INFORMAZIONE, SCIENZA DELLA
Roman Tirler
Pierluigi Ridolfi
Stefano Ceri e Alfonso Fuggetta
Tecnologie della comunicazione di Roman Tirler
Sommario: 1. Introduzione. 2. Tecniche di comunicazione dati: [...] intelligenti e modem. Può essere impiegato per trasmettere segnali sia analogici, sia digitali: per i segnali analogici sono necessari amplificatori ogni 5-6 km, mentre per quelli digitali si usano ripetitori ogni 2-3 km. Rispetto ad altri mezzi di ...
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sintonia
sintonìa [Der. del gr. syntonía "accordo di suoni", comp. di sy´n "insieme" e tónos "suono"] [LSF] Con rifer. a fenomeni periodici e a grandezze descrittive di essi, uguaglianza di frequenza [...] , dal segnale del quale si derivano le tensioni per variare l'accordo dei circuiti oscillanti degli stadi amplificatori a radiofrequenza (tramite varicap) e, eventualmente, il segnale per controllare conversioni di frequenza oltre la prima; la ...
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reazione
reazióne [Der. di reagire, comp. di re- e azione] [LSF] Azione che si contrapp. ad altra azione, lo stesso che retroazione (ingl. feed-back); da questo signif. generale si articolano i signif. [...] si attua per aumentare e assicurare la stabilità di funzionamento di un sistema, che è un'esigenza molto generale (per es., v. amplificazione di segnali elettrici: I 116 Fig. 1.4.2), mentre alla r. positiva si ricorre quando si vuole che il sistema ...
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Fisica e tecnica
C. elettrici
Insieme di elementi, detti componenti circuitali, connessi fra loro in modo da poter divenire sede di correnti elettriche. Per c. elettrico può anche intendersi, più in generale, [...] di elaboratori, circuiti logici elementari ecc. Nel campo dei segnali analogici sono disponibili a bassi costi gli amplificatori operazionali. Quando la necessità di avere particolari prestazioni ha la precedenza rispetto al costo, si realizzano c ...
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comando
comando [Der. del lat. commandare "affidare", comp. di cum "con" e mandare] [LSF] Ordine o segnale o, concret., dispositivo per realizzare un'operazione. ◆ [FTC] Organo o dispositivo per controllare [...] , in cui organo di c. è un pedale; ancora, sono diretti i c. di volume, di tono, ecc. degli amplificatori elettrici, dei radioricevitori, ecc. Un caso particolare di c. diretto è costituito dai cosiddetti c. asserviti, che si configurano come ...
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sensibilita
sensibilità [Der. del lat. sensibilitas -atis, da sensibilis: → sensibile] [LSF] L'attitudine di una sostanza, un corpo, un apparecchio di reagire a uno stimolo esterno, producendo qualche [...] b, d. ◆ [ELT] Regolazione automatica della s. (RAS): dispositivo presente in tutti i radioricevitori, che riduce automaticamente l'amplificazione d'ingresso e a media frequenza per i segnali che si presentano più intensi all'entrata e, inversamente ...
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Ingegneria
Il termine a., introdotto negli anni 1940 da J. Diebold per descrivere il largo impiego di apparecchiature automatiche manifestatosi soprattutto nell’industria automobilistica, esprime oggi [...] a macchine elettriche senza collettore piuttosto che a macchine con collettore, più delicate; ad amplificatori magnetici piuttosto che ad amplificatori a tubi elettronici, e così via. Nella scelta di procedimenti automatici per un dato impianto ...
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Femtochimica
Salvatore Califano
Il termine, composto da femtosecondo (10−15 s) e chimica, ha avuto origine nell'ultimo ventennio del 20° sec., all'interno del gruppo di ricerca diretto dal premio Nobel [...]
Dalla fine degli anni Ottanta del 20° sec., con la comparsa di laser a stato solido e con lo sviluppo degli amplificatori parametrici, che permettono di amplificare la radiazione accordandola su un vasto campo di frequenze, si è aperta una nuova era ...
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Fenomeno per cui l’ampiezza delle oscillazioni indotte in un sistema oscillante (meccanico o elettrico) tende, in particolari condizioni, a esaltarsi. Per analogia, ogni fenomeno in cui una grandezza assume [...] è poi l’utilizzazione di fenomeni di r. elettrica in elettronica e in particolare in radiotecnica, in cui i già ricordati amplificatori a circuiti oscillanti sintonizzati, vari tipi di filtri elettrici, gli invertitori a r. e molti tipi di antenne ...
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filtro
filtro [Der. del fr. filtre, dal lat. mediev. filtrum, che ha la stessa origine di feltro, in quanto i primi f. per liquidi furono fatti con feltri] [LSF] Denomin., inizialmente, di feltri, panni [...] tipo, anche piuttosto complesse, di tali celle elementari. Quanto ai f. attivi, essi di norma usano un amplificatore operazionale controreazionato mediante un f. passivo; la fig. in basso mostra alcune configurazioni tipiche, di cui esistono numerose ...
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amplificativo
agg. [der. di amplificare]. – Che tende ad amplificare, spec. come artificio retorico (v. amplificazione): parlare con termini amplificativi.
amplificatore
amplificatóre s. m. [dal lat. amplificator -oris]. – 1. (f. -trice) Chi amplifica: perché non mi abbiate a tacciare di a. (Segneri). 2. Nella tecnica, dispositivo che amplifica, secondo un rapporto prestabilito, il valore di...