Pittore (Smilovič, Minsk, 1894 - Parigi 1943). Nato da povera famiglia ebraica, frequentò l'accademia di Vilnius; a Parigi dal 1913, studiò G. Courbet e P. Cézanne, oltre che gli antichi maestri (soprattutto [...] le difficoltà legate al suo temperamento inquieto che lo portava ad alternare momenti di frenetica ispirazione a lunghi periodi di abulia. Durante i soggiorni a Céret e a Cagnes (1919-22) lavorò assiduamente al paesaggio e alla natura morta; poi si ...
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INGHILTERRA (XIX, p. 231; App. I, p. 728; II, 11, p. 36)
Marcello DELL'OMODARME
Ornella FRANCISCI OSTI
Fernando FERRARA
Per notizie geografiche, statistiche ed economiche, v. gran bretagna, in questa [...] compimento nell'ultimo dopoguerra, si contrappone un tragico sfaldamento dei valori morali che spesso tocca il limite estremo dell'abulia e dell'agnosticismo. Mancano le personalità prepotenti che - come al tempo di Joyce, di Yeats e del primo Eliot ...
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abulia
abulìa s. f. [dal gr. ἀβουλία, comp. di ἀ- priv. e tema di βούλομαι «volere»]. – Mancanza o insufficienza di volontà nel prendere una decisione o eseguire un’azione, che si manifesta in alcune sindromi nevrotiche e in alcune psicosi....
abulico
abùlico agg. e s. m. (f. -a) [der. di abulia] (pl. m. -ci). – Che o chi presenta abulia; per estens. (spec. in giudizî di biasimo), indolente, irresoluto: è un individuo abulico. ◆ Avv. abulicaménte, con abulia, indolentemente: passare...