PRAMPERO, Antonino di
Marisanta di Prampero de Carvalho
PRAMPERO, Antonino di. – Nacque a Udine il 1° aprile 1836, primogenito di Giacomo, dell’antica famiglia castellana che ebbe voce nel General Parlamento [...] nel Collegio dei barnabiti, la famiglia rifiutando le facilitazioni offerte dal governo austriaco alla nobiltà lombardo-veneta per l’acculturazione a Vienna; poi, dal 1853 si trasferì a Milano, da dove frequentò i corsi della facoltà politico-legale ...
Leggi Tutto
VIVARINI, Antonio
Gianmarco Russo
– Nacque, in data imprecisata, da un Michele di Antonio vetraio già documentato in quanto tale nel 1398 (Paoletti - Ludwig, 1899, p. 259), mentre è ignoto il nome della [...] interprete di un delicato linguaggio «umbratile» (Longhi, 1926, 1967, p. 81), per poi votarsi a una più cosciente acculturazione umanistica che lo portò ad allargare i propri interessi alla bottega padovana di Francesco Squarcione, ad Andrea Mantegna ...
Leggi Tutto
CALBO, Antonio
Achille Olivieri
Nacque a Venezia verso il 1450, come suggerisce il Priuli, da Alvise. Una vita intensa, la sua, divisa fra lo studio dei classici e dei Padri e il servizio della Repubblica, [...] tutte le tradizioni legate al folclore e alla pietas (culti agrari, tradizioni magiche) delle popolazioni dalmate. Una sorta di acculturazione di cui il C., accanto al Sisgoreo, fu uno dei più attivi assertori, infatti, "rem divinam praesertim et ...
Leggi Tutto
CAROCCI, Guido
Serenita Papaldo
Nacque a Firenze il 16 settembre del 1851 da Giorgio e da Teresa Petrai. Suo padre, fervente patriota, aveva combattuto valorosamente in Lombardia subendo poi la prigionia [...] il carattere educativo degli studi di storia e arte, che devono esser resi accessibili a tutti per servire alla acculturazione delle masse.
Tutta la sua opera di cultore di studi storico-artistici trovò pratica applicazione nell'attività pubblica da ...
Leggi Tutto
FOSSATI, Gaspare
Lucia Pedrini Stanga
Nacque a Morcote, in Canton Ticino, il 7 ott. 1809 da Ambrogio Marcellino e Virginia Rippa. La sua famiglia contava personalità di rilievo nel campo dell'architettura, [...] appoggi e di conoscenze, riuscì ben presto a introdursi presso le famiglie della nobiltà russa e della corte imperiale. L'acculturazione nell'accademia milanese e l'esperienza del lungo soggiorno di studio a Roma gli conferirono un notevole grado di ...
Leggi Tutto
RUGGERO II, re di Sicilia
Francesco Paolo Tocco
RUGGERO II, re di Sicilia. – Nacque il 22 dicembre 1095 a Mileto, cuore della Contea creata dal padre Ruggero I (Ruggero d’Altavilla) nel Sud della Calabria [...] Castiglia e León e della sua quarta moglie, la musulmana convertita Isabella, legandosi così a contesti in dialettica acculturazione con il mondo musulmano. Dal matrimonio, prolifico e segnato da un’inconsueta componente affettiva, nel 1118 nacque il ...
Leggi Tutto
PRAMPOLINI, Camillo Vittorio
Alberto Ferraboschi
PRAMPOLINI, Camillo Vittorio. – Nacque a Reggio Emilia il 27 aprile 1859 da Luigi Eugenio, ragioniere capo comunale, e da Maria Luigia Casali, figlia [...] diffondere i principi del socialismo (emblematica la Predica di Natale del 1897), Prampolini svolse un’azione di acculturazione dei ceti popolari per la promozione dell’associazionismo, della cooperazione e dell’organizzazione politica.
Alle elezioni ...
Leggi Tutto
VIVARELLI, Roberto
Roberto Pertici
– Nacque a Siena l’8 dicembre 1929, figlio di Lavinio (1900-1942), avvocato, e di Bianca Margherita Cosci, insegnante; ebbe un fratello maggiore, Piero (v. la voce [...] per tutto il resto della sua vita; altrettanto decisivi furono però gli anni successivi, quelli della sua ‘acculturazione democratica’. Terminato frettolosamente il liceo scientifico, all’inizio dell’anno accademico 1947-48 si iscrisse alla facoltà ...
Leggi Tutto
CROCE, Giuseppe
Antonio Castelli
Nacque a Somma Lombardo (Varese) il 18 apr. 1853, da Carlo e da Clementina Giusti. Cominciò a lavorare da fanciullo come selciatore, e poi fu garzone di bottega. Analfabeta, [...] unitario ed indipendente, perché è l'organizzazione unitaria che forma tecnicamente e moralmente l'operaio, non l;acculturazione politica, e dà senso alla competizione elettorale, alla cooperazione ed alla attività sindacale.
In nome dell'autonomia ...
Leggi Tutto
NATOLI, Aldo
Agosti Aldo Mario
– Nacque a Messina il 20 settembre 1913, terzogenito di Adolfo e di Amelia Oriolo.
Il padre, professore di latino e greco, aveva studiato alla Normale di Pisa, dove aveva [...] lavorando, a Roma e nel Frusinate), per il miglioramento delle condizioni di vita delle borgate e per l’acculturazione politica dei loro abitanti. Come segretario di federazione e poi segretario regionale del Lazio e anche come consigliere comunale ...
Leggi Tutto
acculturazione
acculturazióne s. f. [der. di cultura, sull’esempio dell’angloamer. acculturation]. – 1. Mutamento (totale o, più frequentemente, parziale) della cultura e dei costumi, usanze, riti, ecc. di un popolo in seguito a contatti con...