REGIFUGIO (regifugium)
Festa statale romana celebrata il 24 febbraio parallela al Poplifugio (v.), che si celebrava il 5 luglio. Elemento essenziale della cerimonia era la fuga del re dei sacrifici (rex sacrificulus) dopo aver compiuto il sacrifizio nel comizio. Indicazioni del calendario cosiddetto prenestino lasciano supporre che una cerimonia analoga avvenisse nei giorni 24 marzo e 24 maggio, ma ciò non è certo.
L'interpretazione abituale degli antichi di questa festa è che essa commemorasse la cacciata dei re da Roma. Questa interpretazione è improbabile per due ragioni: 1) che non rende conto della festa parallela del poplifugio, perché non c'è mai stata cacciata del popolo; 2) che non sembra i re siano mai stati cacciati da Roma, tanto è vero che, come è noto, la monarchia sopravvisse nel rex sacrificulus, che non è altro se non il re spogliato a poco a poco di tutti i suoi poteri politici. È ovvio dunque che il regifugio, come il poplifugio, è una cerimonia di carattere magico, per cui il re e rispettivamente il popolo dovevano fuggire dopo il sacrifizio. Ciò che ancora alla critica moderna non è riuscito di determinare è che cosa questa fuga significasse: se la volontà di portare via con sé le forze maligne scatenate dal sacrifizio o di evitare queste forze o di espiare con la fuga (eventuale sostituzione della morte) un proprio peccato. Un'analogia in quest'ultimo senso è data dalle Dipolie ateniesi, una festa espiatoria in cui un membro della gente dei Butadi, dopo aver compiuto il sacrifizio, andava in esilio appunto a espiazione del peccato sacrale che aveva dato luogo alla festa. Nemmeno è ancora chiaro perché una volta dovesse fuggire il re e l'altra il popolo. Comunque, sembra erronea la interpretazione di J. G. Frazer, secondo cui il regifugio è l'avanzo di un'antica abitudine che i re sacerdoti dovessero lottare per la propria vita per dimostrare di essere ancora forti, cioè sostenuti dallo spirito del dio.
Bibl.: G. De Sanctis, Storia dei Romani, I, Torino 1907, p. 400; G. Wissowa, Religion und Kultus der Römer, 2ª ed., Monaco 1912, pp. 116, 436; A. Rosenberg, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., I A, col. 470 segg.; J. G. Frazer, The Golden Bough, II, Londra 1913, p. 308 segg.; W. Warde Fowler, Roman Festivals of the Period of the Republic, Londra 1925, p. 327 segg.