di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] toniche. Più audace e articolato il programma di Pier Gabriele Goidànich, fondatore nel 1910 della Società Ortografica Italiana, » e il lessico della moda nell’Ottocento, Milano, Franco Angeli.
Serianni, Luca (1989), Il primo Ottocento, Bologna, il ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] condotta in Italia, che pure ebbe esiti interessanti, con Angelo Monosini, con Ascanio Persio e soprattutto con Ottavio Ferrari, di Ascoli fu assunta dalla sua scuola: Salvioni, Pier Gabriele Goidànich e Clemente Merlo. I lavori di Salvioni, in ...
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L’area umbro-marchigiana, anche a causa della sua conformazione geografica, è stata interessata da vicende storiche piuttosto complesse, sebbene la geografia non le abbia assegnato confini naturali rigidamente [...] Castello con Giovan Battista Rigucci (1801-1847) e Angelo Falchi (1880-1925), mentre nel resto della regione troviamo citiamo infine l’anconetano Franco Scataglini (1930-1994) e il fanese Gabriele Ghiandoni (n. 1934).
Agostiniani, Luciano et al. (a ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] e sono mosse da ambizioni teoriche, come quella di Angelo Cerutti, che fu collaboratore di Alessandro Biagioli (celebre maestro trovano in un manuale precedente (1918), di Pier Gabriele Goidànich, che fu pubblicato con dichiarati fini scolastici ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] volgar poesia), il frusinate Mario Equicola, il marchigiano Angelo Colocci, il mantovano ➔ Baldassarre Castiglione, il vicentino di Zeno di Italo Svevo, e un caso sporadico in ➔ Gabriele D’Annunzio ‘notturno’ («Come i fastelli si furono consumati ed ...
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La comunità che si riconosce come Ladinia Dolomitica è formata da circa 30.000 persone, insediate in cinque valli a raggiera intorno al gruppo del Sella (fig. 1), nelle Alpi centrorientali. Il territorio [...] letteraria ladina, intesa in un senso quasi classico, ebbe inizio con Angelo Trebo (1862-1888), autore di poesie e opere teatrali e, de Rü’.
Dell’Aquila, Vittorio & Iannaccaro, Gabriele (2006), Survey Ladins. Usi linguistici nelle valli ladine, ...
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Poiché il Risorgimento ebbe come esito l’Unità nazionale, la connessione con i fatti linguistici risulta immediata, in quanto gli eventi politici, conclusi con la formazione del Regno nel 1861 e con lo [...] oggi assai meno noto, Minaccioso l’arcangel di guerra di Gabriele Rossetti (Vasto 1783 - Londra 1854), che i garibaldini cantavano Saverio Mercadante, e che uno dei martiri di Belfiore, Angelo Scarsellini, in attesa della sentenza cantasse «Il palco ...
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Si deve a Bruno Migliorini (Migliorini 1975) l’introduzione nella terminologia linguistica italiana dell’espressione parola d’autore (sul fr. mot d’auteur), per indicare un «termine coniato da una persona [...] Berzelius nel 1841, fu ripresa nella linguistica da Ugo Angelo Canello che nel 1878 parlò di allotropi o doppioni; nome femminile Ornella e il marchionimo Rinascente sono coniazioni di Gabriele D’Annunzio.
Una maggior libertà si ha nell’onomaturgia ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] pochi mesi, l’asserto di cui è più convinto è quello della canzone Ad Angelo Mai: «[…] A noi ti vieta / Il vero appena è giunto, / O conciliazione con la letteratura. Tra i più convinti è Gabriele D’Annunzio che in un’intervista rilasciata nel 1895 a ...
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FAERNO, Gabriele
Simona Foà
Nacque a Cremona nel 1510 da Francesco, notaio e letterato. Nel 1528 fu iscritto al Collegium notariorum della città natale, ed entrò quindi al servizio di Ermete Stampa. [...] "ciò che non è lecito tenere". Quando nel 1560 Gian Angelo Medici divenne papa Pio IV, il F., grazie anche alle le Fabulae centum ex antiquis auctoribus delectae et a Gabriele Faerno cremonensi carminibus explicatae (Vincenzo Luchino, Roma), curate ...
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annunciare
(o annunziare) v. tr. [dal lat. annuntiare, der. di nuntius «messaggero, messaggio»] (io annùncio o annùnzio, ecc.). – 1. Far conoscere, rendere noto un fatto, un avvenimento, comunicandone a voce o per iscritto la notizia: a. l’inizio...
annunciazione
annunciazióne (meno com. annunziazióne) s. f. [dal lat. tardo annuntiatio -onis]. – L’annunciare; annuncio, messaggio. Rara in senso generico, la parola è soprattutto usata per indicare il messaggio dell’angelo Gabriele a Maria...