizzando, a ...
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Il Novecento è il secolo dell’immagine e del suono, e la radio ne è una delle espressioni più caratterizzanti. La voce esce per la prima volta dal privato, dallo spazio comunque limitato nel quale da sempre [...] la vitalità della radio anche in Italia, la sua importanza crescente presso pubblici diversi e la sua capacità di adeguarsi ai mutamenti tecnologici e sociali in atto. Ne sono indizi significativi: l’ingresso nella radiofonia dei grandi gruppi ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] repertorio letterario di riferimento, elaborato in funzione di un pubblico di gusto cortese. Non sorprende che in tale contesto di sapienza collettiva e buonsenso quotidiano, esso è atto a smascherare la falsità e inconsistenza del sapere acquisito ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] John Locke e di Étienne Bonnot de Condillac. La riforma non fu poi messa in atto e Soave fu licenziato, ma la sua grammatica era ormai pubblicata ed esibiva nel titolo il termine «ragionata», che richiama l’analogo aggettivo presente nel frontespizio ...
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atto2
atto2 s. m. [dal lat. actus -us e actum -i, der. di agĕre «spingere, agire»]. – 1. Manifestazione esterna di una determinazione della volontà. Quindi: a. Azione, spec. in quanto questa implica un giudizio morale: a. onesto, disonesto;...
pubblico1
pùbblico1 (ant. o letter. pùblico) agg. [dal lat. publĭcus, affine a popŭlus «popolo»] (pl. m. -ci, ant. -chi). – 1. Che riguarda la collettività, considerata nel suo complesso e in quanto fa parte di un ordine civile (cittadinanza...