Economista inglese (Londra 1842 - Cambridge 1924), prof. all'univ. di Cambridge (1885-1908), esponente rappresentativo della scuola neoclassica e creatore del sistema detto degli equilibrî parziali. Attraverso l'analisi di breve e di lungo periodo della curva di domanda generata dalle preferenze dei consumatori e della curva di offerta, M. determina il prezzo di equilibrio del singolo mercato, ossia ...
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Economista americano nato a Wilmington, Vermont, il 10 agosto 1861 e morto a New York il 16 giugno 1931. Insegnò economia politica (1902-08) nell'università di Chicago, in quella del Missouri (1908-16), [...] (displacement cost). Tra le sue opere ricordiamo: Value and distribution (Chicago 1908), The economics of enterprise (New York 1928), The economics of AlfredMarshall (Ithaca 1935).
Bibl.: P. T. Homan, in American economic review, dicembre 1931. ...
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Economista inglese (Ryde, isola di Wight, 1877 - Cambridge 1959). Allievo e successore di A. Marshall, è ritenuto il pioniere dell'economia del benessere. Accanto alla sua opera più ampia The economics [...] to economics (1946; trad. it. 1949); The veil of money (1948); Keynes' General theory (1950); Essays in economics (1953); AlfredMarshall and current thought (1953). È noto tra l'altro per aver studiato la relazione inversa tra il variare del potere ...
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economia
Giulia Nunziante
Il comportamento delle famiglie, delle imprese e dello Stato nel mercato
Nella lingua italiana, a differenza di altre, la parola economia indica due concetti diversi: un insieme [...] indirizzo neoclassico o marginalista (grazie al contributo degli economisti Carl Menger, Irving Fisher, William Stanley Jevons, AlfredMarshall, Vincenzo Pareto, e così via). Con l'uso diffuso del metodo matematico per descrivere il comportamento del ...
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GRAZIANI, Augusto
Domenico Da Empoli
Nacque a Modena, il 6 genn. 1865 da Michele e da Ernesta Ancona. Si laureò in giurisprudenza il 18 giugno 1886 presso l'Università di Modena, discutendo con G. Ricca [...] su J.K. Rodbertus (Le lettere inedite di Rodbertus, in Giornale degli economisti, 1927, pp. 195-198), su AlfredMarshall (I Memoriali di Marshall, in Atti della R. Accademia di scienze morali e politiche di Napoli, 1927, pp. 299-316), su Stuart Mill ...
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CULTURA
GGiovanni Busino
Sergio Belardinelli
Maria Chiara Turci
Teoria della cultura
di Giovanni Busino
sommario: 1. Degli usi della nozione. 2. Il rinnovamento del concetto. 3. Dalla cultura alle [...] tetro che sono quasi sempre alla base della superstizione e del fanatismo popolari" (ibid., pp. 784-785).
Anche AlfredMarshall nel 1890 dibatte nei Principii di economia sulla natura e il valore dei 'beni culturali', osservando che "la possibilità ...
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ECONOMIA E SOCIETÀ
Richard Swedberg e George Dalton
Sociologia economica
di Richard Swedberg
Introduzione
Intorno al 1800 il concetto di 'economia' divenne estremamente importante nell'ambito della [...] , Weber, Mauss, Thurnwald e Malinowski.Scrivendo un centinaio di anni dopo Marx e circa sessanta anni dopo AlfredMarshall, Polanyi aveva sugli economisti del secolo precedente il considerevole vantaggio di poter tener conto anche degli avvenimenti ...
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Capitale
Giorgio Lunghini
Introduzione
'Capitale' è un termine tratto dal linguaggio comune, con cui si indica normalmente qualsiasi forma di ricchezza accumulata e accantonata, che consenta di ottenere [...] che spunti importanti, circa la distinzione fra capitale produttivo e capitale monetario, si trovano (oltre che in AlfredMarshall) soprattutto in Carl Menger, con la sua nozione di "capitale a disposizione".
Nell'ambito delle teorie classiche ...
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Industria
Luciano Cafagna
Premessa
Nella sua accezione moderna (fino ai primi decenni del secolo scorso il termine, nelle varie lingue, significava genericamente piuttosto attività economica o quel [...] una peculiare nozione di 'industria'. Impiegando questo termine, secondo una tradizione iniziata dal grande economista inglese AlfredMarshall, si intenderà allora non una singola unità produttiva, ma una specifica partizione settoriale dell'insieme ...
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Cooperazione
Maurizio Degl'Innocenti
Introduzione
La cooperazione nacque in Europa nei primi decenni dell'Ottocento e si diffuse in tutto il mondo nel corso del XX secolo. Fu un prodotto dell'associazionismo [...] Labour Party. In questo contesto si affermò l'ideologia della sovranità del consumatore, che traeva alimento dalle teorie di AlfredMarshall, Stanley Jevons e John Stuart Mill, e più in generale dei seguaci della dottrina neoclassica dell'utilità. Ne ...
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