DOHRN, Reinhard (Rinaldo)
Nacque il 13 marzo 1880 a Napoli, terzo figlio di Felix Anton e Maria de Baranowska. Crebbe nell'atmosfera stimolante della comunità internazionale che si raccoglieva intorno alla stazione zoologica creata dal padre, famosa in tutto il mondo come centro di ricerca e di fusione di metodi scientifici e tecnici.
Fino a dodici anni il D. frequentò la scuola preparatoria a Napoli. Poi nel 1893 si recò a Monaco ospite nella casa di Ludwig Traube, paleografo e medioevalista, fondatore degli studi moderni di filologia latina medievale. Qui il D. frequentò il liceo classico fino alla maturità. Questi anni trascorsi presso Traube gli dettero un'ampiezza di interessi umani, politici ed intellettuali che contribuirono, anche se in modo diverso dagli stimoli più esterni della vita napoletana, alla formazione della sua personalità in modo decisivo.
Nell'autunno 1899, dopo aver conseguito la maturità, incominciò a Lipsia i suoi studi di chimica e zoologia. Nel 1903 si iscrisse all'università di Marburg, dove si laureò nel 1905 con E. Korschelt discutendo la tesi Über die Augen einiger Tiefseemacruren. Aus dem Material der deutschen Tiefsee-Expeditión, 1898-99, Marburg 1908. Dal giugno 1905 lavorò alla Stazione zoologica di Napoli per completare la sua tesi, e dall'ottobre dello stesso anno come assistente scientifico. Nel 1909 il D. rappresentò il padre a Cambridge alle festività per il centenario della nascita di C. Darwin. Alla morte del padre Felix Anton nel 1909, il D. poté subentrargli nella direzione e nella proprietà della Stazione zoologica con una preparazione ed una maturità che ben presto vinsero le riserve che da più parti si nutrivano nei suoi confronti per la sua giovane età, ma dovette rinunciare alle personali ricerche scientifiche.
Nel novembre del 1913 sposò Tatjana (Tania) Giwago e ne ebbe tre figli: Antonietta, Peter e Amarillis.
Con l'entrata in guerra dell'Italia nel maggio 1915 il D. con la famiglia e gli assistenti tedeschi dovette abbandonare l'Italia, affidando all'amico F. Raffaele, professore di zoologia a Roma, la direzione della Stazione zoologica. Nel novembre dello stesso anno il Raffaele dovette lasciare il posto ad una commissione governativa di tre membri, tra i quali il professore napoletano F. S. Monticelli. La proprietà del Dohrn (la Stazione, le case a Napoli ed a Ischia) vennero confiscate. Durante gli anni della guerra il D. trovò ospitalità presso amici del Museo zoologico di Zurigo, da lì riuscendo comunque a mantenere contatti e relazioni internazionali e a continuare le pubblicazioni della Stazione zoologica. Dopo la fine della guerra fu soprattutto B. Croce, allora ministro della Pubblica Istruzione, che si adoperò per la restituzione della Stazione zoologica al Dohrn. Dopo lunghe e difficili trattative si giunse persino ad un processo fra il D. ed il Comune di Napoli; il processo si concluse con la decisione per cui ambedue le parti rinunciavano ai propri diritti e accettavano di erigere la Stazione ad ente morale con il D. come direttore della sua ex proprietà per cinque anni (poi la direzione fu data a vita). Le pubblicazioni dovevano avere veste italiana ed anche i caporeparti dovevano essere di nazionalità italiana. Il D. accettò queste condizioni; la casa napoletana gli venne restituita, mentre la casa di Ischia diventò parte del patrimonio della Stazione.
Grazie all'abilità del D. l'attività dell'istituto tornò a livelli internazionali come nell'anteguerra. L'istituto superò anche la seconda guerra mondiale quasi illeso: nel 1943 la casa del Dohrn venne distrutta durante un bombardamento e la famiglia trovò rifugio a Sorrento.
Poco dopo la Liberazione il D. ricevette, grazie all'intervento di amici inglesi della Royal Society, un contributo di 1.000 sterline per riattivare l'attività scientifica. Prima e durante la guerra, grazie alla sua integrità personale e al suo ben noto atteggiamento apolitico, il D. riuscì ad aiutare nella Stazione zoologica molti scienziati che avevano dovuto lasciare il loro lavoro o il loro paese: per questo la Rockefeller Foundation dopo il conflitto mise a sua disposizione la somma di 25.000 dollari.
Nel 1954 il D. lasciò la direzione attiva dell'istituto al figlio Peter, affiancandolo come direttore emerito fino alla morte che avvenne a Roma il 14 dic. 1962; fu sepolto nel cimitero britannico di Napoli.
Al contrario di suo padre irruento e creativo, il D. era pacato e cauto nelle decisioni e nelle innovazioni. Dotato di notevole talento organizzativo guidò con diplomazia e con delicatezza le sorti della Stazione.
Nel 1910 il ministero prussiano della Pubblica Istruzione gli conferì il titolo di professore e in occasione delle festività per il centenario del padre nel 1941 fu nominato cittadino onorario di Napoli. Inoltre, era membro di varie società scientifiche, aveva ricevuto decorazioni ed onorificenze, era dottore honoris causa delle università di Kiel (1928-1960), Glasgow (1951), Heidelberg (1955) e Giessen (1955). Nel 1932 fu candidato al premio Nobel per la pace.
Gli scritti del D. vertono sulla Stazione: Carattere e scopo della Stazione zoologica di Napoli, in Riv. di biologia, VI (1924), 2, pp. 255-261; La Stazione zoologica di Napoli e l'università italiana, in Annali delle Università d'Italia, III (1941), 2.
Fonti e Bibl.: Una biografia completa del D. manca ancora; due volumi commeniorativi contengono informazioni utili: Dem Andenken an R. D., a cura di H. Götzes, Heidelberg 1964 (v. ivi M. Boveri, R. D. Ein Leben für die Zoologische Station Neapel, pp. 21-42); R. D., 1880-1962. Reden, Briefe und Veröffentlichungen zum 100. Geburtstag, Heidelberg 1983. Sulle sorti della Stazione zoologica durante il periodo del D. cfr. K. J. Partsch, Die Zoologische Station in Neapel, Modell internationaler Wissenschaftszusammenarbeit, Göttingen 1980. Sulla storia di casa Dohm v. M. Boveri, Das Hans am Rione Amedeo, in Th. Heuss, A. Dohrn, Tübingen 1962, pp. 400-406.