Gibuti, Repubblica di
Geografia umana ed economica
Stato dell'Africa orientale. La dinamica demografica della popolazione, che a una stima del 2005 risultava pari a 793.000 ab., è caratterizzata da un basso coefficiente di accrescimento annuo, specie considerando che il tasso di fecondità (5,4 nati per donna) è tra i più alti del mondo. Ciò è dovuto soprattutto alla mortalità infantile e a condizioni di vita particolarmente disagiate. Le attività economiche più rilevanti sono legate al porto franco di G. e alle basi militari di Francia e Stati Uniti. Nel 2005 è entrato in funzione il nuovo porto di Doraleh, posto a una decina di chilometri dalla capitale, che verrà dotato, entro il 2007, del più grande terminal destinato ai container della regione e di una zona franca di quattrocento ettari.
Storia
Il più piccolo degli Stati del Corno d'Africa aveva assunto, nei primi anni del 21° sec., una crescente importanza strategica divenendo il principale centro di coordinamento per le operazioni antiterrorismo degli Stati Uniti in quell'area geografica e per le attività di sorveglianza e controllo su situazioni permanenti di crisi, come quelle relative alla Somalia e al Sudan, o di grande rilievo geopolitico come il Mar Rosso. La posizione cruciale rappresentava inoltre la principale risorsa di G. motivando il flusso degli aiuti allo sviluppo e la presenza di un importante contingente militare francese, di stanza nel Paese fin dall'indipendenza, al quale si era aggiunto nel 2002 anche un contingente degli Stati Uniti. Questa situazione aveva contribuito al raggiungimento di una relativa stabilità politica, anche se le divisioni etniche e la povertà di gran parte della popolazione continuavano a generare un grave disagio sociale, aggravato peraltro dalla diffusione capillare tra la popolazione del qat, una droga eccitante proveniente dall'Etiopia. La mancanza di una reale dialettica democratica continuò a condizionare la vita del Paese anche dopo la definitiva pacificazione, avvenuta nel febbraio del 2000 con un accordo che metteva fine agli ultimi focolai di guerriglia, e dopo l'introduzione (sett. 2002) di un reale regime multipartitico con l'eliminazione della norma che limitava a 4 il numero delle formazioni politiche. Dopo le consultazioni legislative del gennaio 2003, nelle quali le forze di governo conquistarono tutti i 65 seggi del Parlamento con il 62,7% dei voti, le opposizioni boicottarono le elezioni presidenziali (aprile 2005), vinte dal presidente uscente I.O. Guelleh, denunciando la mancanza di garanzie minime, le intimidazioni e l'arresto arbitrario di giornalisti e di oppositori.