regionalizzazione
regionalizzazióne s. f. – Fenomeno sviluppatosi in quasi tutti i continenti consistente nella conclusione di accordi formali di integrazione economica a livello regionale, sottoscritti al fine di liberalizzare, su base discriminatoria, il commercio tra i paesi membri attraverso la creazione di zone di libero scambio, unioni doganali, mercati unici o, in casi più rari, unioni economiche e monetarie. La tendenza a costituire unioni economiche di portata diversa si era manifestata sia nei paesi industrializzati sia nei paesi in via di sviluppo già negli anni Cinquanta del 20° sec. (la costituzione dell’Euratom e della Comunità economica europea è del 1957, quelle dell’European free trade association-EFTA e della Latin free trade-LAFTA del 1960). È, tuttavia, nella seconda metà degli anni Ottanta che l’opzione regionale ha assunto ovunque nuovamente vigore: in quegli anni si sono registrati in Europa ulteriori progressi nella costruzione comunitaria e negli anni successivi si è assistito alla nascita dello Spazio economico europeo (SEE, 1994), che ha portato alla costituzione di un’area di libero scambio di grandi dimensioni, fino alla creazione dell’Unione economica e monetaria europea (v. UEM). La ripresa della tendenza all’integrazione commerciale regionale si è manifestata in modo accentuato anche nell’America Settentrionale e si è estesa ai paesi dell’America Meridionale. Si è avuta la creazione dell’area di libero scambio Stati Uniti-Canada nel 1988; dell’area di libero scambio Stati Uniti-Israele nel 1989; dell’Accordo di libero scambio dell’America Settentrionale tra Stati Uniti, Canada e Messico (North American free trade Agreement-NAFTA) nel 1994; di un’area di libero scambio tra Argentina e Brasile nel 1990 e del Mercado común del Sur (MERCOSUR) tra Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay nel 1991. Manifestazioni della nuova tendenza alla r. si sono evidenziate anche negli altri continenti: in Africa e nella regione asiatica del Pacifico si è dato vita per la prima volta a numerosi progetti di accordi economici e commerciali di intensità e ampiezza diverse. Complessivamente, gli accordi notificati alla World trade organization (WTO) nel 2012 erano 511, di cui 319 in vigore. Ulteriore elemento di novità è la nascita di gruppi commerciali regionali che comprendono, su base di parità e reciprocità, paesi in via di sviluppo e paesi industrializzati. Oltre che al commercio dei beni, gli accordi sono stati estesi anche al commercio dei servizi e sono stati a volte caratterizzati da una maggiore apertura rispetto a quelli raggiunti a livello multilaterale. Essi hanno riguardato anche temi quali gli effetti sul commercio delle misure relative agli investimenti e alla protezione ambientale, e gli standard minimi di tutela dei lavoratori, temi sui quali è stato possibile giungere a un accordo a livello regionale prima che a livello multilaterale.