PRUNAS, Renato
Diplomatico, nato a Cagliari il 21 giugno 1892, morto al Cairo il 25 dicembre 1951. Entrato nel servizio diplomatico nel 1923, direttore generale degli Affari transoceanici dal marzo 1939 all'aprile del 1943, quando fu nominato ministro a Lisbona, ove ebbe una parte di rilievo nei primi contatti con gli Alleati per gettare le basi per un armistizio. Quando, dopo l'8 settembre 1943, la corona e il governo si trasferirono a Brindisi, fu chiamato a reggere la carica di segretario generale del Ministero degli esteri, il cui portafoglio ad interim era tenuto dal maresciallo P. Badoglio (2 novembre 1944).
Godente dell'intera fiducia del re, nella generale difficoltà di governo, virtualmente ministro degli Esteri, riuscì in breve a mettere in piedi un ministero che, oltre a mantenere senza ingerenza alleata le rappresentanze diplomatiche all'estero, poté evitare ogni e qualsiasi controllo interno da parte delle autorità di occupazione. In queste condizioni, il governo italiano stabilito nel sud ebbe subito una sua politica estera. di cui il P. fu certo uno degli artefici. Proclamata la cobelligeranza dell'Italia, l'opera del P. fu diretta a rompere l'isolamento psicologico e politico dell'Italia; un significato particolare ebbe l'avvio di un sincero avvicinamento alla Francia anche in vista di risolvere problemi concreti (prigionieri italiani nel Nord Africa, italiani di Tunisia, militari italiani in Corsica), culminato con l'incontro del 1° luglio 1944 a Napoli fra il P. e Ch. de Gaulle. Ma l'atto decisivo (appoggiato da Vittorio Emanuele) che condusse di colpo a un più disinvolto muoversi dell'Italia nei rapporti con gli Alleati si ebbe quando nel marzo 1944 - a seguito di colloqui riservati del P. con Višinskij - l'URSS riprese i normali rapporti diplomatici con l'Italia. Di qui lo sciogliersi anche dei rapporti con Londra e con Washington, che accoglievano anch'essi i rappresentanti ufficiali italiani.
Dopo il ritorno a Roma del governo, il P. continuò a tenere la carica di segretario generale agli Esteri sino al 25 novembre 1946, quando fu destinato a reggere l'ambasciata ad Ankara; nel 1950 passò alla sede del Cairo.