RIBÃṬ
. Vocabolo arabo dal significato originario di "luogo ove attaccare (i cavalli), stazione", passato poi a designare quei posti fortificati che sorsero sulle frontiere dello stato musulmano come basi e ricoveri della guerra contro gl'infedeli. Tali ribāṭ sono testimoniati sino dalla fine del sec. I dell'ègira nel Khorāsān, in Transoxiana, in Africa, ecc. Data la concezione islamica della guerra santa come obbligo religioso e meritorio, i ribāṭ divennero, oltre che posti militari, luoghi di ritiro e ascesi spirituale per guerrieri e anche semplici musulmani che univano la pratica del gihād (v.) e esercizî ascetici e di cultura religiosa. Da un ribāṭ sul Senegal, come è noto, trassero la denominazione quegli almurābiṭūn berberi (letteralmente appunto "gli abitanti del ribāṭ") ivi raccoltisi e di lì sboccati nel gran movimento politico-religioso noto in Europa col nome degli "Almoravidi", che ebbe per circa un secolo il dominio di parte dell'Africa settentrionale e della Spagna.